Ciao!
Non nascondo che ho letto questo secondo capitolo appena lo hai pubblicato la settimana scorsa, ma avendolo fatto sul treno sono stata costretta ad interromperne la lettura (e la conseguente stesura della recensione) al momento dell'arrivo in stazione.
Eccomi, dunque, con qualche giorno di ritardo.
Non pensavo fosse possibile, ma questo capitolo è stato ancora più entusiasmante del precedente.
Al di là della forma italiana (sempre perfetta nel suo essere scorrevole e piacevole alla lettura), la descrizione della scena ambientata nell'agenzia di Endeavor è riuscita davvero molto bene. Fino all'ultimo mi aspettavo che spuntasse fuori in qualche modo Todoroki e invece vedersi presentare Uraraka in veste di dottoressa è stato un piccolo colpo di scena. Fra l'altro, trovo che il ruolo della psicologa le calzi a pennello e mi complimento per il modo in cui tu abbia reso la dolcezza del carattere di lei in unione al distacco gentile e professionale che ci si aspetta da un terapeuta.
Parlando di Izuku, invece, è stata bellissima la sua entrata in scena.
Semplice, quasi sottotono, al fianco (stavolta sì!) del fido Todoroki.
Mi è piaciuta molto l'introspezione riguardo il suo senso di responsabilità legato al peso del confronto con All Might che si porta sulle spalle. In un certo senso, è stato come porre implicitamente in luce due piatti in equilibrio sulla bilancia: da un lato, il senso di insicurezza di Kacchan, nato dalla sua inadeguatezza nei confronti di Natsu, e dall'altro l'insicurezza di Deku, basata sul timore di non essere all'altezza dello storico Number One Hero. In un certo senso, è come se i protagonisti fossero legati dalle stesse sensazioni, due facce opposte della stessa medaglia.
Niente da dire su questo passaggio narrativo, se non che mi hai fatto davvero volare.
Kirishima, dal canto suo, sempre più incredibile.
A prescindere dall'idea (geniale) di inserire nella storia Denki e Mina come coinquilini di Eijiro, credo che questa parte del capitolo sia stata senza dubbio la migliore perché è tra queste righe che è stato raggiunto il picco del pathos.
Entrambi i personaggi di Kirishima e Bakugou sono stati resi egregiamente secondo me, il che ha reso la lettura di questo passaggio ancora più interessante e intensa.
Mi è piaciuto molto lo scambio di battute che hanno avuto e il modo con cui Katsuki esprime la frustrazione derivante dalle sue -troppe- responsabilità, fino a raggiungere l'apice con Kiri che gli lancia l'ultima scoccata: "Se non vuoi che sia io ad aiutarti, lascia che sia lui a darti ciò che cerchi!”
Stupendo. Probabilmente la scena più intensa raccontata fino ad ora, e sono estremamente curiosa di sapere quali saranno gli sviluppi ulteriori di questa sotto trama del rapporto fra loro così sorprendentemente avvincente.
Ed ora, veniamo all'oggettivo punto clou di questo "II": il tanto atteso incontro fra Deku e Kacchan.
Mi è piaciuto tantissimo come hai gestito il ritmo della storia in questa ultima parte del capitolo perché hai aumentato il ritmo in modo incalzante, ma al tempo stesso controllato. Si vede che ci hai lavorato molto dietro e il risultato di questa intelligenza narrativa acuta a parer mio è stato molto più che soddisfacente.
Bella la scelta di includere nel caos della devastazione urbana anche Todoroki ed Iida perché hanno retto bene la scena nel loro ruolo di comparse e supporto ai protagonisti, dando maggiore solidità alla sceneggiatura generale e rendendo la storia ancora più credibile nel clima di My Hero, nonostante siamo in un futuro utopico di un universo parallelo.
Ben riuscita anche la parte di Natsu, secondo me, sia nel momento in cui chiede al padre se sia diverso da lui (mi si è stretto il cuore ad immaginare il dolore di Katsuki in quel momento) che nel fuggire dall'auto e ritrovarsi in una situazione terribilmente più grande di lui.
Infine, e chiudo, ho apprezzato assai il passaggio in cui citi velocemente gli anni di terapia di Izuku.
L'empatia nata dall'immedesimarmi nel personaggio mi ha suscitato un certo calore nel petto e pensare a quanto sia stato difficile per lui lasciare indietro Katsuki e andare avanti con la sua vita mi ha smosso qualcosa dentro.
Se non avessi creato questo alone di pathos attorno ai personaggi e non avessi pervaso l'intera storia con lo stesso mood di tensione e non detti probabilmente non l'avrei provata, perciò non posso che ringraziarti ancora una volta per l'attenzione ai dettagli che caratterizza l'unicità della tua scrittura.
Aspetto con grande fermento la pubblicazione del prossimo capitolo (che spero di riuscire a leggere tutto d'un fiato, stavolta)!
A prestissimo!
karikeehl |