Ciao, Edo. Come stai? Bellissimo componimento. Denso di significato e segrete rispondenze. Amo molto la poesia e stimo profondamente chiunque riesca nell'impresa, esattamente come te. Hai proprio ragione: le persone sono troppo impegnate a parlare, per comprendere ciò che gli viene detto. Il volume delle parole è sempre più alto, mentre i nostri cervelli perdono di tono. Non ci accorgiamo che esistono persone meritevoli di essere ascoltate, che già le abbiamo perse. E, se anche ce ne rendiamo conto, ogni fiaccola vitale si spegne, soffiata da una bufera frettolosa. Travolge tutto e tutti. Un attimo prima eravamo seme e, quello dopo, torniamo alla madre Terra, sotto forma di foglia d'autunno. Per fortuna, giunge sempre una nuova Primavera. Restano pochi piaceri nella Vita, taluni non esattamente autentici. Sono quelli in cui si perdono certe persone. Mi piace ricordare a me stessa, ogni qualvolta passi davanti al bar vicino casa mia: nel vino sta la verità, nell'acqua, la saggezza. E tu, mio caro, ne possiedi molta. Ti faccio ancora i miei complimenti e ti auguro una lieta giornata. A risentirci. Un abbraccio.

Molto interessante questa tua poesia, scritta tutta senza lasciare spifferi alla passione e al sentimento. Un pregevole lavoro di testa e di pensiero.

Nel "limbo" dei tuoi versi ci si ritrova incastrati a meditare sull'"estetica dell'essenza".
Processo non facile. È un po' come la grappa. Occorre prima un attento processo di distillazione (o semplificazione, per usare le tue parole) in modo da cogliere l'essenza. Si deve andare controcorrente. Solo alla fine sarà possibile educare il gusto all'estetica.

Non ho ancora capito se le rime ci stiano bene o diano fastidio. Adoro le rime, ma in questo contesto, già di per sé poco spontaneo, accentuano la sensazione di costruito a freddo.

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