Recensioni per
CHRONICA
di ValeAlcazar

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/09/23, ore 04:16
Cap. 32:

Allora, allora: sarà che sono una inveterata pessimista, ma io la vedo malissimo Macrina, e per vari motivi. Per prima cosa, questa storia della paternità appioppata falsamente a Goffredo, se anche mi intenerisce, ha tutta l'aria della bomba che esplode in mano a chi l'ha innescata; e poi, Isabella Degli Scalzi è buona, cara, generosa, virtuosa (in senso lato), ma la gelosia è una bruttissima bestia, e anche la nostra cara sorella velata non ne è immune. Prevedo sfracelli, per Macrina, e anche per Goffredo.
Menzione speciale per suor Letizia buttata fuori dal palazzo di colui che avrebbe dovuto garantirle, nei suoi piani, l'elezione a badessa: il personaggio di questa suora arrivista e cinica è talmente odioso, che ci sarebbe stato bene anche un calcione nel fondoschiena...
A presto!!!
Un saluto caro,
d

Recensore Master
11/09/23, ore 11:49
Cap. 29:

Uhm, le parole di Macrina, decisamente, per quanto questa donna possa essere incolta, e pure un po' volgare, trasudano passione e amore sincero per Goffredo, che, insomma, oltre a essere un vigoroso predicatore è anche (o è anche stato) un amante vigoroso...
Beh, povera donna, compiango la sua sorte, sai? Deve avere avuto una vita non facile, e ora probabilmente pensa a prendersi con ogni mezzo, anche con la menzogna (sarà proprio di Goffredo quel fantolino che stringeva tra le braccia?) un po' di amore e un briciolo di qualcosa che sia solo per lei.
E prevedo guai a cascata per il nostro predicatore...
A presto! Anzi, prestissimo, vero?
d

Recensore Master
11/09/23, ore 11:45
Cap. 28:

A questo punto, come si direbbe a Roma "esci il ritratto" di suor Letizia!:)))
E' davvero appetibile (magari non quanto Isabella), oppure Mainardo, nella sua depravazione, vuole godere giusto nel provocarla, e peggio, coltivando il gusto del proibito?
Quanto a Isabella, per quanto poco assetata di potere, immagino che non starà a vedere senza far nulla i maneggi della sua consorella e aspirante badessa ...
A presto, ora mi fiondo sul capitolo 29!
d

Recensore Master
09/09/23, ore 07:23
Cap. 27:

Oh, cara, quanto è brutta la sorte di Macrina, e che pietà mi fa.
Non solo sfruttata e mercificata, come diremmo oggi, ma deve, a sua volta, farsi carnefice delle sue simili, solo più giovani, scegliendole per le serate particolari del vescovo Balduino: un compito davvero infame, cui la poverina dà adempimento per pura necessità di sopravvivenza. Posso dunque capire il dilemma in cui si trova, e il fatto che, in fondo, avendo conosciuto un uomo ben diverso, come Goffredo, in un angolo della sua testa pensa che affibbiargli la paternità di quel fagottino che regge tra le braccia possa essere anche un modo per averlo un poco per sé...ù
Povera donna! In che secche si dibattevano le nostre progenitrici!
Invece, sai, parlando di cose più frivole, non sapevo che prima di San Ranieri i protettori di Pisa fossero Ponziano e "Torpé": dovrei documentarmi su quest'ultimo: martire ai tempi della persecuzione di Decio? E poi, accidenti che appetito mi hai fatto venire ricostruendo il lauto pasto del vescovo: un autentico menu medievale, dove le spezie e il dolce si mescolano in modo raffinatissimo
Ciao e a presto,
d

Recensore Master
07/09/23, ore 18:06
Cap. 26:

Povera Macrina,
che triste sorte la sua, come quella di tante donne del tempo, costrette a vivere delle loro grazie, e di una situazione degradante, e questo, ovviamente, sempre se la sorte girava bene, eh!
E così, la povera Macrina, costretta, col ricatto, a non rivelare la paternità di Mainardo, racconta che il fagottino che stringe fra le braccia sia frutto dell'amore con Goffredo, del quale la donna è davvero innamorata. E forse forse, le piacerebbe davvero che così fosse.
Certo, questa diceria, se diffusa, potrebbe nuocere grandemente alla reputazione di Goffredo..
Un saluto caro, in attesa del capitolo 27,
d

