Brividi!
La seconda persona è stata azzeccatissima, è raro trovarla usata bene in modo che non infastidisca o cozzi con quanto raccontato, ma qui riesce proprio a trasmettere meglio tutto il turbine di emozioni di Arthur e il loro progressivo mutare in... beh, se all'inizio è in balia della frenesia e della sete di vittoria, del voler vedere Antonio inerme e sconfitto proprio da lui, nel finale lo vediamo confuso, con le aspettative deluse e decisamente arrabbiato con sè stesso, tanto quanto e forse di più che con lo spagnolo.
Molto bello il pezzo in cui la puzza e la bruttura della battaglia sembrano cercare di fargli provare dei sensi di colpa verso quello che sta facendo, ma lui ne sia impermeabile da quanto è preso dal momento.
Antonio ha quello spirito spaccone e difficile da schiacciare anche nelle peggiori situazioni, che hai reso benissimo. E come n'è uscito... che dire, smooch a sorpresa is the best smooch.
E comunque il fatto che si siano trovati in stallo, quando gli è comparso alle spalle, con uno la pistola puntata alla tempia e l'altro ad un soffio dalla lama della spada... goooood. Che tensione.
Molto nello stile spagnolo, insomma, scovare il punto debole, colpire e darsela a gambe. Altro che sconfitta totale, l'ha ribaltata all'ultimo, avrà pure perso la battaglia ma sicuramente ha lasciato una grossa scottatura. Arthur si è ritrovato tra le mani una vittoria decisamente non di suo gusto.
E non si sa se è una minaccia, quella con la quale lo saluta, o una promessa, o entrambe le cose.
Complimenti, come al solito, ma soprattutto perché qua si tratta di mescolare dettagli storici, caratterizzazione dei personaggi per renderli credibili e tutta una serie di altri fattori, che riesci a manovrare veramente bene.
Good job! |