Ho cominciato a leggere con la consapevolezza che avrei sicuramente trovato qualcosa che fa parte del mio comfort: una BokuAka, segnata come fluff, che come spesso succede gioca “sull’astralità”.
Diciamocelo: detta così è praticamente il “BokuAka starter pack”.
Invece sei riuscita davvero a stupirmi, a trattare le metafore di sole, stella e pianeti (-ovviamente ma giustamente- davvero ricorrenti nelle BokuAka) in una maniera originale e così canon compliant che ho sentito il cuore insieme riempirsi e strizzarsi.
La cosa che più mi ha stupito penso sia come tu sia riuscita a rendere Bokuto. Lo trovo un personaggio difficile da descrivere perchè spesso ne esce solo il suo lato più genuino e ingenuo. Invece qui riesco pure a vedere gli strascichi della partita contro il Mujinazaka, il momento in cui hai un’evoluzione enorme in Kotaro.
Mi è piaciuto molto il punto in cui l’allenatore gli dice:
“Conservalo sempre quest’ottimismo, figliolo, non lasciartelo rubare da nessuno.” Tutto d’un fiato, è bisbiglio amaro, quasi una profezia. “Scappa se devi.”
Avrei voluto dirglielo io.
L’inserimento delicato del resto della squadra, un rumore famigliare di sottofondo, sempre presente, è davvero un tocco di classe.
Il romanticismo della storia rimasto tra le righe del detto e non detto, che non ha mai un’esplosione pratica, che mi ha fatto mangiare un po’ le mani ma che in realtà comunque risulta perfetto
Ah. e il biscotto della fortuna. Sono molto affezionata all’idea dei biscotti della fortuna che in realtà si rivelano profetici, ma anche perchè ci si impegna per renderli veri “facendoseli da sé” (parafrasando il tuo Bokuto). Ho scritto una OsaKita che parte proprio da questo <3
Per me questo scritto (e te come autrice) è davvero una grandissima scoperta, nata tutto da io che trovo un tuo tweet dove cerchi FF UshiSaku. La bellezza della casualità. |