Recensioni per
Gewohnheit
di _Akimi

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/06/23, ore 15:54

Ebbene, eccomi qui!
Sembra passata una vita da quanto ho letto questa shot per la prima volta ed, effettivamente, parliamo quasi di sei mesi fa. Un po' mi dispiace averla messa da parte [ricordo di averla davvero apprezzata la prima volta che l'ho letta] ma mi sono ripromessa di lasciare un commento non appena avrei avuto un momento libero. E quel momento è adesso! MWAHAHAHAH !!
Come sempre, il tuo stile è meraviglioso. Mi piace come crei l'ambiente e l'atmosfera intorno ai personaggi: c'è sempre qualcosa che rende il tutto realistico e plausibile, ci si scopre all'interno di una vita (e, in questo caso, dentro un momento particolare di una relazione). Trovo straordinaria la tua capacità di scrivere la GerAus in forme diverse, riuscendo ad andare ad ognuna di esse una consistenza ed una dinamica nuova. Di questa shot mi è piaciuto tanto il loro scambio di battute, il modo con cui parlano di una cosa apparentemente banale; non so come spiegarlo ma mi è sembrato autentico e, in qualche modo, spontaneo.
Concludo dicendo che è sempre bello leggere qualcosa di tuo. Spero davvero che anche per l'anno nuovo ci regalerai un nuovo (e sempre bello) lavoro sulla GerAus!
mughetto
 

Recensore Junior
07/03/23, ore 14:34

Ciò che ho amato di più di questa intera storia è il senso di quieta intimità che la pervade. Tutto si svolge nella delicatezza delle lenzuola e la luce incerta del mattino, in un albeggiare che si risveglia assieme a Ludwig e pian piano ne delinea i contorni dei pensieri sfumati dal sonno. Ci viene presentato tutto poco per volta, come per darci il tempo di abituarci -appena svegli- alla piccola realtà racchiusa in quella camera.
Riscopriamo con Ludwig il sentore della familiarità e l'amarezza che questa reca con sé, la pesantezza del dovere che incombe da oltre la porta; malgrado sia il nuovo anno, nulla sembra essere mutato. Proprio lui, eternamente inquadrato e preciso, è finito per cadere nel suo stesso meccanismo di routine che l'ha portato ad impantanarsi in una sgradevolezza da cui non sa come trovare sollievo.
Ma poi, discreta come un filo, qualcosa subentra ad incrinare quella patina di consuetudine; è la presenza di Roderich, motivo sia di leggerezza che di turbamento, perché anche le sue partenze sono entrate a far parte di quell'abitudine opprimente in cui Ludwig si forza ad inserirsi.
Il breve dialogo con Roderich è così incerto e al contempo così teutonico -poche parole dal peso enorme, e tanti silenzi che nessuno dei due fraintende, perché Germania e Austria sono plasmati dallo stesso pensiero; è un valzer in precario equilibrio di passi, per non rischiare di andare oltre il proprio confine e rovinare tutto. Ma non per nulla è una danza a due; ed alla fine, da uno e dall'altro, proviene il coraggio per intaccare l'abitudine e trasformarla in una timida novità d'inizio anno.
L'ho trovato uno scorcio elegante, intimo e raccolto. E' la prima GerAus che leggo, perché l'Iron Cross pair è più sulle mie corde; ma proprio per la mia gewohnheit a qualcosa di più ingombrante e dai toni marcati, sono contenta di aver assistito ad un momento così particolare e delicato, che mi ha lasciato una piacevolissima impressione.
La sensazione che resta all'ultima riga è quella di dover uscire dalla stanza in punta di piedi e col sorriso, per non disturbarli oltre.