Come tutte le relazioni tossiche, è capace di grandi, brutali emozioni. Albus e Gellert sono complementari nelle loro contraddizioni: Albus, il "buono", che agisce da lestofante correndo di sua sponte al proprio veleno, non solo, usa la forza fisica (mai giustificabile) e la coercizione, si finge freddo, distaccato, privo di sentimenti, uno che "vuole scopare e basta" senza investimenti emotivi, quando Gellert, il "diavolo" tra i due, è un diavolo solo apparentemente sottomesso, vittima, "usato", in realtà è ancora lui ad avere il coltello dalla parte del manico, grazie al vecchio trucco che probabilmente proprio Albus gli avrà insegnato : con le buone si ottiene tutto, non solo, è l'amore (la tenerezza a cui non puoi dir no) a rendere dipendenti le persone, e schiavo suo Albus. Non suo di Gellert, ma del rapporto in sè, che nell'alternanza di specchi, di up and down emotivi, sensi di colpa e repulsione, profonda conoscenza reciproca, tiene legati a sè entrambi gli uomini come la più potente delle droghe. Una dinamica interessante. Grazie :) |
Eccomi qua, come avevo detto. Ho visto che la storia è ambientata dopo il film e spero che non ci saranno troppi riferimenti e legami perché io il film non l'ho visto! XD Comunque in caso ti chiederò se c'è qualcosa che non capisco. |
Eccomi. Ho dovuto rileggere per assaporare quel gusto dolce e amaro, dei nostri due. Sono meravigliosi, sono indiscutibilmente perfetti e tu ne hai raccontato con una grazia e una delicatezza uniche, tu leggi dentro ognuno di noi in modo talmente prlfondo da scegliere con cura chirurgica le parole esatte per ciascuno di noi. Ma non solo le parole, le immagini che evochi, i luoghi, i profumi, i sapori, le consistenze sono perfette e la magia non c'entra, sei tu che sei magica e crei per noi queste meravoglie di storie. Siamo monelli molto fortunati. ❤ Grazie per il mondo magico che ci regali. |