Recensioni per
La sola cosa da fare
di Aaeru

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/04/23, ore 19:42

Ciao Aaeru! Inizio a recensire la one-shot da cui è partito tutto il tuo viaggio nella storia di Oscar e André. Posso dirti che già questo primo scorcio denota una capacità di scrittura notevole, hai illuminato la scena gradualmente, con uno stile meno articolato di altri (comprenso il mio che a tratti può risultare anche eccessivo, barocco volendo) ma non per questo scevro di dettagli o superficiale. Ho adorato che la scena che tante volte ho rivisto nell'anime questa volta fosse approcciata partendo da Oscar e non da André, come sempre è stato finora. Ho particolarmente apprezzato il riferimento sottile sin dall'inizio ad André, quando Oscar scorge da lontano la figura della donna venuta per uno dei suoi soldati e pensa a Nanny, un pensiero scarno come lei ma anche premuroso, in controcanto con l'improvviso rievocare la strana proposta di Girodelle che, al contrario del suo amico d'infanzia, non ha nemmeno pensato di chiedere niente a lei accontentandosi del permesso del generale. Molto fine come pensiero, questo rievocare in controluce in ogni frase il rapporto che lega Oscar ad André, che invece ha sempre avuto un canale diretto con lei anche nella dichiarazione disperata dei suoi sentimenti (la scena della camicia strappata ha onestamente segnato l'infanzia di molte ragazze nate fra gli '80 e i '90 innalzando terribilmente le aspettative rispetto al genere maschile) un po' per necessità, essendo un servo non poteva neanche ambire ad una conversazione del genere col padre di Oscar, ma soprattutto per indole. André non ha mai messo un altro uomo fra sé ed Oscar, fosse anche il padre, lo rispetta e gli deve tutto ma è come ombra di lei che ha sempre vissuto e non avrebbe voluto diversamente. Ed anche la scena dell'armeria, l'ironia amara di Alain, quel rievocare un rapporto veramente di devozione religiosa da parte di André di fronte ad una Oscar sconvolta dalla brutalità con cui, ancora una volta, il sentimento dell'altro si manifesta concretamente. 
Girodelle usa parole, peraltro non rivolte a lei per provare il suo amore. André usa tutta la fisicità del corpo, delle lacrime, del sangue. Lo trovo un concetto bellissimo, come ho trovato anche a suo modo tenero tutto lo scambio, il non sapere cosa fare di Oscar, l'impotenza di essere una donna e non poter sostenere l'amico di sempre come vorrebbe e come lui stesso ha fatto perché fisicamente più debole. Mi piace anche quel loro rientrare nella parte alla fine, André che fugge e non accetta la pietà, ho trovato questo modo giusto per lui che ha sempre mostrato una grande dignità in tutto, anche nella disperazione. E anche la chiosa finale, Oscar che capisce che deve essere forte adesso, che deve rientrare nella parte perché André è a pezzi e quei pezzi vanno tenuti insieme finché non si sarà ripreso, l'ho trovato perfetto! Complimenti davvero. A presto

PS Mi permetto solo un banale suggerimento stilistico. Se vuoi forse potresti diminuire il carattere appena appena perché risulta molto grande e appesantisce la lettura un poco ed è peccato, perché se l'occhio riesce ad abbracciare certe frasi tutte insieme le coglie molto meglio. Io stessa ho dovuto rileggere diverse volte perché mi perdevo a causa della dimensione, anche nell'altra storia.
(Recensione modificata il 14/04/2023 - 07:57 pm)

Nuovo recensore
02/03/23, ore 00:17

È piacevole trovare una storia ben scritta( da tutti i punti di vista), fluida, scorrevole, ma allo stesso tempo densa di emozioni. È quello che ho avvertito leggendola grazie al modo profondo e puntuale di descrivere non solo i personaggi con il loro carico emozionale, ma anche gli ambienti in cui sono calati... C'è la realtà con tutte le sue sfaccettature, ci sono le turbolenze e l'incertezza del periodo storico, c'è l'asprezza della vita in caserma (soprattutto per i soldati e per uno in particolare) e poi ci sono i personaggi con i loro tormenti mescolati a sentimenti autentici e puri che divampano in loro nonostante la società li voglia imbrigliati nei rispettivi ruoli. Insomma io ho pensato questo leggendo il racconto... Complimenti!

Recensore Junior
27/02/23, ore 08:50

Cara Aaeuru, questo missing moment ha regalato tanta ‘crudezza’ quanta dolcezza; le descrizioni delle ferite di Andrè, chiaramente non visibili nell’originale, danno un tocco di realismo quasi disarmante che a mio avviso rendono ancora più d’impatto (dato che già lo è) l’intera scena. Diversi uomini contro uno e uno soltanto, difficile cavarsela con poco seppur con nobile dignità come si coglie dalle ultime righe. Molto belli i termini medici, tecnici, che hai inserito che a loro volta contribuiscono a rendere più crudo, per l’appunto, il racconto… la cicatrice segno di fedeltà!
Dall’altro lato c’è la dolcezza di Oscar di cui ho apprezzato i pensieri che, seppur brevi, urlano la sua nuova presa di consapevolezza su diversi aspetti toccati proprio dallo stesso scambio di parole che li ha allontanati (sono solo una donna!, sono stata io a ridurti così?) ma che ora invece non può fare a meno di compiere l’inevitabile: unirli.
Grazie per la condivisione!

