Non c’è più tempo, ora che tutto è compiuto e la convinzione che lo ha accompagnato una vita ( anche lei mi ama ne sono certo) si è concretizzata fra le lucciole e le stelle è tutto finito.
La felicità completa si scioglie come neve al sole e la paura di non sentire più tutto di lei mentre finalmente è sua prende il sopravvento, pensa che lei gli direbbe che la situazione è grave perché lei non gli ha mai mentito.
Il tempo è tiranno e non si ferma, scorre infischiandosene di tutto e tutti perché è l’unica cosa che in mezzo ad una rivoluzione non ha padroni.

Francesca

Cara Elodar, che piacere rivederti , bentornata! Questi versi su André morente che ricorda la notte delle Lucciole e non crede sia invero giunta la sua ora , sono struggenti. Mi hai ricordato Shakespeare nel passaggio della morte di Mercuzio "Coraggio, amico mio, non può essere tanto grave. No, non è profondo come un pozzo, e un portale d’una chiesa è più largo, però può bastare, non occorre altro. Chiedete di me domani, e vi diran che son morto e sepolto". Corro a leggere la seconda parte!!