Ciao, carissima!
Non puoi capire la mia gioia di riuscire a mettere ordine tra i pensieri che ho raccolto nelle ultime settimane sulle tue storie. ❤️
È un capitolo carico di emotività, talvolta crude, talvolta speranzose in un clima molto teso.
Mellish è profondamente combattuto, la sua è un'emotività ricca di sensazioni. È confuso da sentimenti suoi e altrui: non sa quanto effettivamente lui per primo abbia desiderato che quell'approccio fisico non si interrompesse ed inoltre non riesce ad inquadrare a pieno la reazione del tedesco. Sono sentimenti con cui Mellish sta iniziando di recente a fare i conti e non sono ancora ben chiari nemmeno a lui che è il diretto interessato.
In un contesto caotico come quello di una guerra combattuta per ideologie discutibili, la presenza e il giudizio di altri hanno un peso maggiore e anche in questo caso sembra condizionino la separazione tra i due soldati, non mi dà affatto l'idea che siano stati i sentimenti di Mellish a farlo.
Mellish dimostra di essere molto razionale riflettendo sulla sua relazione con il tedesco. Tra loro ci sono evidenti ostacoli, innanzitutto è un periodo storico in cui le relazioni tra uomini non erano nemmeno contemplate, figuriamoci durante la seconda guerra mondiale se potesse essere accettato l'amore tra un tedesco e un ebreo, soprattutto da parte di quei tedeschi dall'ideologia nazista. È il periodo storico che stanno vivendo a creare tensioni, dubbi, sospetti e malumori. È sempre il periodo storico a rischiare di dividerli e a rovinare quell'amore nato come un miracolo in un arido deserto di morte e distruzione. Devono essere davvero molto bravi a non cedere alle lusinghe dell'odio, a superare i pregiudizi, a superare le ideologie dell'epoca. La famiglia del tedesco sembra averlo già fatto e Mellish, che non ha conosciuto altre realtà, se non quella che vede gli ebrei uccisi e umiliati, fatica a pensare ad un mondo più favorevole a loro, ad un mondo che li rispetti e protegga.
Per pentirsi di averlo salvato da una morte così tragica e dolorosa, le parole di Mellish avevano forse trafitto profondamente il cuore del tedesco, come se una baionetta avesse attraversato lui da parte a parte. Credo che, più del ragionamento logico di Mellish, abbia ferito Saltzmann la non intenzionalità di Mellish ad abbattere il suo giudizio sui tedeschi e quello della sua famiglia su una loro possibilità relazione.
Nonostante il trauma subìto da Mellish, il soldato reagisce, si aggrappa ai ricordi e all'affetto ricevuto dai suoi compagni, unica luce in quello scenario di guerra. In particolare l'ufficiale del loro plotone si mostra molto empatico verso i suoi uomini, per i vivi, per i morti e per i familiari dei suoi soldati. È molto saggio, ha quasi un atteggiamento paterno, protettivo, vive la stessa esperienza fisica e psicologica dei suoi soldati, quindi sa bene cosa si prova.
La lettera inviata ai genitori di Caparzo, ma anche l'affetto e la stima che esprime Mellish per l'amico mi hanno commossa. Attraverso le parole dei compagni, si comprende davvero quanto Caparzo fosse amato per i segni che ha lasciatp durante la sua breve vita.
Hai interpretato molto bene i postumi di un trauma subito in guerra. La guerra è disumana per le vittime e per chi sopravvive.
Questa storia è sempre estremamente coinvolgente. Spero di riuscire a tornare presto da queste parti, nel frattempo ti invio subito la mia recensione sui vichinghi. ❤️❤❤❤
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |