Recensioni per
Non ho più paura
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]
Recensore Master
15/05/25, ore 18:16
Cap. 11:

Ed eccomi al gran finale! *-*
Ho aspettato di essere completamente libera per dedicarmi ad Axel e alla sua vendetta!
Caspita, mi è salita un'adrenalina incredibile durante la lettura del capitolo. Al solito, le tue descrizioni, unite alla tua vasta conoscenza dell'argomento, mi hanno permesso di seguire perfettamente le azioni del nostro caporale, dall'inizio alla fine. Non c'è niente di meglio di una storia che riesce a trasportare il lettore al fianco del protagonista.
Axel è stato sublime. Io l'ho trovato fantastico in questa sua rabbia gelida, una rabbia che non si esprime rumosamente, ma che c'è. La si sente. Mi sono immaginata benissimo questa quiete inquietante che lo anima, guidando ogni suo gesto. Come abbiamo già avuto modo di dire, Axel è profondamente cambiato. La precedente esperienza in Afghanistan lo ha indurito, e non c'è nulla che possa mettersi fra lui e il raggiungimento del suo obiettivo. Non esistono umanità, rispetto per le regole, corti marziali o convenzioni di Ginevra.
Axel ha come "staccato" quella parte di sé. L'ha lasciata andare. Del resto, un essere umano che ha patito ciò che lui ha sofferto, come può pensare ancora ai regolamenti? E, soprattutto, perché dovrebbe riconoscere qualcosa a chi non ha mostrato alcuno scrupolo nel massacrare delle persone? Siamo in guerra, i nemici sono nemici, è vero. Iskander avrebbe però potuto sparare un colpo in testa ai ragazzi della Bravo 1 e finirla lì. Invece li ha uccisi nel modo in cui li ha uccisi...
Perciò, per quanto capisca i regolamenti umanitari... chissene. Alla fine, quando ti trovi in determinati contesti, secondo me vale ancora la legge animale.
Sarebbe bello vivere in un mondo in cui non è così, ma è inutile parlare di utopie.
Ho amato Axel proprio per questa sua deviazione dal percorso dei giusti. Io, poi, ho una venerazione per i personaggi "grigi", pertanto per me questa evoluzione del protagonista è stata superlativa.
La parte d'azione è stata molto bella e coinvolgente.
La tua maestria è indiscussa e sai bene che la riconosco senza mezzi termini. Non si tratta di celebrazioni tanto per. Ti ammiro davvero come autore. ^^
E' stato tutto molto interessante, sono andata anche a cercare su Google tutte le armi e gli accessori menzionati, così da figurarmeli meglio.
Axel ha avuto due attributi così a lanciarsi in una missione tanto avventata! Ma, ormai, il ragazzo aveva lanciato in aria la sua proverbiale moneta. Qualunque fosse stato l'esito, era in quella direzione che lui doveva andare, anche se non ti nego che ho temuto il peggio fino alla fine, esultando ogni volta che uno degli uomini di Iskander raggiungeva "la terra dei più"! XD
Fortuna ha voluto che l'Autore avesse deciso di essere magnanimo e di risparmiare la vita al protagonista che già tante ne aveva passate! Grazie! *-*
Bellissimo il dialogo fra Axel e Iskander. Si potrebbe aprire una considerazione lunghissima sulle parole che i due si sono scambiati.
Senza perdersi in discorsi geopolitici... si sa che gli americani sono andati in Afghanistan mossi dalle loro ragioni... ricordo di voci che parlvano del mercato dell'oppio...
Posso capire il punto di vista di Iskander, ma non condivido i suoi metodi. E, in ogni caso, capisco Axel che ha sentito il bisogno di vendicare i compagni.
Insomma, tutti colpevoli e tutti vittime? Bella domanda.
Mi è piaciuto il fatto che Axel sia riuscito a spuntarla grazie al fortuito arrivo del tenente Powers che con le luci del suo mezzo ha distratto Iskander. Una distrazione fatale. Ho davvero preferito un esito del genere, piuttosto che un duello all'ultimo sangue in cui Axel riusciva a liberarsi dalla condizione di svantaggio in cui si trovava per poi affrontare Iskander, stile supersoldato di turno. Non ho nulla contro un finale di questo tipo, per carità, ma ho apprezzato la tua scelta, molto più realistica.
E mi è piaciuto molto il senso di vuoto provato dal protagonista. Axel non esulta, non tenta di giusticarsi col tenente, accetta passivamente tutto ciò che segue.
Lui si è liberato. E dopo la liberazione rimane il vuoto. Che non deve per forza essere un vuoto negativo.
Ci lasci con un grandissimo interrogativo: cosa ne sarà di Axel? Mi piace che tu abbia scelto di non dircelo.
Personalmente penso che la corte marziale non sarà tenera. Il nostro protagonista si beccherà il congedo con disonore?
Di nuovo, chissene. Lui non ha più paura, ha fatto ciò che andava fatto. Una parte di lui è morta con i compagni, e con loro resta. La parte di lui rimasta ancora viva aveva bisogno di questo per andare avanti.
Ottima la chiusa con il titolo del racconto! ^^
Old, non so che altro aggiungere. E questa recensione è già lunga. Spero di essere riuscita a farti capire, capitolo dopo capitolo, quanto abbia amato questo racconto.
Giusto perché non riesco mai a farmi gli affari miei... la Fazi dovrebbe aprire alla ricezione dei manoscritti nei mesi di luglio e agosto. Questa storia merita di stare in ben altro posto. Ma grazie di cuore per averla condivisa. Devo trovare il modo di farla leggere anche a mio suocero, che sono sicura apprezzarà moltissimo! *-*
Un caro saluto, compagno di serraglio (Till imperituro maestro di vita!)
Ad altri mondi, e ad altre avventure (tanto mi vedrai spuntare da altre parti!^^)
Antagonista
(Recensione modificata il 15/05/2025 - 06:18 pm)
(Recensione modificata il 15/05/2025 - 06:20 pm)