Recensore Master
05/09/23, ore 09:21
Cap. 25:

Mia carissima Vale,
mi dispiace davvero che la mia odierna scorpacciata di "Chronica" per ora si concluda qui; complice un bruttissimo e complicato periodo che mi ha tenuta per un po' lontano da tutto, ho colmato gli arretrati, tuffandomi in questo Medioevo carnale e crudele, non privo, però, a tratti, di una certa pietas. E ora, seguendo lo sguardo di Goffredo, posso solo immaginare che, forse, quel fagottino retto fra le braccia dalla serva Macrina non gli sia del tutto estraneo? Un saluto caro, mentre resto in golosa attesa del prossimo capitolo.
Ciao, e grazie,
d

Recensore Master
05/09/23, ore 09:17
Cap. 24:

Carissima Vale,
con questo capitolo ci offri qualche notizia in più riguardo alla famiglia d'origine e all'infanzia del tuo protagonista, Goffredo: una volta tanto, troviamo un personaggio che ha coltivato, sin dall'infanzia, una vocazione sincera e una fede profonda; e tuttavia, la carne, si sa, è molto debole, e anche il più virtuoso uomo di Chiesa - come si rivela Goffredo nel dialogo con Odo - può cedere alle lusinghe dei sensi e alle debolezze tipiche di ogni uomo... Mi ripeto se dico che questo racconto mi prende da morire? Il tuo Medioevo pisano è un caleidoscopio in cui mille pezzi si compongono fra loro e si ricompongono!
Un abbraccio,
d

Recensore Master
05/09/23, ore 09:11
Cap. 23:

Ed ecco dunque la proposta di Ermete a Suor Letizia: un patto scellerato, a dire della monaca; un patto ispirato all'utilitarismo e al principio del mutuo vantaggio, secondo l'alchimista, che hai tratteggiato davvero come un esponente odioso del demi-monde da cui vengono maghi, veggenti e compagnia bella, in ogni tempo e in ogni luogo.
Per ora, suor Letizia pare dura e marmorea, convinta e ferma nel suo diniego, ma chissà... la brama di potere tutto può.
Ti devo però dire che mi è rimasta fortemente impressa l'immagine con cui tu concludi il capitolo, quella delle donne di malaffare che si concedono nottetempo sullo squallido e nudo pavimento della chiesa... accidenti, che Medioevo!
E poi si parla di "secoli bui"!
Tzé!
A presto; questa storia mi sta ingolosendo sempre di più!
D

Recensore Master
05/09/23, ore 09:00
Cap. 22:

Cara Vale,
mi sembra che la figura di Venanzia sia ispirata, nome incluso, dallo speziale del "Nome della Rosa"? Se sì, mi auguro che la povera suora, dalla vita disgraziata, che applica, in fondo, una rudimentale forma di femminismo a difesa delle povere monacate a forza che incappano in, diciamo, inconvenienti legati alla sola espressione di libertà che a loro sia concessa, non faccia una fine simile a quella dello speziale del romanzo di Umberto Eco. Adesso, però, mi aspetto scintille dal confronto fra suor Letizia ed Ermete...a prestissimo
D

Recensore Master
05/09/23, ore 08:54
Cap. 21:

Un capitolo intenso e denso, carissima Vale, che ci presenta il confronto fra due donne, suor Letizia, assetata di potere, che tenta il tutto per tutto pur di ottenere la sua tanto agognata elezione a badessa, e Orsola, la consorte di Mainardo; quest'ultima non è certo trattata con amabilità e rispetto dal marito (ma quando si poteva dire una simile cosa nel Medioevo?), ma qui usa altrettanta durezza ed evasività contro l'aspirante badessa. Il confronto mi sembra molto la versione femminile di quello, nei Promessi Sposi, fra Don Rodrigo e Fra Cristodoro: bello, mi piace! A presto!!!! d

