Recensioni per
Roba da far rizzare i peli (soprattutto quelli dove non batte il sole)
di CatherineC94

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.

Vabbè, ma io non so come sono sopravvissuta a questa lettura, mi hai stesa, ho adorato ogni riga!!! 🤣🤣
Se non sbaglio è la prima volta che leggo del tuo Aberforth, o di lui in generale se non attraverso i tuoi post, quindi diciamo pure che da oggi in poi la tua versione per me sarà quella canonica, perché mi sono innamorata di lui! E Milly è un amore, cucciola ❤️
Ho amato il modo in cui attraverso gli occhi di questo personaggio spogli la saga di ogni perbenismo, di ogni facciata ipocrita ("Le ipocrisie che si indossano ogni giorno in quel mondo di fannulloni bugiardi", per citare il testo), di come emerga una parte più indecorosa e sconcia, ma che in qualche modo sembra più vera e autentica. E adoro come Silente si trovi all'esatto opposto di tutto questo. Albus è quello che si presta al gioco, che ha imparato i passi della danza a cui Abe si rifiuta di partecipare, e che così facendo è parte del problema (anzi, temo che lui sia proprio Il Signor Problema), uno da buttare in prigione e buttare via la chiave. Peccato che immancabilmente te lo ritrovi appollaiato al tuo Pub, perché è incapace di non immischiarsi nella tua vita, e purtroppo ti ritrovi a lasciarlo fare, perché è sempre tuo fratello 🤣
Insomma, ammiro l'onestà e la crudezza del tuo protagonista, il modo in cui vede lo sporco sotto i tappeti, lui che nello sporco ha imparato a sguazzarci. È uno tosto, ma allo stesso tempo mi sembra di riuscire a sentirlo mentre urla dentro, e chi è che non si sente come lui qualche volta?
È stata bella e un pochino triste la parte in cui ti sei soffermata sul caso Moody, che immagino Aberforth consideri una delle poche persone che si salvano in mezzo allo schifo. Non fatico per niente ad immaginarmeli mentre si sbronzano insieme e odiano chiunque, qualunque cosa e in generale la vita proprio.
Aberforth + Sibilla, la regina delle attrici, lasciamelo dire, invece è geniale. Lei è totalmente IC («Ohhhh, sì. Li sto focalizzando con il mio occhio interiore. Sì! Eccoli, hanno le zampe?» mormora funerea. Io morta 🤣🤣 È lei!!!), ed eccola che si ritrova a sorbirsi i racconti più raccapriccianti e disgustosi sui topi, perché ha disperatamente bisogno di arrivare al dunque, perché ogni buco è trincea. Li adoro, sono così imbarazzanti da immaginare che non posso non volerne ancora ❤️
Ti faccio tantissimi complimenti, ammiro l'ironia e la schiettezza, assolutamente uniche, con cui scrivi, ho riso moltissimo e mi sono davvero divertita a leggere. Passerò presto a cercare dell'altro. Bravissima!

Cedro

Ciao, Catherine!

Colgo l’occasione per tornare dal tuo Abeforth, che come sempre è un personaggio che caratterizzi e muovi molto bene. Questa storia è ricca di particolari, gesti, e modi di fare e parlare che si adattano perfettamente al personaggio e contribuiscono a renderlo vivo. In particolare, però, ho apprezzato il modo in cui sei riuscita a legare il genere comico a quello introspettivo. Ho riso, ma mi si è anche un po’ spezzato il cuore (in particolare nella parte su “Malocchio”, in cui la storia ha acquistato una carica emotiva immensa💔. Abe giustamente non riconosce più il suo amico, non capisce ed è dispiaciuto dall’improvviso distacco, e questa cosa si è sentita proprio, così come sono emersi chiaramente i sentimenti contrastanti nei confronti del fratello).
Il primo paragrafo mette subito in chiaro la direzione della storia. L’unico consiglio che ti do è di esplicitare il prima possibile il contesto e i personaggi in scena, in quanto la prima battuta, per lo meno fino al “rimbrotta lui in direzione di Madama McClan”, è impossibile da attribuire a un personaggio e lo specchio, da solo, non basta a farmi capire che si trova nel suo negozio.
In generale mi sembra che le caratterizzazioni e le battute botta e risposta siano il tuo forte. Quando entra in scena Sibilla, ad esempio, la sua personalità appare subito chiaramente.
Noto che fuori dalle battute utilizzi spesso verbi precisi, volti a catturare una sfumatura del tono di voce o dello stato d’animo di chi parla. Se da una parte questi verbi arricchiscono il testo, e sono preferibili all’eccessiva ripetizione del verbo dire, dall’altra non sempre sono necessari. Più in generale, una battuta di dialogo non ha sempre bisogno di essere retta esternamente. Ti faccio un esempio: verso la fine trovo “«Eppure sembra che tu abbia gradito» aggiunge malizioso”. In questo caso, trovo che “aggiunge malizioso” non apporti nulla di nuovo o necessario alla storia. Sappiamo che Albus sta aggiungendo qualcosa, e il fatto che lo faccia in modo “malizioso”, lo si intuisce proprio dal contenuto della battuta. In questo caso, come in altri, penso che “risparmiare parole” avrebbe reso la prosa più scorrevole.
Ovviamente queste sono semplici considerazioni soggettive, quindi prendi i miei consigli solo se li trovi appropriati – soprattutto dato che non sono una professionista! Comunque, spero di esserti stata utile.
In generale ho trovato la storia molto gradevole e ben studiata, quindi complimenti! Un’esperienza leggera e profonda allo stesso tempo.