Recensore Master
14/05/25, ore 02:57
Cap. 10:

Eccoci qua! E, al solito, soffro perché non accetto mai di avvicinarmi al finale.
Ma questa mi ha trascinata così tanto che NON posso non sapere come finisce, perciò, per una volta, posso dire di essere contenta di avviarmi alla fine. Ho proprio bisogno di sapere che cosa accadrà al nostro protagonista. Un protagonista al quale mi sono affezionata veramente tanto, come non mi capitava da un pezzo.
Axel torna in Afghanistan, e lo fa da caporale. Direi che l'esperienza maturata durante la precedente missione è notevole, tanto che il nostro soldato salva i compagni in più di un'occasione.
Quei ragazzi gli devono la vita. E, sono sincera, mi sono sentita sollevata nel sapere che sarebbe stato lui al comando di quei ragazzi volenterosi ma ancora molto ingenui.
Certo, da un lato mi sono detta: può Axel sobbarcarsi una tale responsabilità? Lui ha un obiettivo in testa. Ha davvero bisogno di un gruppo da coordinare?
Però ho visto che ha saputo farlo davvero molto bene. Si sta prendendo cura di loro, li guida e protegge. Tanto onore a lui.
Il ritorno al vecchio accampamento è stato un tuffo al cuore anche per me. Anche io ho ripensato ai "vecchi" ragazzi. Mi sono immedesimata in Axel... Ho temuto nuovamente il peggio, e invece lui mi ha sorpresa, dando prova di... non dico di essersela messa alle spalle, ma di aver accettato lo stato delle cose con una quieta (?) rassegnazione.
Sul "quieta" ci sarebbe tanto da dire. Forse non è neppure il termine corretto. Perché Axel di quieto non ha nulla. Questo suo accettare la perdita dei compagni è solo la calma che precede la tempesta.
Axel è inevitabilmente cambiato. Lo si vede da come si muove, da come si comporta mentre si muove fra la popolazione.
Si è indurito, se non addirittura incattivito.
Posso dire la mia? Lo capisco. Al suo posto, avrei fatto come lui.
Dispiace per quelle persone che non hanno colpa, ma in una situazione del genere non è porgendo la guancia che ti salvi. In più, non è mai possibile sapere dove si nascondono i terroristi.
Il superiore può anche riportarlo all'ordine... ma è chiaro che Axel non ha intenzione di ascoltare nessuno. Questo mi porta a pensare che finirà male.
Lui vuole affrontare Iskander. E' sopravvissuto per questo ed è pronto a tutto, anche a morire.
Direi che il piano di "strappargli le budella dal culo" non è per niente. Mi infilerei elmetto e mimetica per andare a dargli una mano, se non fosse che probabilmente sarei buona soltanto per fare da bersaglio! xD
Nel finale del capitolo, Iskander fa la sua comparsa. Forse tutti i "gentili" inviti di Axel gli sono stati recapitati. O forse è stato soltanto un caso.
Rimane il fatto che adesso sono in fibrillazione. Ho paura di leggere il finale, perché non so cosa aspettarmi.
Sarà mica che la finiamo come in "Misery non deve morire"? xD
Cosa dire? Ormai sai bene cosa penso di questa storia. E al "semper fidelis" mi sono emozionata tantissimo! ^^
Un caro saluto,
Antagonista

