Ciao di nuovo!
Altro capitolo, altra corsa, altra epoca... no, non mi aspettavo nemmeno questo balzo nell'Ottocento nel novello Regno d'Italia, ma direi che è stata una sorpresa gradita.
Soprattutto perché, nonostante sia un racconto con delle chiare e varie impronte storiche, non risulta pesante.
Molto spesso, in romanzi storici ma di stampo magari romantico, rocambolesco o thriller, trovo esose digressioni sul contesto storico che di per sé sono anche interessanti, ma interrompono moltissimo il flusso di lettura. Come se l'autore si sentisse in obbligo di far vedere che, sì, si è preparato su quell'epoca e sa parlarne, ma ovviamente ciò detrae molto dal godimento della storia, almeno per i miei gusti. Ma sto divagando.
Tornando al nostro Barbero Magister condottiero (ti prego, dimmi che non è un cognome scelto a caso XD), mi piace la scelta di continuare a narrare la storia di Francesco il Bianco a qualche secolo di distanza, per voce di un altro personaggio. Mi chiedo, ovviamente, se Delacroix e Barbero torneranno in altri flashback, visto che sembrano molto interessanti a questa leggenda.
Tutta la storia del vendere l'anima per un quadro mi dà delle reminiscenze alla Dorian Gray, e ovviamente questo non mi fa ben sperare per Fiammetta... ma staremo a vedere.
Capitolo brevissimo ma intrigante. Con questa lunghezza e densità di informazioni, il "problema" è che poi non si riesce a smettere. Uno tira l'altro come le ciliegie :')
A prestissimo (vediamo se riesco a leggere pure il prossimo o se verrò ricettata prima)
-Light- |