Essendomi io fabbricata un paio di mondi paralleli in cui certe cose non sono mai successe, e nei quali faccio ostinatamente convergere qualsiasi tipo di vena creativa possibile sull’argomento, penso che terrò fede alla mia ipotetica intenzione di non scrivere mai di questo episodio in un modo che possa anche soltanto assomigliare al tuo.
Per anni non ho letto il manga dopo l’inizio dell’arco di Marley, ripromettendomi di finirlo se ne avessi avuto voglia una volta che l’opera fosse stata terminata. Quando è successo mi ci sono volute un paio di settimane per finire, ma dopo il
132esimo capitolo mi sono fermata per qualche giorno a riordinare le idee sull’episodio.
Non so se in tutto concordo con quello che hai espresso, ma in linea generale direi di sì: fatta eccezione per quel brevissimo momento di stanchezza della scena della foresta, Hanji non ha mai smesso di combattere, l’ha fatto anzi fino al suo ultimo respiro. Ha scelto di pagare il prezzo più alto per dare una possibilità agli altri di avanzare e salvare quante più vite potevano oltre che idealmente le loro, come ci si sarebbe aspettati da qualcuno nella sua posizione, come aveva fatto Erwin prima di lei, come centinaia di uomini e donne in forze al corpo di ricognizione hanno fatto per decenni in quel mondo spietato. È importante la meta e la collettività, tutti - proprio tutti - sono sostituibili. Si dona il proprio cuore e si va a compiere il proprio dovere per cause nobili e di forza maggiore.
Hanji lo fa a modo suo, fino all’ultimo mantiene la sua esuberanza, le sue peculiarità, persino la sua ironia, che voglio pensare che l’abbia aiutata nel darsi coraggio. Si ritrovano questi tratti in lei nelle tue parole, e anche a me piace pensare che in quei momenti concitati ci sia stato nel suo personaggio un momento di chiarezza cristallina che ha rimesso tutto in prospettiva.
La sua dipartita è stata secondo me la più bella in assoluto di tutta la storia, ed essendo questo il mio personaggio preferito di quest’universo, sono contenta che sia finita così la sua parabola. Secondo me le hai reso pienamente giustizia.
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