Recensore Master
12/05/25, ore 17:42
Cap. 9:

Ciao Old! ^^
Il lunedì, come dicono su Cielo, è sempre un dramma. Ma trovo che sia meno drammatico quando ho a tenermi compagnia una storia come questa.
Ho letto il capitolo stamani, purtroppo trovo solo ora il tempo di recensirlo. Ad ogni modo, io ormai sento di aver terminato le parole per spiegare quanto ami questo racconto, e quanto mi sia entrato dentro.
Vorrei dire che questo è stato il mio capitolo preferito, ma non sapendo cosa accadrà nei prossimi, per ora lo dico a bassa voce. Non si sa mai.
Da dove inizio? Potrei iniziare dicendo che in questo capitolo mi sono sentita ancor più vicina ad Axel, un po' come se fossi stata un'entità che vegliava su di lui. Mi sono trovata ad accompagnarlo in questo viaggio verso lo sciamano e a incoraggiarlo mentalmente durante tutto il percorso.
Quanta strada per arrivare fino a qui, vero? Quante sofferenze, quanti incubi, quante volte il povero Axel si è trovato a dover raschiare il fondo? E quante emozioni mi ha suscitato.
E' stato un bel viaggio, quello verso lo sciamano. Con l'ambiente cittadino che pian piano svanisce, lasciando spazio alla natura incontaminata.
Per me il percorso di guarigione era già in atto durante il viaggio. E' cominciato nell'esatto momento in cui il corpo di Axel si è rifiutato di soccombere, e il giovane marine ha deciso di mollare i farmaci e mettersi in auto, partendo verso l'ignoto con un bagaglio mentale pieno di insicurezze e di dubbi. Al solito, ai deliziato il lettore con queste descrizioni così vibranti e realistiche. Questo mi ha permesso di viaggiare insieme al nostro protagonista. Ho visto quello che lui ha visto, ho udito ciò che lui ha udito, e ho avvertito le sue stesse paure.
Me lo sono detta pure io, a un certo punto: "E se si imbatte in un orso? Bella fregatura!" Ma gli orsi (se c'erano) quel giorno se ne sono andati per i fatti loro, perché Axel doveva arrivare dallo sciamano!
Vabbe', sciocchezze a parte...
Io, il tuo sciamano, l'ho adorato. L'incontro con il lupo è stato pregno di significato. Questo animale viene spesso demonizzato, quando invece è un simbolo iniziatico di forza e coraggio, oltre che di protezione.
Di Hiljie Sohkki mi ha colpito l'aspetto fisico, molto d'impatto. E poi la grande accoglienza. L'ospite - prima che la nostra società diventasse un ammasso di belve - è sacro, e come tale va trattato.
Perciò la cosa che più ho amato in assoluto è stato leggere di Hiljie Sohkki che accoglie il ragazzo nella sua dimora per offrirgli ristoro.
Speravo tanto che non si trattasse di un cialtrone, ma sentivo dentro di me che non lo sarebbe stato. Sapevo che ci avresti mostrato una figura degna di rispetto.
Molto bello anche il fatto che Hiljie Sohkki combini le conoscenze tramandate dai suoi avi alla medicina. Chissà, forse anche nella nostra realtà sarebbe questo il giusto approccio per affrontare determinati problemi di salute e non solo. Axel ha dunque la possibilità di parlare, di raccontare, e la terapia inizia. Bellissima la parte relativa al rituale. Sogni vividi, viaggi astrali, sono sempre stati argomenti di fortissimo interesse per la sottoscritta! *-*
E il sogno di Axel è stato davvero intenso, tanto da commuovermi.
“Devo andare. Io e i ragazzi dobbiamo andare.” dice Myers. E questo è un concetto importante che tutti quanti, prima o poi, dobbiamo sperimentare. Bisogna saper lasciare andare. Lo si deve fare prima di tutto per chi non c'è più, e poi per noi stessi. Per andare avanti. Poi, be', quel "Fagli vedere che succede a chi tocca i ragazzi della Bravo 1" mi ha caricato alla grande!
Veniamo dunque alla fine del capitolo. Ti dirò, un po' me lo sentivo. Sentivo che Axel, alla fine, sarebbe tornato in Afghanistan. Mi domandavo, però, se potesse essere possibile, considerato gli evidenti traumi psicologici riportati. E infatti la dottoressa è scettica, almeno all'inizio.
Capisco il senso. Comprendo il bisogno di Axel di ritornare sui suoi passi e affrontare "il mostro". Questo demone che lo tormenta ha, in effetti, anche un volto. Si tratta di Iskander.
Ma Iskander sarà un avversario alla sua portata? Axel riuscirà a trovarlo? Riuscirà a sconfiggerlo e a guadagnarsi quella pace che merita?
Non ho idea di cosa ci riserverà il finale. Axel potrebbe anche morire nell'impresa ma, vada come vada, avrà comunque pace.
E, niente, spero di avere la possibilità di riprendere la lettura quanto prima! *-*
Come sempre, complimenti. Questo racconto mi ha totalmente rapita.
Un caro saluto,
Antagonista
(Recensione modificata il 12/05/2025 - 05:44 pm)

