Recensioni per
IN PACE REQUIESCANT
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
07/01/23, ore 19:11
Cap. 1:

E'bellissima questa one....scritta in modo superlativo....ma ogni volta che ci posso lo sguardo ed iniziò a leggere, mi perdo commossa tra le righe....

Recensore Veterano
31/05/22, ore 19:48
Cap. 1:

Molto toccante, davvero. Un pugno nello stomaco, sembra di essere proprio lì, testimoni del dolore impotente di Oscar. Non ho trovato fuori luogo che lei ricordasse le sensazioni di poche ore prima, quando i loro corpi erano tutt'uno, anzi penso sia molto verosimile quello struggimento nel pensare che l'odore di Andre sulla sua pelle sarebbe presto svanito. Ho apprezzato molto Rosalie la piagnucolona, che in questo frangente non perde la dolcezza e la delicatezza ma mostra anche senso pratico e fermezza. In occasioni simili è necessario che ci sia una persona amica a reggere il timone, e Rosalie si fa carico di incombenze troppo gravose per Oscar. Una donna abituata a vivere da uomo e a comandare non è mai stata così muliebre come su quelle scale antistanti la chiesetta, con il premuroso Alain che le offre una giacca per coprirsi, che la invita a riposare, cerca a modo suo di fare il vice Andre'. Sappiamo tutti che finirà male, ma forse è meglio così, perché Oscar sarebbe davvero impazzita per i sensi di colpa e la mancanza del suo amato Andre'. 

Recensore Junior
30/05/22, ore 20:07
Cap. 1:

Cara Dorabella, ho molto apprezzato questo tuo scritto, che mi ha risvegliato un ricordo e ripiombato indietro di quasi 50 anni, quando, anch'io bimbetta cinquenne partecipai al mio primo funerale (la sorella maggiore di mio nonno, che aveva vent'anni più di lui). Mi ricordo solo la chiesa gremita e l'odore intenso e pungente dell'incenso (che da allora non sopporto) mescolato a quello dei fiori, proprio come la piccola Oscar da te descritta... Ed è proprio da bambini il voler vedere, il voler scoprire ciò che spesso ci viene nascosto dagli adulti, per proteggerci. Ma una bimba vivace e intelligente come Oscar non può fare a meno di interrogarsi sulla morte, su cosa possa accadere al corpo, dopo. Interessante l'idea delle mele per coprire l'odore del corpo in putrefazione, non la conoscevo. Le stesse mele però mi hanno fatto pensare immediatamente ad André e me lo sono rivisto steso nella sua bara ricoperta di fiori, così come la morte di Marianne a causa della tisi (male da cui effettivamente erano in pochi a salvarsi), mi ha richiamato subito alla mente la tisi che avrà la stessa Oscar. Come in un cerchio, tutto si compie e questa storia mi è sembrata un triste preludio a quella ben tragica dei nostri amati. Complimenti. Manuela

Recensore Master
29/05/22, ore 16:23
Cap. 1:

Ciao Dorabella. Apprezzo sempre la tua fantasia nello scrivere riguardo trame credibili e al tempo stesse diverse con i nostri eroi intrattenendo il lettore, ricche di dettagli come in questo caso le mele. In questa storia tutto parte dalla morte della zia Hortense che hai ben rappresentato e Oscar con il concetto della morte. Dopo la morte la vita per Oscar nel rivedere André dove tutto converge in quell'abbraccio. Molto bello il disegno associato in questo primo capitolo. Cosa succederá adesso? Un caro saluto.
(Recensione modificata il 29/05/2022 - 04:25 pm)

Recensore Junior
29/05/22, ore 07:48
Cap. 1:

Ho trovato molto insolita questa narrazione tutta incentrata su un funerale. Una vecchia prozia è morta ed Oscar come erede della signora deve partecipare alle celebrazioni malgrado la giovanissima età. La bambina ha già intercettato la morte nei suoi pochi anni di vita, vedendola ghermire parenti, conoscenti, cameriere ed animali domestici, ma qui la mietitrice le è sbattuta in faccia con tutta la sua carica di miasmi e di immagini raccapriccianti.
A braccetto con la morte viaggia anche la malattia ed Oscar ricorda che esiste una cosa chiamata tisi, in grado di spezzare la vita delle giovani donne.
Al suo rientro a casa ritrova André meno sudato e sgualcito di lei e profumato di salute e di vita. Lui le mele le usa per mangiarle e non per camuffare gli odori ed Oscar gli si aggrappa come ad una salvezza.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master
28/05/22, ore 18:01
Cap. 1:

