Ciao, eccomi a recensire anche l'altra per l'iniziativa di Bellaluna. Che dire? Dopo l'altra fanfiction leggere questa è stato quasi traumatico! XD Scherzo, ovviamente, ma forse avrei dovuto far passare un po' di più che una mezzora. Diciamo che pur essendoci, quasi, gli stessi personaggi, i toni e le atmosfere sono così diversi che quasi faticavo a riconoscerli. Anche perché siamo in un contesto alternativo in cui la magia non esiste ed una Soulmate per altro, che ha toni decisamente diversi rispetto a quelle che mi è capitato di leggere in passato. Anzitutto condivido la tua ritrosia per il genere "Soulmate" io lo condivido, ho una storia tormentata con questo genere e possiamo dire anche controversa. E si nota che non è un elemento nel quale ti trovi a tuo agio, la questione delle anime gemelle è quasi appena accennata, c'è perché è più una sensazione di Emmeline, alla quale per altro Evan non crede nemmeno, che un qualcosa di effettivamente reale. Al tempo stesso tu non fornisci alcuna prova a sostegno dell'esistenza delle Soulmate in questo contesto. O meglio c'è quella cicatrice a forma di "E" apparsa quando Emmeline era una bambina e che non è mai andata via, c'è questo sentore di perfezione, di: è giusto che stiamo insieme, ma finisce davvero tutto qui. In questo senso l'elemento Soulmate è quasi lasciato all'interpretazione del lettore, viene tratto in una maniera così soft e del tutto priva della contestualizzazione che di solito hanno storie come questa, che il lettore potrebbe anche interpretarla come una sensazione della protagonista, un qualcosa di meramente romantico e di sentimentale, ma di non effettivamente legato all'elemento delle anime gemelle. Come dicevo, è una storia che appartiene a un determinato genere, senza però entrarci appieno. Se possibile, forse sarà perché negli anni ho avuto appunto un rapporto controverso con questo tipo di storie, l'ho apprezzata davvero tanto. Più di quanto io non apprezzi le Soulmate in genere.
Mi è piaciuta, ovviamente. Hai la straordinaria capacità di rendere le storie che scrivi molto narrative, pare quasi di leggere un libro. Forse non dovrei sbilanciarmi tanto perché non ho letto molto di tuo, ma sarà per le due letture ravvicinate a due storie così tanto diverse che sto facendo questo discorso. Anzitutto pur avendo io riconosciuto il tuo stile (stile che a mio avviso si adatta sia a storie drammatiche che a commedie romantiche come questa e credimi che non è scontato) ho trovato una certa duttilità nel trattare generi e tematiche così diverse. Sei sempre tu, è chiaro dalla maniera in cui imposti le frasi, al lessico che utilizzi così come, più banalmente, all'impaginazione della storia. Però quello che ho notato che mostri comunque una naturalezza in ogni tematica che affronti. Qui abbiamo una commedia romantica per altro molto leggera. Così come l'elemento delle anime gemelle c'è e non c'è, anche il romaticismo esiste, la storia si basa su questo alla fine, ma è davvero lieve. Non siamo affatto nel fluff, non un sentimentalismo smieato o stucchevole. Viene invece lasciato quasi in sottofondo, sembra più un sottotesto che uno degli elementi principali della storia. Anzi, io penso che non lo sia affatto. L'elemento principale è tema il ritorno, il ritrovarsi dopo tanto tempo, lo scoprirsi cambiati e il rivivere le medesime sensazioni di quando si era piccoli. La cosa interessante però è che Emmeline ed Evan sono adulti adesso, hanno una percezione dell'altro totalmente diversa. Emmeline ne rimane quasi sconvolta, ricorda un bambino, per il quale per altro provava dei sentimenti, e rivede un uomo per il quale prova attrazione. Emmeline sta al centro di questo viaggio introspettivo, davvero affascinante e mai banale o noioso, che sta un po' in bilico tra presente e passato. Tra ciò che era, il modo in cui si sono lasciati non per loro volontà, per come poi la vita li ha portati lontani e per come si rivedono adesso, diversi, ma fino a un certo punto. C'è un momento in cui lei si rende conto di essere sconvolta dal rivedere Evan, perché capisce di non sapere niente dell'uomo che ha davanti, pur conoscendolo benissimo. Sembra quasi incastrata a metà tra il conoscerlo e il non conoscerlo affatto e quasi è indecisa sul fare o meno quel passettino in avanti che la porterebbe quasi certamente a scoprirlo un po' di più. A un certo punto ho temuto che non volesse andare a cena con lui, ma poi le cose vanno in un'altra maniera.
Lo shock nel ritrovarsi penso fosse più di lei che di lui, ma è anche vero che Evan è molto sfuggente in questa storia. La percezione che abbiamo è filtrata dal punto di vista di Emmeline, che ha appare come confusa di suo... Evan invece sembra sicuro di sé e di quello che dice o che fa, il suo voler uscire come Emmeline pare indipendente dalla trappola nella quale la zia li ha fatti entrambi cadere. Si rende conto benissimo che non è che sono obbligati a uscire a cena, però è chiaro che lo vuole ed è chiaro che ne è attratto. Il suo "Non vorrai sentirla lamentarsi per tutto il giorno" sembra un po' una scusa e in effetti credo che lo sia. Si ha la sensazione, dalla maniera in cui si comporta, che le avrebbe comunque chiesto di uscire insieme e che abbia bellamente approfittato della situazione. Probabilmente però se il punto di vista fosse stato il suo avrei un'altra idea a riguardo. Non lo so... So che questa storia mi è piaciuta davvero moltissimo. Scrivi davvero molto bene, non so se te l'ho detto. Rinnovo quanto ho detto nell'altra storia: sono personaggi così marginali nel mondo di Harry Potter che sono praticamente degli originali. Quindi la loro caratterizzazione è farina del tuo sacco, a me è piaciuta davvero. Secondo me hai fatto anche qui un ottimo lavoro.
Koa |