Recensore Master
11/05/25, ore 18:20
Cap. 8:

Ciao Old, e buona domenica ^^
Cosa dire? Doveva succedere. Lo aspettavo. Ed è arrivato.
Al punto in cui era, Axel non poteva che arrivare a prendere la decisione più estrema di tutte. E gli va riconosciuto che prima di decidere di togliersi la vita ha davvero cercato di trovare sollievo in qualche modo. Purtroppo, come abbiamo avuto modo di riflettere in precedenza, il ragazzo si è chiuso, e questo gli ha impedito di trovare reale conforto. Chissà se dopo questa ulteriore esperienza - la più estrema e pericolosa di tutte - non si cominci la vera risalita dal fondo del baratro.
Il capitolo inizia con Axel che pare stare sempre peggio. Ho avvertito persino su di me la sensazione di malessere. Per Mary provo emozioni contrastanti. Se da un lato soffro per la sua condizione e sono davvero dispiaciuta per lei, dall'altro non le perdono di aver passato con così tanta facilità quelle sigarette ad Axel. Non sapevo della terapia sperimentale con la ketamina, ma, proprio perché sperimentale (ma anche se non lo fosse stato) il trattamento deve essere portato avanti sotto l'attenta supervisione di un medico. Medico che deve vigilare, dato che stiamo parlando di una droga. Pertanto, sono certa che Mary abbia agito con le migliori intenzioni, ma non si mettono in mano delle droghe a un'altra persona che le assumerà senza essere seguita a sua volta da un medico.
Qui si è rischiato, e parecchio.
Fortuna che la svolta era dietro l'angolo.
Come sempre, mi ha trasportata in questo capitolo con la maestria che ti contraddistingue. E' stato interessante anche il momento dell'assunzione della ketamina, con la descrizione delle visioni di Axel. E poi l'arrivo degli agenti, che credo abbiano avuto un loro ruolo nel far compredere il ragazzo fino a che punto è arrivato. Tornando un momento indietro... ho assolutamente amato la telefonata padre/figlio. Ho apprezzato che il signor Porter abbia tentato di convincere il ragazzo a tornare a casa. Anche il tono con cui gli si è rivolto mi è sembrato meno duro. Penso però che Axel non tornerà indietro fino a quando non si sentirà pronto.
E andiamo quindi all'atto finale che, grazie al Cielo, non ha portato all'esito infausto. Mi ha fatto male leggere di Axel che prende una decisione del genere. Anche se, purtroppo, me lo aspettavo. Bisognava passare anche da quel momento. Un momento che avrebbe potuto essere l'ultimo. Invece così non è stato.
Cosa sarà successo? Non credo negli angeli custodi e nella provvidenza. Non riesco neppure a immaginare che siano stati i compagni di Porter che vegliano su di lui "da lassù". Quelle povere anime, a mio parere, stanno sperimentando un tale tormento dopo la morte violenta subita che Porter è il loro ultimo pensiero. Sarebbe un'idea bellissima, ma non credo ci sia il loro zampino.
Mi sento invece di condividere il pensiero che ha avuto il nostro protagista. E' stato il suo corpo a reagire e a dirgli: "No caro, non si va dove vuoi andare tu". Salvarsi da un mix letale di quel tipo non è cosa da poco... c'era da restarci secchi sul serio. Il corpo umano è qualcosa di straordinario, e non credo riusciremo mai ad esplorarlo del tutto. A volte si leggono notizie incredibili. Credo che quello che è successo ad Axel sia stato qualcosa del genere: è stato il suo inconscio a salvarlo, e a portare la sua mano sul sasso donato da Zeb.
Be', il segnale pare chiaro. Non vedo l'ora di leggere dell'incontro con lo sciamano. Qualcosa mi dice che Axel dovrà confrontarsi con il peggiore dei suoi incubi, per poi cominciare la salita.
