Quarta classificata - "Insomnia" di Afaneia
Grammatica 8/10
Il racconto ha uno stile molto gradevole, il contenuto è coeso e coerente, ma, purtroppo, ho trovato degli errori di punteggiatura e di grammatica piuttosto seri, per cui ho dovuto togliere due punti dalla valutazione finale. Per quanto riguarda la punteggiatura, il problema più serio è l’uso dei trattini: vanno bene per un inciso, per introdurre un discorso diretto al posto delle virgolette, e per unire le parole composte da due termini tra essi collegati o due alternative, ma non sono un segno di punteggiatura adeguato a definire una pausa nel discorso. A questo scopo è meglio utilizzare il punto e virgola o, meglio ancora, il punto fermo. Un altro problema che ho riscontrato è nella costruzione delle frasi, nella fattispecie: “Che non sta bene lui”. E’ un discorso indiretto, e ci mancherebbe, ma l’ordine dovrebbe comunque essere: soggetto, verbo, complemento. “Che lui non sta bene” sarebbe una costruzione già più adeguata. Un’altra cosa che ti segnalo, anche se non è di per sé un errore e non ha infierito in alcun modo sulla valutazione, è l’uso della terza persona: data l’epoca in cui sono ambientati i romanzi, l’uso della seconda plurale (voi) sarebbe più opportuno. Però, ripeto, non è di per sé un errore e non ha avuto conseguenze sulla valutazione.
Sintomi 5/5
Il sintomo principale, l’insonnia, fa anche da titolo al racconto – di cui ho anche apprezzato molto il gioco di parole iniziale, peccato si sia dovuto modificarlo per via del regolamento – ed è il filo conduttore della storia. Giusto, pertanto, che abbia un ruolo così preponderante. Oltre a questo, ho notato anche l’ipervigilanza e l’apatia, il distacco, che è, sì, un po’ tipico di Stephen ma che in questo caso si capisce essere un qualcosa di patologico. Punteggio pieno.
Gradimento personale 3/3
L’I/C non era un criterio di valutazione in questo contest ma, devo dire, credo che tu abbia centrato perfettamente i personaggi. Leggendo questo racconto ho ritrovato le atmosfere, anche i dettagli, dei romanzi e tutte le particolarità che li caratterizzano. Sono molto legata ai romanzi di O’Brian e mi sono commossa, lo ammetto, vedendo i suoi personaggi riproposti con tanta attenzione e precisione. Stephen, in particolare, è un personaggio talmente complesso che ci sono voluti venti romanzi per caratterizzarlo, e ancora non cessa di stupire. Sono rimasta, senza mezzi termini, impressionata, da quanto bene l’hai reso. Mi ha colpito davvero molto anche il modo in cui hai riportato il rapporto che lo lega a Jack ed il modo in cui quest’ultimo si rapporta con lui. Il buon Aubrey, in queste cose, non è nel suo elemento. A volte, addirittura, finisce per fare danni cercando di aiutare. Però, grazie a quel rapporto tanto speciale che lo lega all’amico, senza bisogno di proferire parola riesce ad intuire di cosa abbia bisogno e qual è il modo più adatto per averne cura. Un finale molto toccante per un racconto che è una piccola perla. Spero davvero vorrai scrivere ancora di questi personaggi. Detto tra noi, ho un debole per Tom Pullings e mi piacerebbe un giorno vederlo tratteggiato dalla tua penna. Complimenti per questo splendido racconto!
Totale 16/18
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