Recensioni per
IN PACE REQUIESCANT
di Dorabella27
E'bellissima questa one....scritta in modo superlativo....ma ogni volta che ci posso lo sguardo ed iniziò a leggere, mi perdo commossa tra le righe.... |
Molto toccante, davvero. Un pugno nello stomaco, sembra di essere proprio lì, testimoni del dolore impotente di Oscar. Non ho trovato fuori luogo che lei ricordasse le sensazioni di poche ore prima, quando i loro corpi erano tutt'uno, anzi penso sia molto verosimile quello struggimento nel pensare che l'odore di Andre sulla sua pelle sarebbe presto svanito. Ho apprezzato molto Rosalie la piagnucolona, che in questo frangente non perde la dolcezza e la delicatezza ma mostra anche senso pratico e fermezza. In occasioni simili è necessario che ci sia una persona amica a reggere il timone, e Rosalie si fa carico di incombenze troppo gravose per Oscar. Una donna abituata a vivere da uomo e a comandare non è mai stata così muliebre come su quelle scale antistanti la chiesetta, con il premuroso Alain che le offre una giacca per coprirsi, che la invita a riposare, cerca a modo suo di fare il vice Andre'. Sappiamo tutti che finirà male, ma forse è meglio così, perché Oscar sarebbe davvero impazzita per i sensi di colpa e la mancanza del suo amato Andre'. |
Cara Dorabella, ho molto apprezzato questo tuo scritto, che mi ha risvegliato un ricordo e ripiombato indietro di quasi 50 anni, quando, anch'io bimbetta cinquenne partecipai al mio primo funerale (la sorella maggiore di mio nonno, che aveva vent'anni più di lui). Mi ricordo solo la chiesa gremita e l'odore intenso e pungente dell'incenso (che da allora non sopporto) mescolato a quello dei fiori, proprio come la piccola Oscar da te descritta... Ed è proprio da bambini il voler vedere, il voler scoprire ciò che spesso ci viene nascosto dagli adulti, per proteggerci. Ma una bimba vivace e intelligente come Oscar non può fare a meno di interrogarsi sulla morte, su cosa possa accadere al corpo, dopo. Interessante l'idea delle mele per coprire l'odore del corpo in putrefazione, non la conoscevo. Le stesse mele però mi hanno fatto pensare immediatamente ad André e me lo sono rivisto steso nella sua bara ricoperta di fiori, così come la morte di Marianne a causa della tisi (male da cui effettivamente erano in pochi a salvarsi), mi ha richiamato subito alla mente la tisi che avrà la stessa Oscar. Come in un cerchio, tutto si compie e questa storia mi è sembrata un triste preludio a quella ben tragica dei nostri amati. Complimenti. Manuela |
Ciao Dorabella. Apprezzo sempre la tua fantasia nello scrivere riguardo trame credibili e al tempo stesse diverse con i nostri eroi intrattenendo il lettore, ricche di dettagli come in questo caso le mele. In questa storia tutto parte dalla morte della zia Hortense che hai ben rappresentato e Oscar con il concetto della morte. Dopo la morte la vita per Oscar nel rivedere André dove tutto converge in quell'abbraccio. Molto bello il disegno associato in questo primo capitolo. Cosa succederá adesso? Un caro saluto. |
Ho trovato molto insolita questa narrazione tutta incentrata su un funerale. Una vecchia prozia è morta ed Oscar come erede della signora deve partecipare alle celebrazioni malgrado la giovanissima età. La bambina ha già intercettato la morte nei suoi pochi anni di vita, vedendola ghermire parenti, conoscenti, cameriere ed animali domestici, ma qui la mietitrice le è sbattuta in faccia con tutta la sua carica di miasmi e di immagini raccapriccianti. |
Che capitolo opprimente! Sembrava davvero di essere lì, immersi nella calura estiva, in mezzo agli odori dolciastri delle mele, dei fiori e della decomposizione che si mescolano, alle mosche, alle litanie, alle chiacchiere più o meno inutili dei parenti. Sembra la descrizione di una veglia e di un funerale veri e, probabilmente, è così. |
Carissime arrivo con tanto ritardo e me ne scuso!! |
Di nuovo io, ti libererai di me? Dopo qualche parola su questo particolare e bellissimo capitolo introduttivo, almeno fino al prossimo...poi mi ripaleserò eheh. |
Cara Dora, molto toccante questa piccola Oscar ma già abbastanza grande che si ritrova ad analizzare il mistero della morte. |
Carissima Dorabella, |
Ciao Dorabella, hai creato una storia "ante litteram" decisamente verosimile. |
Cara Dorabella, |
Ciao Dora, ammiro la tua capacità di ricreare i momenti dell'infanzia di Oscar ed Andrè, rendendoli incredibilmente verosimili (e in questo le immagini di Galla sono sempre molto efficaci). In tutto questo "girare in tondo" alla morte, ai suoi aspetti concreti, a quelli che possono colpire l'immaginario di un bambino, sembra di intravedere i presagi oscuri di quello che sarà il loro destino: Oscar proverà sulla sua pelle a cosa porta la tisi e, ahimè vivrà proprio ciò che più la spaventa, la morte di Andrè. E questo rende terribilmente dolce-amaro il narrare di loro, anche se piccoli... |
Cara Dora, mi è piaciuto tantissimo il modo in cui sei entrata nella testolina infantile di Oscar, infilando un pensiero dietro l'altro. Talmente plausibili e veri se abbinati alla situazione, peraltro descritta con particolari così azzeccati che mi è sembrato di essere in quella stanza piena di mele, che mi sono ricordata di averli fatti anch'io....all'età di questa Oscar bambina, compreso quel "cosa succede ad una persona che si sta disfacendo?" e l'angoscia di non poter vedere più le persone a cui tieni, fino al sospiro di sollievo quando ti ritrovavi poi immerso nella tua quotidianità, tra i giochi e gli amici. Mi ha fatto sorridere quell'odore di canfora che ancora sento e mi fa sempre pensare a tutti quei parenti di età indefinibile presso cui ti portavano in visita una volta l'anno anche se non li conoscevi. |
Cara Dorabella, ci hai regalato un capitolo ricco di suggestioni, per un lettore di età adulta, nonché tanta malinconia nel pensare cosa sia la Morte, a cosa porti di definitivo via con sé, a quanto non ci sia più rimedio per nulla quando lei arriva. Pensiamo, conseguentemente, a cosa possa aver lasciato nella mente di una bimba di quasi sette anni, che si trova a dover affrontare un lutto di cui non comprende bene la portanza, perché tutto deve rimanere entro un limbo fatto di educazione, senza poter approfondire particolari che tutti sembrano conoscere mentre lei resta all’oscuro. E’ comunque un fatto che le porta turbamento: in primis, perché, per la prima volta da un anno a questa parte, deve affrontare quella prova da sola, con l’unica compagnia compassata di entrambi i genitori, i quali devono rendere omaggio alla vegliarda che si è spenta, senza André, il suo inseparabile compagno di avventure, che è venuto a vivere da lei quando anche lui era stato colpito dal lutto per la perdita dei suoi genitori. Con lui avrebbe potuto affrontare l’argomento, cercando di capire cosa fosse questa “Morte” che lascia il vuoto, talvolta incolmabile tra coloro che restano. Per il momento sa che deve seguire i suoi genitori e comportarsi come l’erede designato del casato che è. |