Recensioni per
DESTINO O FATALITÀ?
di ValeAlcazar

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/07/23, ore 18:57

Nuovamente, eccomi tra le tue righe, cara Vale, a leggere della dipartita del Conte di Fersen, avvenuta in modo davvero tragico, come tragica era stata la sorte riservata al suo grande amore, la Regina Maria Antonietta, per la quale non aveva potuto fare nulla per salvarla, pur avendoci provato.
Penso che anche il conte sia un po’ morto con lei, e che la sua vita, una volta tornato nella madre patria, non sia stata particolarmente serena e piacevole, perché ormai aveva perso la luce che gli illuminava il cammino, pur avendo sempre solo potuto rubare degli attimi, che però si erano incisi sia nel cuore quanto nella mente.
La brutalità con cui è stato avversato dalla folla, dapprima coprendolo di ingiurie e poi letteralmente massacrato fino a portarlo alle estreme conseguenze della morte, in fondo penso sia stato un atto insensato e folle. Momenti drammatici in cui il conte deve aver pensato che presto avrebbe lasciato questo mondo, ormai fatto solo di ricordi e rimpianti e tanta solitudine, e si sarebbe ricongiunto con il suo grande amore che da troppo tempo lo attendeva.
Non ho mai approfondito la sua figura, avendola incrociata solo nell’anime e nelle svariate fan fiction lette, ma tu in questa one shot ci hai restituito l’uomo sofferente e solitario.
Un bel lavoro dove si sono intrecciate la grande Storia e la tua sensibilità verso uno dei personaggi dell’universo di L.O.
Complimenti e un saluto.

Recensore Master
20/06/23, ore 21:38

Momenti davvero atroci, per il povero Fersen, ma forse l'hanno liberato da quella che era ormai un'esistenza priva di senso.

Recensore Junior
20/06/23, ore 18:38

Se no ho mal inteso, la Ikeda disegnò il Fersen degli ultimi giorni incanutito e con i baffi. C'è da dire in verità che il supplizio di Fersen durò molto meno di quello di Maria Antonietta che dovette affrontare, l'umiliazione, il processo, la malattia, la separazione dei figli e non da ultimo una vedovanza per il marito ciò aveva probabilmente imparato a voler bene, senza la passione, senza l'idealità che la legava a Fersen, ma facendone almeno il depositario di una profonda stima.
Chissà se il ricongiungimento post mortem a chi si è amato è solo una delle tante nostre illusioni o se può avere un fondamento nella natura spirituale delle cose.