Ciaooooo!
Caspita, non mi aspettavo assolutamente il colpo di scena finale! Quando ho iniziato a leggere, ho pensato che stessi descrivendo una donna vittima del marito narcisista, con le classiche fasi di love bombing e svalutazione; ma poi c'è stata un'escalation che ha fatto virare la situazione nella violenza, verbale e fisica... fino al momento finale con la confessione dell'omicidio, non me l'aspettavo assolutamente!
Sei stata davvero molto brava a condensare in così poche parole una situazione che ahimè molte persone si ritrovano a vivere, in particolare la sensazione di essere caduta in una trappola senza nemmeno averla vista, proprio come se fosse stata costruita attorno alla protagonista mentre lei non guardava. Non sempre è facile reagire, ma la nostra protagonista ci è riuscita, anche se con un gesto estremo, che comunque non me la sento di condannare fino in fondo... perché quando diventi vittima a tal punto, l'unico modo per liberarti del tuo carnefice è eliminarlo nel vero senso della parola. Cioè, almeno dal mio punto di vista per certe persone rimane sempre l'ossessione di considerarti le loro vittime e non te ne liberi mai davvero, se non sapendo che fisicamente quella persona non c'è più (e purtroppo non è una paranoia, visti anche i recenti fatti di cronaca).
Insomma, ti faccio i miei complimenti per come hai gestito la tematica e soprattutto per esserci riuscita in così poche parole! Bravissima!
A presto,
Simona |