Recensore Veterano
26/02/23, ore 17:59

Trovo che quello che questa storia affronta sia forse il più difficile tra tutti i possibili missing moment dell'anime. Che semplici, comunque, non sono mai. Ed il modo in cui questa storia lo affronta è essenziale - quasi scarno, direi, ma scarno nell'accezione migliore del termine - e , contemporaneamente, di una rara delicatezza e di una verosimiglianza scabra e straniante.
Trovo notevole anche l'attenzione ai particolari, il garbo nell'evocare alcuni dei punti nodali, l'eleganza con cui si allude alle ferite aperte della storia originale.
Mi piace molto.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
26/02/23, ore 15:32

Ciao Aaeru,
La tua storia riprende un episodio molto famoso dell'anime e del manga, che ha spezzato il cuore a intere generazioni di fanciulle (e non solo!), ma la tua personale versione, con quel piccolo missing moment finale con il soccorso di Oscar, mi ha colpito così tanto che è come se avessi assistito alla scena per la prima volta: davvero, un colpo al cuore! E sicuramente il tuo stile così incisivo, crudo a tratti, contribuisce nell'intento. Più di tutto mi ha colpita la descrizione del cambiamento di Andre' agli occhi di Oscar dopo le ultime vicende che li hanno coinvolti... a dir poco stupendo! Non trovo altre parole per dirti quanto mi è piaciuto questo scritto, ma spero di essere riuscita a rendere l'idea.
Io spero tanto di rileggerti in futuro, davvero.
Grazie di tutto e un caro saluto,
Galla

Recensore Veterano
25/02/23, ore 20:53

Buonasera! Leggo adesso questa delicata storia, qui quasi a non crederci è André che in un certo senso rifiuta oscar o meglio il suo aiuto dopo averla invocata più volte . Quel sono qui André è quasi reale perché lei c era quando lui la cercava e lui .... va be lui è lui l uomo ideale che oscar non sa di avere

Recensore Veterano
25/02/23, ore 19:41

Cara Aaeru, è molto bella questa OS.
Per lo stile accurato ma non "ingombrante", per la scelta del lessico, perché non indugia inutilmente su elementi e fatti che tutti conosciamo a memoria ma li accarezza soltanto (molto fine ad esempio quell'ombra oltre la finestra che richiama la visita di Nanny in caserma con tutto ciò che comporta), per aver sottolineato la grandezza di un personaggio che solo per caso è nato in una famiglia di umili origini e ha dovuto "dipingersi addosso una versione di sé falsamente remissiva per dovere e per necessità" prima di esplodere in tutto ciò che quella cicatrice grida con forza, per il suo orgoglio e la sua dignità che non lo fanno cedere neanche a lei, neanche in condizioni estreme e infine per Oscar che nel buio e sporca di sangue comprende ciò che sa da sempre, che il mondo, come lo conosce lei, è solo quello con lui al suo fianco.
E prima o poi glielo dovrà dire...
Complimenti!
Un caro saluto

Recensore Veterano
25/02/23, ore 15:41

Buongiorno Aaeru,
ho trovato molto verosimile il tuo missing moment.
André non può sapere che Oscar non ha accettato alcuna proposta di matrimonio.
A sua volta Oscar non capisce che André non è cambiato affatto, saldo nella sua "sciagurata fedeltà" (la tua espressione è efficacissima) a tal punto da preferire la morte ad una vita lontano da lei.
Oscar non capisce che .... la sola cosa da non  fare è quella che sta facendo: andare avanti, come ha sempre fatto, senza ascoltare quello che il suo istinto invece le suggerisce, fermarsi un attimo, lasciarsi andare: "l’olfatto rintraccia il profumo antico della pelle anche attraverso l’odore metallico del sangue. Restano così, per un momento indefinito".
Infine,  la dignità di André ha qualcosa di dolorsamente epico.
Spero di rileggerti presto.

 

Recensore Master
25/02/23, ore 12:35

Una interessante alternativa, con questo André distrutto e ferito, ma anche forte ed orgoglioso, che rifiuta ogni compassione. Alain non si smentisce mai!

