Recensioni per
Passi nella Sabbia
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/07/23, ore 14:59

Cara Fenice,
Anche se con il solo pensiero, sono giorni e giorni che mi intrattengo su questa tua spiaggia, alla ricerca delle parole giuste, che non trovo. A bloccarmi qui credo sia il contrasto introdotto nel mio animo dal continuo sussurro da esso percepito, figurato eppure tangibile e udibilissimo, intercorrente fra due dei protagonisti presenti in questo tuo scritto: i passi umani, fattisi fragili orme, e le nuvole. Entrambi vorrebbero, almeno dentro al mio pensiero, catturare ogni mia attenzione, cioè essere protagonisti assoluti del mio commentare. Ruolo che, invece, sicuramente, apparterrebbe e appartiene ad onde del mare e, soprattutto, alla volontà di riscatto, da te narrata nel finale. Troppe voci a cui dare retta! Forse è solo "colpa" del mare (come cantava la sigla di un noto telefilm del passato...), elemento naturale meraviglioso oltre ogni termine di paragone! Bello sempre, perfino, però se ammirato in sicurezza, nelle sue giornate più contrariate. Complimenti alla saggezza e alla volontà della protagonista umana del racconto e complimenti, immancabili, a te, che mai dimentichi di donarci ispirazione e poesia.
Un affettuoso saluto da Lenovo MMXV

Recensore Master
15/07/23, ore 02:22

Il rifrangersi ondoso del mare disegna e cancella, rinfrancando l'anima e disegnando nuove rotte.
Porta via le lacrime, incitando a guardare oltre e cancella le orme. Questa seconda azione potrebbe sembrare causa di smarrimento, di perdita del sentiero, ma diventa benefica, se lo smarrimento era anteriore e, ora, si vuole ricominciare.

Recensore Master
13/07/23, ore 18:37

Ciao Fenice. I passi nella sabbia, i passi della propria vita, dei propri pensieri in quest'atmosfera marina nella quale mi sono immersa. Il flusso di pensieri, il flusso delle onde in queste tue parole dove il mare carezza l'anima. Mi é piaciuta l'espressione riguardo le luci e le ombre sulle increspature del mare. Uno scritto intimo dove hai comunicato attraverso richiami suggestivi quello che senti al lettore. Dopo la riflessione una nuova rotta, chissà quale sarà, dove ti porterà la tua mente. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 13/07/2023 - 06:37 pm)

Recensore Veterano
12/07/23, ore 17:09

Ciao carissima
che dire, una poesia con atmosfera che ti trasporta verso il vago orizzonte marino, dove i pensieri s increspano con le onde del mare...Chapeau

Recensore Junior
12/07/23, ore 12:45

Mia carissima Elena,
anche se con un po' di ritardo mi accingo finalmente a recensire questo tuo nuovo componimento.
Ritrovo con piacere il tema dei pensieri, anche se questa volta vi è "un amico in più": il mare.
Se chiudo gli occhi, mi lascio trasportare dall'immaginazione e si materializza davanti a me la battigia increspata dalle onde, una ragazza che guarda l'orizzonte cercando nel mare una risposta alle sue mute domande e le acque che cercando di consolarla, che le fanno quasi una carezza per lenire un po' il suo dolore.
Io amo il mare in primavera e in tarda estate, quando ormai non c'è più caos e mi lascio trasportare dalla tranquillità e dal suono armonico delle onde.
Complimenti come sempre e alla prossima!
Un abbraccio

Celeste

Recensore Master
07/07/23, ore 23:29

Ho aspettato di ricreare le condizioni ideali, per godermi appieno questa poesia, secondo me una delle tue più intense.


“Waves” in cuffia, col suo ritmo che scioglie trascurate artriti, pensieri e rime che spalancano malcelate rughe (“Time doesn’t hear so roll with the waves”).


Un mare come non l’avevo mai visto, solitamente distratto e stordito da corpi lustri e profumati che attraggono e distraggono. Un mare annuvolato che invita alla solitudine e alla meditazione.


Ho avvertito la battigia come battaglia… fra i miei pensieri che non vanno mai d'accordo fra loro.


