Ciao cara, eccomi a continuare la lettura di questa storia.
Conoscere le origini di Waldo, mi ha colpita molto. Sapere che il nostro protagonista è un bambino abbandonato destinato a una morta precoce che viene salvato dai latrati dello stesso cane da cui prenderà il nome, apre una visuale molto interessante sulla persona che diventerà crescendo in quel contesto. Un orfanotrofio che alleva ragazzini che a seconda delle inclinazioni e le personalità, indirizzerà a questa o quella carriera per servirsene in ogni caso a proprio vantaggio nel perseguire lo scopo finale di favorire l'ascesa del potere di Asmodeos nel mondo, è un idea veramente geniale e stimolante. La finezza del piano in questione è a dir poco inquietante, ma Waldo ne diventa in primis l'artefice, affinando le sue doti e le sue conoscenze fin dall'adolescenza, ho trovato molto interessante la spiegazione del mondo che lo circonda, di come funziona la società nella crudele reale mancanza di morale e di considerazione per il destino altrui. Mi è piaciuto molto conoscere il contesto in cui è cresciuto Waldo, come il sapere che alla fine di questo capitolo inizia il suo viaggio, in particolar modo mi hanno intrigato molto le parole della Maestra: Vai nel mondo, e non tornare finché non avrai perso e ritrovato te stesso. Lord Asmodeus ti indicherà la strada... Direi che iniziamo bene, e che il resto è tutto un programma.
Un bel capitolo davvero!Spero che continuerai a scrivere, ma aspetterò di proseguire nella lettura quando avrai voglia di dare un seguito a questa avventura.
Tea. |