Ciao Marti,
sono contenta che hai approfittato della sfida per darci un’immagine più profonda di Walburga, permettendoci di scavare dentro la sua anima.
Effettivamente, a una prima occhiata, lei sembra fatta di oscurità, un’oscurità talmente profonda che sembra un cumulo di difetti e pecche. Sembra aver assimilato il peggio della società Purosangue e, con questa, di essere riuscita a crearsi uno scudo.
Sono rimasta di sasso, te lo confesso, quando ha parlato di Sirius. Ha messo in discussione l’amore condizionato che una madre dovrebbe avere verso il proprio figlio quando confessa che forse non l’ha mai amato.
Eppure penso che in realtà lo abbia fatto, solo che non sia mai riuscita ad apprezzare qualcuno di così simile a lei. Perché magari noi siamo anche disposti a perdonare i nostri difetti ma diventiamo implacabili se li vediamo in altri.
Sull’ultima frase, ammetto di essere rimasta perplessa. Perché, forse sbaglio, ma penso che sia possibile interpretarla in diversi modi.
Un abbraccio e al prossimo capitolo,
Eli |