Mia cava, eccomi qui a recensire questa tua nuova perla, elegantemente in ritardo come al solito.
Ho letto questa storia da settimane ormai e l’ho lasciata decantare nella mente.
Come già sai, la lettura è stata per me veramente intrippante, difatti sia durante la lettura che nei giorni a seguire mi sono persa a immaginare cosa possa esserci oltre l’universo conosciuto… come se quello conosciuto non fosse già abbastanza difficile da capire, tra buchi neri, buchi bianchi, galassie, stelle e nuovi pianeti abitabili che non si trovano.
Sarà questo che mi ha mandato definitivamente in pappa il cervello? Non lo so, fatto sta che certe riflessioni su quanto siamo piccoli e, tutto sommato, “ignoranti” su quel che ci circonda cambiano di molto la prospettiva con cui affronti la vita di tutti i giorni.
Ho riflettuto molto su questa storia e su come, di fronte a danni irreparabili come la imminente fine del mondo, le priorità possano cambiare drasticamente, e mi sono chiesta cosa farei io in una situazione del genere. Beh, io non ho un Matt da chiamare per questi casi estremi, quindi la mia risposta sarebbe alquanto noiosa xD però sarei curiosa di conoscere la tua :’)
Tutto questo per dire che questa storia ti porta con molta semplicità a domandarti cosa o chi è veramente importante nella tua vita. Voglio dire, passiamo l’esistenza a fare cose che sicuramente non sceglieremmo di fare se avessimo solo dodici ore di vita a disposizione :’)
Ma così non è, anzi, spesso siamo convinti di essere eterni e di avere sempre un domani a cui rimandare, una seconda possibilità per fare quello che avremmo voluto ma non siamo riusciti a fare… e boh, forse è proprio questo che rende la vita tollerabile?
Come vedi con questa storia ho veramente svalvolato ahahah xD figurati se potevo accorgermi di ellEinstein :’) ecco, diciamo che la prima volta che l’ho letta non ci ho fatto caso perché mi sono voluta concentrare su Mello e Matt, ora che l’ho riletta ci ho prestato più attenzione ed effettivamente la stima di Mello per Einstein la ribadisci anche verso la fine, ma comunque questa storia va moooolto oltre quelli che sono i temi e l’universo di Death Note, tanto che potrebbe benissimo essere un’originale.
Quindi se non me lo avessi detto, dubito che avrei mai associato L ad Einstein, però sono contenta che ci sia questo piccolo riferimento <3 ma hai fatto bene a non calcare troppo la mano su questo particolare, perché non avrebbe aggiunto nulla al tema principale della storia.
E ancora a proposito della storia, l’ho trovata molto dolce e per nulla angosciante nonostante il tema trattato, forse perché c’è una sorta di lieto fine per i protagonisti e… insomma, alla fine moriranno tutti 😅🔫 (lo spirito di Matsuda si è impossessato di me). No, seriamente… mi ha ricordato un po’ il finale di Evangelion, quando tutti ritornano al nulla e nel momento prima di morire vedono la persona amata per poi squagliarsi in brodo primordiale 🫠 se non sai di cosa parlo elimina queste ultime frasi ahahah xD
Ma insomma la sensazione che trasmette non è una tristezza disperata, ma una tristezza dolce. Spero di essermi spiegata in questa recensione, ho ancora la testa piena di ovatta, perdonami… ma ci tenevo a lasciarti il mio parere come sempre.
Che dire… sono felice di leggere ogni tuo nuovo scritto nonostante il morale basso.
Scrivi sempre di loro, se è ciò che ami fare ❤️
Alla prossima!🌷 |