Gentile Autrice,
è la prima volta che mi accosto ad un tuo scritto, incuriosita dalla tua presentazione, nonché desiderosa di scoprire il mistero che poteva nascondersi fra le parole della poesia di questa sconosciuta poetessa, trovando molto interessante il fatto che tu ce l’abbia proposta sia in versione originale, per chi avesse piena dimestichezza con l’inglese, sia tradotta per meglio immergersi nell’atmosfera creata dalle parole.
Nella sequenza di versi, secondo la mia interpretazione, scaturisce prepotentemente il desiderio di libertà e di auto gestione di questa donna che non vuole sentirsi rinchiusa nelle regole dell’epoca, ma vuole vivere, nel suo significato più ampio, sperimentare per non doversi poi pentire di non aver preso in mano le redini della sua esistenza.
Piuttosto che essere poco o nulla, o poi, guardandosi indietro, vedere la poca strada che ha fatto e i pochi risultati realizzati, preferirebbe tuffarsi nella mischia e finanche soccombere, certa di avere la certezza che solo così può affermare di aver veramente vissuto con completezza la sua vita e facendo fuoriuscire la sua vera personalità.
Leggere questo componimento, con degli accenti così decisi, ha fatto scaturire queste considerazioni, essendomi lasciata trascinare anche dalle immagini che si sono presentate alla mente.
Ringraziandoti per la condivisione e per aver suscitato la curiosità del lettore ti auguro un buon proseguimento.
Un caro saluto. |