Recensore Master
25/02/23, ore 12:14

Mia cara Aaeru,
un così bel brano non può rimanere privo di una recensione in piena regola, anche perché l’argomento trattato è di forte impatto e da sempre di grande interesse per me. Rammento quella puntata, anche se è da tanto tempo che non riguardo l’anime, affidandomi alle sensazioni che mi aveva lasciato guardandolo e che poi sono sedimentate, rimanendo dentro di me. Una puntata nella quale sono sempre rimasta molto stupita, per non dire sconcertata, dall’atteggiamento distaccato tenuto da Oscar in quel terribile frangente.
Ho molto apprezzato il tuo far scorrere dentro di lei i pensieri, mentre sta cercando di tornare ad essere quella di sempre e attendere come dovrebbe alle sue occupazioni, ma gli ultimi avvenimenti stanno prendendo, e hanno preso, troppo piede per non seguire il filo delle riflessioni. Oltre alla già particolare situazione di trovarsi in una caserma con dei soldati rozzi e che hanno avuto difficoltà ad accettarla come comandante, ci mancava anche la proposta di matrimonio da parte del suo ex sottoposto Girodel, che ha colto lei di sorpresa, ma che l’ha lasciata di stucco quando si è accorta del favore del suo augusto genitore, come se la sua vita, condotta fino a quel momento come soldato, potesse essere da un momento all’altro spazzata via per diventare una moglie, una donna come le altre, mentre lei è sempre stata altro, molto altro, con un suo modo di pensare, di agire, di comportarsi che le ha dato la possibilità di essere libera.
Ma proprio mentre è intenta in questi pensieri, uno scalpiccio più rumoroso del solito nei corridoi la pone in allerta, chiedendosi cosa mai possa essere accaduto fra i suoi soldati in quella giornata che sta per concludersi.
Molto piacevoli le descrizioni ambientali che aiutano il lettore ad entrare nell’atmosfera che sta vivendo il personaggio di cui stai narrando. Tanti piccoli particolari che danno contezza e concretezza al tutto.
E poi ecco che lo sconcerto e l’angoscia si impadroniscono di lei quando comprende cosa possa essere successo e chi sia l’uomo che giace in terra picchiato a sangue, e soccorso da colui che gli è diventato amico, e che risponde al nome di Alain de Soisson, il quale tenta di risollevarlo da quella posizione, al fine di poterlo portare in infermeria per essere curato. Ma anche quel soldataccio brusco e insolente non può che arrestarsi e osservare le lacrime che scendono dagli occhi tumefatti di quel ragazzo che ha un’unica colpa, essersi innamorato di una persona che mai potrà accogliere il suo sentimento. Picchiato dai suoi compagni non sta piangendo per i colpi subiti bensì sta pregando Oscar di non sposarsi, mentre l’oggetto del suo desiderio è impietrita ad osservare la scena dalla porta della camerata.
Sono sempre rimasta sconvolta dal fatto che Oscar restasse immobile e non muovesse un passo verso un Andrè irriconoscibile agli occhi di chiunque, ma non ai suoi. In questo caso sei riuscita a farla avvicinare a lui nel tentativo di alleviare il suo dolore, proprio mentre Alain, che aveva intuito molto o forse tutto ciò che c’era da capire, li ha lasciati da soli. Finalmente ha cominciato a tornare padrona di se stessa, calmando André e facendogli comprendere che lei fosse lì accanto a lui e per lui, solo per lui. La paura che la attraversa è profonda, perché sente che, come già una volta lontana, avrebbe potuto perderlo se quelle ferite fossero state talmente gravi da essere irreparabili.
Ma proprio in questo frangente le tornano alla mente le fasi concitate di una sera dannata che ha creato un baratro fra di loro, però la sua mano scivola lieve sul suo petto a sentire ancora un cuore che pulsa quasi come quella sera in cui tutto è precipitato. Andrè sembra tornare presente a se stesso, sa che lei è lì accanto a lui, vorrebbe parlarle ma sa anche di non potere per quella promessa fattale: lui non vuole la sua pietà e cerca di scostarsi debolmente da lei per prendere la strada dell’infermeria aiutato da Alain, non prima di aver rivolto a lei un ultimo sguardo che, come scrivi giustamente tu, non può essere che spezzato, non tanto per quello che ha patito quanto per quel dolore lancinante che continua a sentire in fondo al cuore.
Oscar, rimasta sola, osserva le sue mani lorde del sangue rappreso di André e comprende cosa debba fare per il bene di lui, perché lui è importante per lei, lo è sempre stato, con la recondita speranza che i rapporti fra di loro possano tornare come quelli di un tempo, poiché una vita passata insieme fra mille ostacoli e difficoltà superati rigorosamente insieme non può essere cancellata per un solo gesto scaturito dalla disperazione di sentirsi allontanato da ciò che si ha di più caro.
Davvero emozionante e molto ben scritto, come al solito, e sono stata lieta di averlo visto pubblicato affinché tutti i lettori potessero godere delle sensazioni che ha rimandato a me la sua lettura.
Come vedi ho fatto nuovamente un panegirico, ma è per dimostrarti quanto abbia apprezzato questo tuo missing moment che è divenuto anche mio.
Complimenti, davvero brava. Lo terrò nel mio archivio personale delle mie storie preferite, dato che spesso mi capita di rileggerle, trovandoci sempre qualche particolare che mi era sfuggito e per immergermi nuovamente in determinate atmosfere che mi hanno lasciato qualcosa, parlandomi tramite le penne dei vari autori e autrici che hanno scritto.
Grazie per averlo voluto condividere e un caro saluto.