Che dire? Un altro capitolo straordinario, ormai sono ripetitiva. ^^"""
Grazie per aver condiviso questa storia!
Un caro saluto e alla prossima!
Antagonista
P.s. E grazie per aver segnalato la mia, di storia. Sei stato molto gentile, te ne sono grata ^^

Recensore Master
10/05/25, ore 18:19
Cap. 7:

Questo capitolo mi è piaciuto proprio, ma proprio, tanto.
Mi è piaciuto così tanto che mi sono risollevata dall'inizio cattivissimo, con Axel che festeggia il compleanno con l'unica compagnia di una Coca-cola e un McFlurry Snickers.
Io mi stavo già disperando insieme a lui. Non posso farci niente, voglio così tanto bene a questo ragazzo che il pensiero di lui da solo mi stava lacerando....
Invece, benedetto Nick che gli ha lasciato quel foglietto, e bravo Axel ad andarci. Sto trovando il nostro protagonista un pelino-ino più propositivo, pur con tutti i suoi casini che restano. Spero di non avere avuto le sensazioni sbagliate.
Cosa dire del bar? E' stato un momento bellissimo.
Li ho adorati tutti. Ho adorato Tony, che come ha capito chi aveva davanti è stato davvero premuroso, a suo modo. Ho adorato tutti i presenti, che hanno fatto a gara per mostrare vicinanza ad Axel. E poi ho adorato lui, Zeb. Che meraviglioso personaggio! E che storia ci ha raccontato! Ora, io non ero neppure nell'iperuranio quando c'è stata la guerra del Vietnam, però ne parlano sempre come qualcosa di mostruoso. E stato bello leggere la testimonianza di Zeb, e mi ha scioccato quello che è stato il suo ritorno in Patria. Ci mancavano gli hippy pacifisti. Non c'è nulla di peggio delle ideologie di pensiero preconfezionate. Magari, se avesse chiesto ad uno a caso di questi soggetti, Zeb avrebbe scoperto che manco loro sapevano dove si trovava My Lai.
Non credevo che i reduci di guerra fossero passati anche attraverso questo...
Ad ogni modo, il confronto fra i due uomini, così distanti anche dal punto di vista dell'età, è stato veramente bello. Zeb ha ragione: purtroppo è davvero questione di fortuna. Gli esempi fatti sono calzanti. Però credo anche che la sindrome del sopravvisuto sia davvero una bestia nera. Resterà sempre il pensiero "perché solo io?". Nei primi capitoli hai descritto molto bene il rapporto che si era formato fra Axel e i suoi compagni: erano profondamente legati, e lui era pronto a condividere con loro tutto, anche la morte. Li ha sentiti morire e anche se era legato e incappucciato rimase sempre quel tarlo che ti scava nella testa e ti porta a chiedere se non fosse stato possibile fare qualcosa.
Al solito, tutti questi mega-ragionamenti sono possibili solo perché tu hai saputo tratteggiare davvero molto bene l'animo e il vissuto di questo ragazzo.
Il momento più bello del capitolo? Assolutamente quando Axel afferma che i Wounded Warriors lo hanno "aiutato molto". Non penso di averglielo mai sentito dire prima, e ne ho gioito.
Altro momento veramente intenso è stato quello in cui Axel si vede nudo di fronte allo specchio. Talvolta si ha bisogno anche di questo. "Mens sana in corpore sano", dicevano.
Bene che Axel veda quali sono gli effetti anche sul suo fisico.
Dannate bottiglie di alcol, quanto vorrei fare irruzione nella storia per andare a sequestrargliele! xD Però ho concluso questo capitolo con un po' di speranza.
Spero che Axel torni al bar. E spero che contatti questo sciamano. Se il tizio è una persona che fa le cose veramente sul serio, potrebbe davvero aiutarlo...
Un saluto, e a più tardi! ^^