Che capitolo opprimente! Sembrava davvero di essere lì, immersi nella calura estiva, in mezzo agli odori dolciastri delle mele, dei fiori e della decomposizione che si mescolano, alle mosche, alle litanie, alle chiacchiere più o meno inutili dei parenti. Sembra la descrizione di una veglia e di un funerale veri e, probabilmente, è così.
Oscar, un po' per età, un po' per lontananza di parentela e di luogo di residenza, non avverte la perdita, ma si interroga sull'essenza della morte che, se limitata all'aspetto materiale, è ripugnante. E' senza André e questo rende l'esperienza completa fino in fondo, perché non si può appoggiare all'amico, non può commentare, non può svicolare, ma deve esserci fino alla fine.
Oscar è cresciuta in un ambiente protetto, dove nessuno le parlava di malattie e di morte, ma tutti le abbellivano la realtà. Apprende, adesso, qualcosa di più sul disfacimento fisico, prima menzionato in modo teorico dall'Abbé Armand e anche sulla malattia che l'avrebbe uccisa, se i tiratori della Bastiglia non fossero arrivati prima.
Pensavo che questa fosse una OS e, invece, mi accordo che è una long. Ciò mi fa pensare che si arriverà anche alla malattia e alla morte della protagonista e, magari, al dunque, Oscar rivivrà, con dei flashback, l'esperienza vissuta durante l'infanzia.
Infine, un pensiero va alla pro-prozia Hortense della quale pare non importare a nessuno. Forse, non era un tipo simpatico, ma anche lei ha avuto dei genitori, un'infanzia, qualcuno che si prendeva cura di lei, uno o più animali ai quali era affezionata, un abito preferito, un libro o un'opera teatrale che amava. Anche lei avrà avuto delle cotte, dei passatempi, avrà sofferto per la morte dei genitori. Magari, da giovane, era carina e anche tenera e, poi, qualcuno o qualcosa l'ha delusa e indotta a chiudersi. Anche lei aveva il suo scrigno di memorie che ne faceva una persona unica e irripetibile. Un pensiero a questa donna, vissuta troppo a lungo per lasciarsi dietro qualcuno a cui importasse qualcosa di lei e speriamo che, dal Paradiso o dal Purgatorio, abbia potuto infischiarsene del disfacimento nella tomba.
P.S. Non conoscevo quest'uso alternativo delle mele. Di dov'è quest'usanza?

Recensore Master
28/05/22, ore 09:03
Cap. 1:

Carissime arrivo con tanto ritardo e me ne scuso!!
Mi è piaciuta molto questa OS che tratta un tema della vita che si tende ad omettere ma con cui bisogna fare i conti. Questa Oscar mi ha ricordato un episodio lontanissimo della mia infanzia quando ero stata portata a fare le condoglianze a casa di una prozia defunta che si trovava nella bara.
È giusto sondare anche questi momenti che certamente all'epoca i bambini vivevano molto più frequentemente di oggi e forse con piu naturalezza.
Ben tratteggiata questa Oscar bambina, i suoi pensieri, le sue curiosità. L'approdo profumato tra le braccia di André è un inno alla vita!!
E la piccola Oscar in abito nero di Galla è riuscitissima! Complimenti

Recensore Master
28/05/22, ore 02:06
Cap. 1:

