Ehi <3
Sono partita con l'intento di immergermi completamente nella lettura e di giungere alla fine, senza troppi intervalli -se non avessi davvero trovato qualcosa da dire e che rischiavo di dimenticare una volta giunta al termine-, ma devo fermarmi a spendere due parole su quest'introduzione.
Eri davvero ispirato, è manifesto! Non che tu di solito non lo sia, ben inteso, ma secondo me si vede quando uno scrive preda di un determinato mood, e a me piace riscontrarlo.
Rabbia. Sono convinta che, di per sé, la rabbia non sia né positiva né negativa: è un'emozione, solo un'emozione. La rabbia è un messaggio del nostro Io: qualcosa non va, qualcosa ci turba o disturba. La rabbia che si manifesta in quest'introduzione è pacata, ragionata, saggia, se vogliamo; è la rabbia di qualcuno che ci ha fatto, se non pace, l'abitudine. Viene fuori una cosa che ho sempre riconosciuto in te: un'insofferenza genuina, calma, emotiva -seppur di ragione- e passionale (può sembrare, ma non penso di contraddirmi; almeno, nella mia testa ha perfettamente senso) per le storture che, la nostra specie, potrebbe agilmente evitare, dal momento che riconosce in esse qualcosa che non va... infatti siamo tutti inca**ati neri, per ricollegarmi alla rabbia.
Come dicevo prima, c'è un distacco (la ragione) e un'immersione (l'emotività); introdurre un argomento del genere in compagnia di un alieno è geniale, dal mio punto di vista, perché dobbiamo un po' alienarci per comprendere davvero il mondo che ci circonda, perché, per vedere davvero qualcosa, bisogna farlo dalla distanza, dall'esterno... l'alieno! Lo ripeto: geniale.
L'abbiamo visto e rivisto l'omino verde che compare a dirci che facciamo schifo (non che abbia torto, ma comunque), ma tu hai fatto un lavoro diverso; a mio avviso, lo ripeto, geniale! Sai, questo potrebbe rendere meglio: usare gli strumenti giusti.
E' questo tipo di modo di fare che mi accende, che mi permette di ragionare su cose di cui pensavo di averne fin sopra i capelli e che mi porta oltre, all'analisi (soggettiva, opinabile e non supportata da studi diversi da quelli di un amatore qualunque) della nostra natura.
Forse la storia prenderà una strada che non mi aspetto, ma non penso riuscirà ad entrare in contrasto con quello che ci hai presentato (e che mi hai spinta a "vedere").
Mi dispiace, sono partita in quarta con le mie robe senza neanche spendere una parola per il lato "estetico" del testo. Il tuo modo di scrivere mi incanta, te l'ho mai detto? Sei una creatura strana, a volte: un poeta travestito da scrittore (sai quanto sia fissata e insista sulla differenza). La dualità, come detto -o provato- prima, si riscontra anche in altro: sei fatalista, ma ottimista (calco di più su "ottimista"). Mi affascini.
Dai, la finisco di sproloquiare e vado a vedere che combinano quei due, questa volta .D
PS. All'inizio inizio, ho pensato: "Ma non sarà mica l'amico mutevole?" e non vado oltre, perché no, sai :D Dubitavo dal principio, ma l'immagine si è comunque concretizzata (xD capita? Indefinita... concreta... Okay, la finisco!).
A dopo,
-Agp. |