Ciao Vale,
in questa one shot hai colto tutte le sfumature del dolore che Oscar sta provando dopo la morte del suo uomo, di André che, involontariamente, l’aveva lasciata sola in quel mondo che stava esplodendo e che non avrebbe più potuto essere la sua ombra protettiva.
Come non entrare in empatia con quel dolore che la sta squassando nel profondo, mentre vaga solitaria per quelle vie di Parigi percorse così tante volte insieme a lui. Si sente abbandonata ad un destino che non sa come si evolverà, preda dei ricordi di ciò che sono stati in tanti anni di vicinanza, ma soprattutto dell’unica notte trascorsa insieme che li ha consacrati l’uno all’altra.
Il vuoto diviene una pozza profonda nella quale sprofondare, incolmabile, come la sofferenza di un’anima impaurita che comprende ora il posto che aveva André nella sua vita, mostrandole il volto della solitudine.
Accenti struggenti, corroborati anche dal tempo atmosferico, il quale sembra voler mettere su quella sofferenza il suo carico da mille, con la pioggia fitta del temporale, tipico fenomeno dell’estate, che la bagna e la inonda, lei che ormai non ha più lacrime da piangere, in quanto le ha spese tutte dove giace il corpo esanime del suo amato, e che intensifica la sofferenza e il rimpianto per tutto ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato.
Complimenti e un saluto. |