Recensore Master
22/08/23, ore 09:15
Cap. 20:

Tra servo e padrone, non serviva Hegel a dircelo, si crea una strana corrente, bidirezionale: l'attendente somiglia al suo signore, e insieme fra i due c'è una corrente di ovvio antagonismo: pensiamo a Leporello e Don Giovanni. Qui, per esempio, scopriamo che Eraldo, un po' come il Nibbio dell'Innominato, sotto la dura scorza del bravaccio cova dei sentimenti, e comincia a temere che quel depravato di Mainardo metta gli occhi su Suor Dorina. E, sullo sfondo, Suor Letizia, assetata di potere, vuol combattere per la sua elezione a badessa: sempre più appassionante! Mi piace questo intreccio di passione e ambizione all'ombra di campanili e abbazie, in un Medioevo molto molto carnale. Ciao!!! A presto,
d

Recensore Master
16/08/23, ore 13:13
Cap. 19:

Insomma, è il Medioevo, la schiavitù è abolita (o quasi, visto che ancora nel XV secolo a Firenze le famiglie "bene" si compiacevano di avere la schiava tartara o circassa) ma nulla cambia sotto il sole: Mainardo si comporta come quei padroni crudeli e dispotici che si facevano odiare dai loro schiavi, come ci raccontano Seneca e Plinio il Giovane. E così i servi di Mainardo, bistrattati, si devono contentare di chiamare "bifolco" il loro rude padrone, senza ovviamente farsi sentire, a rischio di assaggiare la sua sferza. Il fatto che ora Goffredo debba avere a che fare con questa famiglia, intervenendo a portare il viatico al vecchio zio moribondo, mi fa pensare che voleranno scintille! O forse Orsola stessa si è invaghita di quel virile e veemente predicatore? Non sarebbe la prima volta che, come oggi ci si innamora delle rock-star, i predicatori colgano successi assai più materiali di quelli che vengono dalla soddisfazione di aver portato nuove anime alla Salvezza. Un saluto caro, e aggiorna presto!
d

Recensore Master
08/08/23, ore 22:37
Cap. 17:

Carissima,
leggendo di questo tuo Medioevo, così carnale e così vero, mi viene spesso da ripetere il vecchio adagio secondo il quale "il più pulito ha la rogna". I tuoi personaggi, chierici e laici, sono modernissimi - ma forse sarebbe meglio dire che è il Medioevo a essere moderno - nel loro bramare piaceri e ricchezze. E l'agonia di Ugone, per una malattia che sembra richiamare la sifilide (che però arriverà dalle lontane Americhe solo a fine XV- inizio XVI secolo) è tremendamente descritta, con i particolari del morbo che lo tormenta che ricordano lo Iacopone da Todi di "O Signor per cortesia, mandame la malsanìa". Brava brava brava! Aspetto il seguito e ti ringrazio per questa storia così particolare. Ciao!
D

Recensore Master
07/08/23, ore 22:25
Cap. 15:

E così scopriamo, oltre ai misteriosi andirivieni notturni nel convento, che anche la rigidissima suor Letizia ha i supi bravi scheletri nell'armadio, ossia è a tal punto assetata di potere da arrivare a offrirsi pur di ottenere la carica di badessa. Questa donna è pericolosissima, me lo sento! A prestissimo, e ancora complimenti per questo Medioevo così aulico e carnale che sai delineare! Baci, D.
(Recensione modificata il 07/08/2023 - 10:26 pm)

Recensore Master
19/07/23, ore 13:45
Cap. 12:

Mia cara,
ODDIO! Davvero riesci a ricostruire l'atmosfera medievale autentica, che mescola sacro e profano, quando durante la funzione Goffredo viene assalito da ricordi assai poco spirituali, e quando nelle chiese, oltre ad assistere alla Messa, si combinavano affari, di ogni tipo!
Adesso che entra in scena la novizia Giannetta, che cosa dovremo aspettarci?
Un abbraccio, e a presto,
d

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