Recensore Master
10/05/25, ore 18:19
Cap. 6:

Eccomi di ritorno da Axel! ^^
Dunque. In questo gruppo di auto-aiuto ci credevo con tutte le mie forze, e per adesso sembra che in effetti stia portando qualcosa di positivo. Axel sta ancora male, ma l'ho sentito accolto dal gruppo, e questo mi ha fatto immensamente piacere.
Non ti nego che alle sue prime battute Lennie mi ha fatto salire i proverbiali cinque minuti, temevo scacciasse Axel con la storia del "non ti mancano gambe e braccia, allora non sei degno di noi" ed ero pronta a inveire e a lanciare anatemi. Per fortuna non è stato così. Lennie ha preso Axel sotto la sua ala protettiva, io mi sono rimangiata gli anatemi, e ho letto più serenamente tutta la parte relativa agli incontri col gruppo.
E' stato, secondo me, un bel momento di condivisione. Axel rimane molto chiuso, ma confido col fatto che ci sia ancora una possibilità di recupero. Mi ha fatto meno piacere sapere che il nostro protagonista ha mollato completamente gli incontri con la dottoressa. Lo so, nella precedente recensione ho avuto da ridire sui medici, ma tu mi hai fatto riflettere, e comunque non intendevo dire che dovesse abbandonare totalmente le cure... T-T
Axel cambierà idea e tornerà dalla Kaufman? Chi può saperlo..
Adesso sono ovviamente curiosa di scoprire cosa il ragazzo troverà ad attenderlo al Drunken Bones.
Cosa aggiungere? Purtroppo il povero ragazzo è ancora tormentato dai ricordi e dalle visioni, al punto di non essere neppure libero di prendere la metro. E continua a rifugiarsi nell'alcol... Brutto affare.
Per ricollegarmi a una tua precedente risposta, condivido la visione sugli Stati Uniti. E questa storia, pur trattando come argomento principale il PTSD, riesce in qualche modo a far arrivare anche la società in cui Axel vive.
Credo che questo capitolo sia stato molto importante, e non mi stancherò mai di farti i complimenti ^^
Volo al prossimo!

