La donna idealizzata che il poeta vede arrivare è carica di gocce di pioggia che ne hanno ricoperto l'intera figura e che ora grondano pure dai capelli.
Vedendola arrivare, il poeta è incantato da un iridescente arcobaleno, perché la luce si rifrange sulle gocce, creando un effetto prisma.
Delicata la prosa, suggestiva l'immagine della rifrazione della luce.

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Ciao Riccardo. La donna amata, ammirata illumina il grigiore dato dalla pioggia. Lei è la luce e hai ben rappresentato il tutto. Suggestivo il finale dove il cielo plumbeo diventa splendente, illuminato dalle diverse sfumature dei colori dell'arcobaleno. Come scritto nell'introduzione una dedica alla pioggia e all'amore che ho apprezzato per le immagini evocate. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 27/05/2023 - 09:11 am)

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Ho fatto fatica, all'inizio, a leggere questa poesia, traumatizzato com'ero dagli avvenimenti in Emilia.
Come un bel quadro, o un caro quaderno violato e consumato dal fango
Versi giusti nel momento sbagliato.
Poi mi sono sciacquato occhi e cuore dalle immagini raccapriccianti dei TG, e ho trovato infinita delicatezza in questa poesia.
Come un rito senza fretta, una liturgia la cui lentezza è sottolineata dalle righe vuote fra verso e verso.
Mi è parso di vedere l'esotica dea Yemaja, madre delle acque e dell'umanità, maestra di amore, danzatrice dai sette veli.

Bello l'ultimo verso, lunghissimo, improvviso, incontrollato, come una macchina da ripresa che abbandona l'indugiare sui primi piani per allargarsi su un paesaggio vasto ed amico.

Un abbraccio.

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Immagini veramente belle e suggestive. Una giornata grigia trasformata in arcobaleno dall'incedere della Musa splendente che tu riesci a sentire anche ad occhi chiusi. Bravo come sempre, buona domenica e a presto.

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