Ciao Roberto,
sarà che io non sono un tipo da aperitivi, e non so quindi destreggiarmi fra i vari Spritz, Aperol o Campari, preferendo un buon amaro, che forse mi si confà di più, per quell’aura meditativa che può indurre, ma questa volta ti ho trovato più criptico e misterioso di altre volte.
Probabilmente era questo lo scopo da te ricercato, con l’alone di insondabile che hai sparso per lo scritto, al fine di stimolare un certo tipo di risposta nel lettore, affinché ti desse le sue interpretazioni.
Ho cercato, come al solito, di intrufolarmi tra le parole e, trovandomi in mezzo ad accattivanti rime, ne ho apprezzato la musicalità pensando a cosa nascondessero al loro interno.
Mi ha dato l’impressione di un primo approccio, che forse si ha proprio durante un aperitivo, per conoscere gente nuova, non perdendo l’occasione, nel contempo, di osservarla in certe pose e in certi atteggiamenti, tirando poi le debite conclusioni, e decidendo di presentarti ugualmente a quel pubblico così particolare.
Ovviamente sono le sensazioni, tutte personali, scatenate dai tuoi versi e che, sicuramente, avranno preso un binario differente da quelle che magari volevi trasmettere.
Ma non è questo il bello di una poesia? Il poter interpretare secondo la propria sensibilità quella altrui?
Un caro saluto e un augurio per un sereno fine settimana. |