Mi piace quando una poesia inizia con una 'E': offre un senso di continuità, è come se portasse con sé qualcosa, un vissuto.
Soprattutto, amo molto la sonorità che risalta il contenuto del testo. Mi riferisco ai numerosi suoni forti e duri, enfatizzati dalle rime e dalla consonanza. Poi, quell'esercito cieco paragonato a un «catenaccio»; infine, la sentenza, che rimbomba proprio come una porta che si chiude lentamente, in una sala immensa... Questo è ciò che immagino quando leggo quell'ultimo verso, veramente affascinante.
Ma credo sempre in un'apertura, malgrado qualunque colpevolezza, altrui o personale.
Complimenti! Una bellissima poesia.
Nesia |