Recensioni per
Febbre
di summers001
Tu sei davvero bravissima. |
Ci tenevo a recensire questa storia, che è "vera" da far male. La malinconia e la tristezza di Oscar arrivano al lettore in modo doloroso, diretto, senza filtri. Il senso di ciò che non è stato, di ciò che avrebbe potuto essere, di ciò che potrebbe, forse, ancora essere, lo vediamo, vivo e vero, nell'animo di Oscar, che infine, non mente più a se stessa. |
Ciao cara Summers e complimenti per questa OS che non riesco a definire se non struggente. Il modo in cui Oscar si dibatte tra quello che avrebbe potuto essere e ciò che le sta accadendo trasuda una fragilità immediata e dura che però carezza la sua persona - squassata dalla malattia - con dialoghi muti e la possibilità di un matrimonio se solo avesse parlato. C'è rimorso ma c'è anche la coscienza dei propri sentimenti e questa cosa mi ha enormemente commossa. Complimenti sempre per la sconfinata sensibilità con cui dipingi i sentimenti dei nostri, anche quando non esenti da dolori perché non è cosa da poco e non è semplice ma tu ci riesci davvero davvero bene! |
Mia cara Summers, questo tuo racconto è il trionfo del condizionale, con tutta la tenerezza, i tremori e i sospiri del cuore che questa scelta comporta. Che dolcezza spira da questa tua Oscar che, spossata dalla febbre e dalla tisi, fantastica su come sarebbe se ... se solo rivelasse il suo amore ad Andrè, "bello come il sole" (mi hai fatto sorridere e intenerire, quando hai fatto usare a Oscar questa espressione riferita a Grandier!). E mi sono intenerita leggendo le fantasticherie di Oscar che immagina il suo matrimonio, la sua trepidante emozione, la presenza di Andrè che la rassicura e la colma d'amore anche davanti all'altare! Proprio bello! Ho molto apprezzato il tuo racconto: grazie e a presto! D |
Ciao Summers, |
E’ sempre un immenso piacere, mia cara Summers, perdersi tra le tue parole e lasciarsi trascinare da tutta quella marea di emozioni che portano con loro. |
Buongiorno Summers ,buona domenica. |
Un grande sogno sognato da una Oscar che ormai sente venir meno la sua vita sotto i colpi della tisi. Teme di non avere più tempo.. invece ne ha ancora, forse? |
Ciao cara , che piacere ritrovarti e leggere questa fantastica storia dove la sofferenza di oscar si fa palpabile. La mancanza di André per lei è grande ma la colpa è solo sua e del suo maledettissimo carattere, se solo avesse parlato prima .... a presto |
Che bella questa storia, scritta così bene, con un tratto delicato che ci mostra una Oscar che deve fare i conti con la malattia incipiente e sembra di capire, che ancora non ne conosce la diagnosi. Si tratta di una Oscar adulta che però in amore si rivela ancora immatura come una adolescente. C'è nella sua concezione dell'amore un che di idealizzato, di vagheggiato e di sogno che supera ancora di diverse spanne i dati di realtà e che la fa tentennare, la fa sentire insicura, indecisa sul da farsi e problematica nel rivelare i suoi sentimenti fino davvero ad arrivare a quando il tempo sarà agli sgoccioli. Mi sono sempre chiesto se il messaggio implicito della sensei Ikeda fosse quello del rammarico per tutti i sentimenti mai rivelati e del tempo che inesorabile passa fino a consumare tutte le possibili opportunità di una felicità duratura. Il rammarico è uno dei sentimenti che maggiormente gravano sulle spalle di ogni essere umano soprattutto quando ci si trova a dover ammettere "Ah tempo più non v'è" (citazione dal Don Giovanni di Mozart) |