Di nuovo io, ti libererai di me? Dopo qualche parola su questo particolare e bellissimo capitolo introduttivo, almeno fino al prossimo...poi mi ripaleserò eheh.
Questa è la prova tangibile del tuo modo variegato, elegantemente ricercato e mai ridondante di scrivere. Ammetto di non aver mai letto di un momento simile e non credo di aver mai trovato pensieri così forti in merito in Oscar. Qui ce la presenti piccola ma al contempo già arguta e sensibile al contesto che la circonda, credo tu abbia scelto di trattare un tema ampissimo e con la stessa vastità di sensazioni tu sia riuscita a catturare lo sgomento innocente e dirompente che si manifesta nei bambini quando prendono coscienza di un evento tanto traumatico quanto inevitabile. Allo stesso tempo, però, proprio nell'atto di osservare un corpo in disfacimento - immagine potentissima - credo tu sia riuscita a presentare anche uno sgomento che accompagna a tutte le età.
Mi è piaciuto moltissimo il graduale gesto di soppesare l'ingombrante importanza della morte e la spinta di conseguente attaccamento alla vita. Merito tuo e della struggente tenerezza che già lega questi bellissimi e giovanissimi Oscar e André.
Complimenti per i ritratti minuziosi e perfetti che fai dei tuoi personaggi, questa prozia grazie anche ai difetti e alle abitudini magistralmente rappresentati credo mi rimarrà impressa per moltissimo tempo; magnifica, a mio avviso, la scelta di mostrarci il candore con cui la donna osserva la bellezza di Oscar - naturalmente- non sapendo di non essere proprio in torto nel definirla femminile. E complimenti, anche, per averci mostrato anche le consolidate dinamiche tra i genitori in modo impeccabile...sono assolutamente loro!
Mi hai lasciato però una stoccata al cuore con la faccenda della tisi e lo so che soffrirò a questo giro, me lo sento.
Infine, poi smetto di tediarti, sappi che mi ammalia e conquista l'accuratezza storica e il dettaglio delle mele è tanto macabro quanto declinato splendidamente.
Ma Galla lo sa che così mi mette in crisi? Ogni volta che penso di aver visto il suo disegno che preferisco, ne spunta un altro a rubare il posto del suo predecessore...questa Oscar bambina è incantevole e lo sguardo colmo di malinconica innocenza è di una bellezza unica!
Naturalmente seguirò con immenso piacere la storia, complimenti come sempre e a presto,
A.

Recensore Veterano
27/05/22, ore 16:09
Cap. 1:

Cara Dora, molto toccante questa piccola Oscar ma già abbastanza grande che si ritrova ad analizzare il mistero della morte.
Ho avuto un sussulto quando chiede a Nanny di parlarle della tisi.
È l’ombra che incombe sul suo destino e che scoprirà suo malgrado e troppo presto di cosa di tratta.
E poi l’abbraccio finale con Andrè scalda davvero il cuore!
Mi è piaciuto molto!
Complimenti come sempre a Galla per la splendida illustrazione
(Recensione modificata il 27/05/2022 - 04:10 pm)

Recensore Veterano
27/05/22, ore 07:59
Cap. 1:

Carissima Dorabella,
quando si dice che la morte è un mistero ci si riferisce di solito al destino dell'anima, dello spirito, allo sparire del soffio della vita che ognuno porta in sè, ma tu, con questa nitidissima pagina, esplori anche un altro aspetto del mistero della morte.
Il mistero del disfacimento del corpo, che inizia subito e che si manifesta con quell'odore da coprire con una massa di mele, viene qui analizzato da una bambina. L'intelligente curiosità di Oscar esplora ogni aspetto,anche quelli più macabri, della morte, agevolata in questo dal fatto che la zia Hortense non fosse una persona da lei ben conosciuta o particolarmente amata. Insomma, non sono in gioco qui i sentimenti, ma piuttosto l'attrazione per un mistero, un mistero che aleggia intorno ad ogni essere umano e che riguarda tutti.

Mi è piaciuta tanto la chiusa: l'esposizione prolungata alla morte provoca in Oscar una reazione istintiva di attaccamento alla vita (ho ripensato a Ungaretti), in particolare al suo André, l'amico da poco al suo fianco ma del quale già non può fare a meno.
Che bello quell'abbraccio pieno di trasporto! Che tristezza pensare a quanto i gesti di affetto spontanei saranno poi sempre più soffocati dall'età adulta.

Bravissima, davvero bravissima.
La piccola Oscar è l'ennesima prova che Galla ha il tocco magico: che grazia, che eleganza! Bravissima!

