Ciao, sono Child of the Moon, è da un po' che non leggo/recensisco qualcosa sul sito e la tua piccola, ma preziosissima shot mi è sembrata l'occasione giusta per ricominciare.
Nella sua apparente semplicità linguistica e strutturale, questa shot è un terremoto fortissimo che in pochissimi secondi ha fatto crollare il terreno sotto i miei piedi.
Da un lato sono commossa, non è facile esprimere delle emozioni così limpide, ci vuole coraggio e quella forza che talvolta non possediamo, sento che tutto ciò che hai scritto è qualcosa di autobiografico, è tutto così vero, vivo, genuino, che ogni parola entra dentro con forza e si imprime nella mente con quella potenza che solo chi ha vissuto certe cose sulla propria pelle è in grado di trasmettere.
Dall'altro lato sono fortemente turbata, perché hai saputo descrivermi alla perfezione. Ogni parola entra dentro con forza e si imprime nella mente, perché quella di cui parli sono io.
Devo ammettere che sto provando una miscela esplosiva di emozioni che fatico a mettere nero su bianco. Mi sento compresa, consolata, al sicuro, ma al contempo mi sento fortemente in imbarazzo e mi vergogno, perché è stato come fissare la mia immagine riflessa in uno specchio.
Mi sento di lasciare questa recensione, che forse recensione non è, per comunicarti quanto di questa storia sia riuscita a parlare al mio cuore, quanto batta veloce ora per l'agitazione, quanto si stia sciogliendo in un pianto di commozione.
Hai colto tutti gli aspetti di me con queste pochissime parole: la solitudine, il marciume di quelle emozioni che non ti fanno dormire, il lento e inesorabile declino nell'oblio e nella follia, il guardare gli altri andare avanti e sentirsi inadeguati, il panico, l'ansia e il fiume di parole che si nasconde dietro ad un sorriso forzato e a dei modi di fare e di parlare indecifrabili. Inizio a comprendere di non essere sola, non c'era attimo in questi anni in cui non mi dicessi di essere l'unica al mondo, di essere quella disprezzata, incompresa e che forse sarebbe stato meglio tapparsi la bocca e non parlare mai più, ma è confortante sapere di non essere soli a questo mondo, di avere qualcuno che può strappare quella maschera sorridente e sussurrarti all'orecchio: "Non ti preoccupare, io ti capisco."
Dopo aver letto il tuo travolgente flusso di coscienza mi sono sentita libera, in tutti i sensi che può contenere questa parola.
Il peso sulle spalle rimane, ma è più leggero.
Penso di poter essere libera di piangere, ridere, sbagliare, arrabbiarmi.
E nessuno può definire ciò che sono, il compito spetta a me e a me soltanto.

Come hai scritto giustamente nelle frasi conclusive, se anche ci fossero degli errori, non importa.
Non è una storia, sono pensieri sparsi scritti di getto nell'impeto del momento e gli errori grammaticali sono superflui.
Comunque nonostante il lessico e la costruzione delle frasi siano piuttosto semplici, il mio cuore non accenna a fermarsi, è stato come salire sulle montagne russe.
E' bello che pubblicazioni come questa aiutino a tenere accesa la fiamma di questo sito.

Ci tengo a ringraziarti per questa tua shot, che non riesco a chiamare "storia", perché sarebbe riduttivo.
E' un manifesto. Il manifesto di noi insicuri, di noi timidi, di noi che ci sentiamo ogni giorno una nullità, di noi che soffriamo di bullismo, di noi che subiamo ogni giorno il peso di un qualcosa di troppo stretto, di noi che vorremmo volare via, di noi che vorremmo cambiare ma non riusciamo, di noi che vediamo il mondo con occhi diversi, di noi che abbiamo bisogno di una mano, di noi che alla fine avremmo solo bisogno di una spalla su cui piangere.

A presto,
Child of the Moon

 
(Recensione modificata il 10/05/2022 - 10:02 pm)