Ho sentito la risacca come risucchio… di scorie e rimasugli che mi appesantiscono dentro.


Ti ho seguito come in un museo, un po' col fiato in gola nell'ansia di non perdermi neanche una delle tue reazioni di fronte ai quadri che la natura espone nei suoi saloni immensi, dove i passi rimbombano ed è facile perdersi.
"Cuz this breath could fade fast
And this day could be your last"


E finalmente ti ho visto, bella dentro e bella fuori, come la dama edoardiana sulla spiaggia, di Thomas Pollock Anshutz (1900).
Un grazie per la poesia, col suo orizzonte rischiarato, e un caro abbraccio.


Recensore Master
07/07/23, ore 06:06

Buongiorno
Questa volta la poesia è stata più di carattere riflessivo che descrittivo, una riflessione tra l'altro perfetta con il periodo dell'anno. Tempo di ferie, mare, e sabbia...
Bello, per l'ennesima volta.

Recensore Veterano
06/07/23, ore 13:35

Ehi ciao! Come stai?
Mi fa davvero piacere leggere questa tua nuova creazione artistica, come sai è sempre bello fare capolino nei tuoi versi e vedere cosa di volta in volta hanno da offrire.
Per certi versi questo tuo ultimo componimento mi ha ricordato l'ultimo che hai scritto: la parte iniziale difatti mi è parsa ermetica e malinconica proprio come il precedente scritto, ho scorto degli accenti molto introspettivi, psicologici, che, complice l'immagine allegata al tuo testo, hanno ottimizzato la mia immedesimazione nell'atmosfera che hai intessuto e in generale nella lettura. Ho avuto l'impressione, mentre leggevo, che ciò che hai scritto rispecchiasse il tuo attuale stato d'animo: mi è arrivata una forte ondata di soffusa nostalgia, unita a dolce melanconia. Sono dell'idea che quando scriviamo riversiamo all'esterno ciò che abbiamo dentro e che ci sentiamo meglio proprio perché scongeliamo emozioni sopite.
Mi è piaciuta moltissimo la maniera in cui hai descritto le onde, cioè come delle entità capaci di stilare e sussurrare messaggi nascosti, affinché vengano alla luce e arrivino alla coscienza: davvero romantica.
In generale la percezione che mi ha trasmesso il tuo scritto, così sfuggente e delicato anche nell'impostazione stilistica, è una sorta di ciclicità delle cose, "un gioco di luci ed ombre sulle increspature del mare": è come se il mare, nella sua immensità, riuscisse a cogliere e ad ascoltare il suono del nostro silenzio, l'eco del nostro dolore, e volesse offrirci un po' della sua consolazione nei momenti in cui non tutto va come vorremmo e ci capita di ritrovarci a camminare sulla battigia in balìa dei nostri stessi pensieri. È come se il mare fosse capace di capire com'è che ci sentiamo, come se già sapesse tutto e fosse pronto a custodire i nostri umori, le nostre apprensioni, le nostre lacrime. Parlo di ciclicità delle cose perché il mare assurge a guardiano del nostro animo, ha una funzione catartica e curativa per il nostro cuore, e difatti "porta via le lacrime" e "restituisce un incitamento a guardare oltre". Quando il mare assolve al suo dovere, le nubi passano e l'orizzonte si rischiara, segno che qualcosa dentro di noi si è smosso, come se tramite il suo potere purificatore ciò che prima ci faceva annegare nello sconforto si fosse mitigato. E poi, nel momento in cui si integra col resto dei contenuti della mente ciò che ci turba, la potenza emotiva di questo dolore trova un volto e si riduce: ci sentiamo subito meglio, rinvigoriti e rasserenati, e ci slanciano con sollievo e positività verso nuove destinazioni che ancora non conosciamo.
Non so se ho afferrato pienamente il senso delle tue parole, ma questo è ciò che mi hanno trasmesso. Sono situazioni nelle quali mi sono ritrovata fino all'inverosimile, e quasi sempre quando era presente con me anche il mare, per cui mi sono rivista alla perfezione in tutto ciò che hai scritto. È stato come rivivere qualcosa che ho già vissuto, qualcosa che quando finiva poi tornava di nuovo nella mia vita.
A presto!