Un abbraccio a entrambe,
Sett.

Recensore Master
27/05/22, ore 00:42
Cap. 1:

Ciao Dorabella, hai creato una storia "ante litteram" decisamente verosimile.
Hai esplorato i caratteri dei personaggi in maniera impeccabile coinvolgendo il lettore su più fronti: io ho immaginato visivamente la pro- prozia e poi ho "sentito " gli odori che ha sentito Oscar.
Ecco: Oscar.
L'ho sempre immaginata, anche da bambina, come una persona molto attenta e riflessiva, essere faccia a faccia con la morte le fa nascere tante domande, ma soprattutto le fa capire quanto sia già legata ad André.
Il riferimento alla morte della cameriera per via della tisi mi ha fatta tremare, come una sorta di premonizione.
Poi l'abbraccio finale con André e la sua richiesta di "non morire mai" mi ha commossa.
Un'altra storia che promette bene, complimenti anche per il bellissimo disegno.
A presto.
(Recensione modificata il 27/05/2022 - 12:56 am)

Recensore Veterano
26/05/22, ore 20:40
Cap. 1:

Cara Dorabella,
la maestria con cui scrivi mi incanta sempre, e  questa tua frase, il sangue che "ribolle ormai con estrema discrezione ed eleganza" fa sentire molti di noi assai vicini alla contessa Marguerite, in certi eventi della nostra vita.
I bambini ed i vegliardi vedono le cose come sono, perchè innocenti o perché ormai immuni ad inganni e falsità  ed alla prozia Hortense non era sfuggito che Oscar fosse un bimbo tanto bello da sembrare un bimba.
Immaginare Oscar che corre ad abbracciare André e  trova consolazione respirando il suo buon odore, non ha prezzo. Speriamo che la bionda se lo ricordi un po' prima, almeno in qualche fanfiction!

Ps: Galla la tua piccola Oscar è deliziosa, ora vogliamo anche un ritratto del piccolo André.
 
(Recensione modificata il 26/05/2022 - 09:03 pm)
(Recensione modificata il 26/05/2022 - 09:21 pm)

Recensore Master
26/05/22, ore 19:30
Cap. 1:

Ciao Dora, ammiro la tua capacità di ricreare i momenti dell'infanzia di Oscar ed Andrè, rendendoli incredibilmente verosimili (e in questo le immagini di Galla sono sempre molto efficaci). In tutto questo "girare in tondo" alla morte, ai suoi aspetti concreti, a quelli che possono colpire l'immaginario di un bambino, sembra di intravedere i presagi oscuri di quello che sarà il loro destino: Oscar proverà sulla sua pelle a cosa porta la tisi e, ahimè vivrà proprio ciò che più la spaventa, la morte di Andrè. E questo rende terribilmente dolce-amaro il narrare di loro, anche se piccoli...
Bravissime entrambe!

Recensore Veterano
26/05/22, ore 15:41
Cap. 1:

Cara Dora, mi è piaciuto tantissimo il modo in cui sei entrata nella testolina infantile di Oscar, infilando un pensiero dietro l'altro. Talmente plausibili e veri se abbinati alla situazione, peraltro descritta con particolari così azzeccati che mi è sembrato di essere in quella stanza piena di mele, che mi sono ricordata di averli fatti anch'io....all'età di questa Oscar bambina, compreso quel "cosa succede ad una persona che si sta disfacendo?" e l'angoscia di non poter vedere più le persone a cui tieni, fino al sospiro di sollievo quando ti ritrovavi poi immerso nella tua quotidianità, tra i giochi e gli amici. Mi ha fatto sorridere quell'odore di canfora che ancora sento e mi fa sempre pensare a tutti quei parenti di età indefinibile presso cui ti portavano in visita una volta l'anno anche se non li conoscevi.
Ci fa tremare, a noi che sappiamo cosa accadrà, il tentativo di Nanny di nascondere la tisi e le brutture del mondo, così come la voglia di correre incontro ad Andrè e di abbracciarlo (se l'avesse fatto più spesso! ;-))
E soprattutto l'ultima frase: "André; per favore, non morire mai! Profuma sempre così! Resta sempre con me!”
Complimenti per quest'atmosfera così vera che hai creato, dentro e fuori i personaggi. E complimenti a Galla: questa piccola Oscar è di una dolcezza indescrivibile!

