Recensioni per
Pioggia
di Morgana_Redlights

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/05/22, ore 12:19
Cap. 1:

Ciao Morgana. Mi é piaciuto questo scritto nella sua brevità con l'associazione della pioggia che cade come scritto al sordo ticchettio dell'orologio. Una scadenza del tempo fisico e dell'anima. Questi due tempi possono coincidere oppure no in base al proprio sentire e al momento di vita e ho riflettuto al riguardo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 07/05/2022 - 12:19 pm)

Recensore Master
06/05/22, ore 17:37
Cap. 1:

Ciao Morgana,
la pioggia ha una assonanza con il ticchettio dell'orologio, anche lei segna il tempo che inesorabile passa, e si fa sentire, goccia dopo goccia.
Durante le notti di pioggia la mente sembra essere sempre in allerta, i pensieri continuano nel loro turbinare, forse proprio in funzione del fatto che la pioggia, con il suo rumore ritmico, non permetta un riposo sereno e tranquillo.
Ed ecco allora che la mente lascia liberi i pensieri, che così si rincorrono, magari ripensando ad eventi avvenuti durante il corso della giornata o semplicemente permette ai ricordi di affacciarsi e fare capolino, proprio perché cullati da una melodia prodotta da Madre Natura.
La pioggia o affascina o fa paura perché è capace di riportare a galla una molteplicità di sensazioni.
Poesia essenziale che riesce a far riflettere il lettore su quello che la pioggia provoca in lui.
Un caro saluto.

Nuovo recensore
06/05/22, ore 16:53
Cap. 1:

Il ticchettio dell’orologio non mi fa dormire; la pioggia, sì. Mi concilia il sonno. Forse perché preferisco il tempo della natura a quello artificiale, scandito dagli obblighi e dalle necessità della vita umana.

A volte però nemmeno ci sono notti in cui la pioggia non aiuta a stare tranquilli: è il tempo naturale, in fondo, a scandire la nostra condanna.

Recensore Master
06/05/22, ore 06:35
Cap. 1:

Amo gli haiku, e percepisco questa poesia un po' come un haiku, anche se ribaltato.
Dell'haiku ha solo i tre versi, ma abbandona il rigido schema 5+7+5.
E ne stravolge la filosofia.
Non è un avvicinarsi alla natura, ma semmai un allontanarsene.
La pioggia richiama costruzioni del cervello umano: orologi, meccanismi, ticchettii.
C'è di mezzo lo zampino della mente, che di notte è spesso più vivace che di giorno.
Una mente che non percepisce più suoni cristallini, ma sordi, difficili come quella notte.
È una poesia poco appariscente, nascosta, ma pur sempre degna espressione di un'emozione che a fatica si fa strada per venire allo scoperto.