Bella la simulazione a 4 mani di questa piccola poesia.
L'urlo del silenzio, come il silenzio assordante, sono ormai un luogo comune. Troppa gente ci gioca sopra. Eppure hai un insolito potere di ispirare ogni volta. Un potere che riesce sempre a sfuggire ad ogni mia analisi.
È come una scheggia, questa poesia, che si stacca durante la piallatura delle nostre assi, delle nostre ossa. Troppo piallati, dagli altri e da noi stessi.
Come lignei Pinocchi dal naso lungo, costretti a mentire senza più neanche accorgercene.
In continua evoluzione come i tuoi avatar.
Ma con un punto fermo: il bisogno che ci venga riconosciuto un briciolo di dignità. E di eleganza, aggiungo io.
Un abbraccio. |