Recensore Master
26/05/22, ore 11:52
Cap. 1:

Cara Dorabella, ci hai regalato un capitolo ricco di suggestioni, per un lettore di età adulta, nonché tanta malinconia nel pensare cosa sia la Morte, a cosa porti di definitivo via con sé, a quanto non ci sia più rimedio per nulla quando lei arriva. Pensiamo, conseguentemente, a cosa possa aver lasciato nella mente di una bimba di quasi sette anni, che si trova a dover affrontare un lutto di cui non comprende bene la portanza, perché tutto deve rimanere entro un limbo fatto di educazione, senza poter approfondire particolari che tutti sembrano conoscere mentre lei resta all’oscuro. E’ comunque un fatto che le porta turbamento: in primis, perché, per la prima volta da un anno a questa parte, deve affrontare quella prova da sola, con l’unica compagnia compassata di entrambi i genitori, i quali devono rendere omaggio alla vegliarda che si è spenta, senza André, il suo inseparabile compagno di avventure, che è venuto a vivere da lei quando anche lui era stato colpito dal lutto per la perdita dei suoi genitori. Con lui avrebbe potuto affrontare l’argomento, cercando di capire cosa fosse questa “Morte” che lascia il vuoto, talvolta incolmabile tra coloro che restano. Per il momento sa che deve seguire i suoi genitori e comportarsi come l’erede designato del casato che è.
Il turbamento iniziale è dato dalla vista del catafalco su cui è disposta la bara della defunta, contornato da una infinità di mele, che servono unicamente a mascherare l’odore della decomposizione, favorita dal caldo estivo. Oscar non ha mai visto un morto, ma prima che lo fosse, esso era una persona, un essere in carne e ossa, con i suoi pregi e i suoi difetti, proprio come la pro-prozia Horthense o come una delle cameriere di palazzo che, da un giorno all’altro, non aveva più visto, sapeva solo che fosse malata e le avevano detto fosse tornata al suo paese per meglio curarsi. Già allora la parola “Morta” l’aveva lasciata con un senso di inquietudine, favorito dal fatto che tutti si ostinavano a mantenere riserbo, forse per non offendere le orecchie dell’erede o per non mettere cattivi pensieri nella sua mente.
Oscar, di ritorno dal funerale, rammenterà il cattivo odore della defunta, di tutte quelle mele, dei fiori raccolti e per il caldo presto appassiti che rilasciavano effluvi poco piacevoli. Un’autentica boccata di aria pura ritrovare André ad attenderla a braccia aperte nelle quali fiondarsi e respirare il suo buon profumo di pulito, che sa di casa, delle cose che le sono care, che sa della sua pelle che le ricorda le notti in cui lo abbraccia stretto sotto le coperte quando lo raggiunge nella sua camera per non rimanere da soli.
Molto intenso questo primo capitolo, molto d’effetto, e che ci ha regalato un’ampia panoramica del tempo e della vita che conduceva la famiglia Jarjayes, mostrandoci un po’ del carattere del Generale, e anche quello remissivo di Madame Marguerite, la quale ha dovuto assoggettarsi alle idee del marito, senza possibilità di potersi opporre al suo volere nel crescere la loro ultima figlia come un maschio, con particolare riferimento ad Oscar in questi suoi primi anni di vita, con l'ultimo che si è riempito di novità e di gioia con l’arrivo del piccolo André, al quale dimostra un attaccamento più che fraterno e un autentico terrore dovesse mai perderlo.
Narrazione che sempre riesce a coinvolgere, come ci stai abituando da un po’ di tempo a questa parte, sia per la trama che si intreccia mirabilmente alla vite dei protagonisti, dandone visioni alternative e accattivanti, sia per la riflessione che si scatena nella mente del lettore a fronte di certi argomenti e che può condurre poi in solitaria, basandosi sulla propria sensibilità o sul proprio vissuto.
Complimenti a Galla per il prezioso ritratto di Oscar bambina abbigliata per la triste occasione.
Un caro saluto ad entrambe.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]