Recensore Master
09/05/25, ore 18:00
Cap. 5:

Ciao, Old ^^
Eccomi di ritorno da Axel che, nel frattempo, ha cambiato città.
Sarà positivo? Sarà negativo? Non lo so, non riesco a dare un giudizio su questo. Staremo a vedere.
Ho seguito con molta attenzione lo scambio con la nuova terapeuta. Sicuramente la dottoressa sa il fatto suo. Rispetto alla precedente, almeno sa di cosa parla, e le esperienze vissute sul campo possono avvicinarla di più al nostro soldato. Però, ancora una volta, c'è qualcosa che non mi convince. Ho letto le recensioni degli altri lettori, e ho visto che molti si sono trovati d'accordo con l'approccio della dottoressa Kaufman. Io, al contrario, non mi sento di approvarlo totalmente. Axel ha certamente bisogno di uno scossone, deve reagire in qualche modo, e su questo conveniamo tutti. Però secondo me bisogna anche dare tempo al tempo. Forse sono troppo molle (può darsi benissimo) però partire subito con le "accuse" di autocommiserazione mi è sembrato troppo.
Bada bene, non è una critica nei tuoi confronti. Anzi, è l'esatto opposto! Tu hai riportato benissimo i metodi utilizzati dai medici; professionisti che, come tutti, hanno le loro personalità e i loro modi di interagire con il paziente.
Il fatto è che questo romanzo (sì, io lo ritengo tale) mi ha coinvolta così tanto che è come se stessi parlando di un fatto realmente avvenuto.
Ho preso molto a cuore il personaggio di Axel, e soffro per lui. Continuo a percepire una certa scarsa empatia da parte di questi terapeuti. Sarò sdolcinata, lo ammetto, ma secondo me questo ragazzo è lasciato troppo solo. Perché non c'è nessuno che si ferma ad ascoltarlo veramente? Perché non riceve una carezza, un abbraccio, un po' di calore umano? Magari non li accetterebbe lui, questo non posso saperlo. Forse non è nelle condizioni mentali per accettare un contatto. Però sto male a saperlo da solo... T-T
Ho frequentato gli ospedali, e sono stata vicino a persone che avevano altri demoni a tormentarle. E ho scoperto che a volte serve semplicemente sedersi vicino, ascoltare, far capire che sei pronto ad accogliere quel dolore. Però, ripeto, forse sono io troppo tenera. E mi rendo conto che chi soffre di PTSD può anche trasformarsi in un pericolo per la società...
E niente, sono tutte mie considerazioni che lasciano il tempo che trovano.
Tornando al capitolo, sono stati molto forti i ricordi di Axel. Quello del giovane soldato che scappa dal ridotto è stato agghiacciante.
Credo di non sbagliarmi affermando che il germe del disturbo da stress era già piantato in Axel, da prima del massacro del suo gruppo. Quel povero ragazzo si era già spinto al limite.
Fortissima anche la scena del ragazzino kamikaze. E' stato tremendo. Axel aveva pochi secondi per decidere se uccidere o meno un ragazzino senza sapere se avrebbe poi avuto ragione.
Terrificante.
Al solito, hai saputo narrare tutto questo con grande maestria. C'è eleganza in ciò che scrivi, anche quando si tratta di scene crude e inaccettabili.
I miei complimenti ^-^
Un saluto,
Antagonista
(Recensione modificata il 09/05/2025 - 06:04 pm)

Recensore Master
08/05/25, ore 17:43
Cap. 4:

Questa storia crea assuefazione, non so trovare altra spiegazione.
Non riesco a fermarmi, ma giuro che dopo questa mi placo e vado a lavorare al nuovo capitolo di "Eva". Però, dico io, che cacchio può fregarmene delle beghe vampiresche quando ho da leggere una storia così? Comunque tutto questo dovrebbe far ben capire quanto ami questo racconto U.U
Axel lo stiamo perdendo. Rapidamente.
Ho letto "vent'anni". Non so se lo avevi detto anche nei precedenti capitoli, se è così devo essermelo perso. E, niente. Vent'anni. E' praticamente poco più di un cucciolo. Fa malissimo pensare che un ragazzo di soli vent'anni sia ridotto così. Ma, ancora una volta, come si può aiutare una persona che ha vissuto simili orrori? Parla bene suo padre. "Reagisci". E come, di grazia? Bisognerebbe trovare il modo di sopprimere i ricordi, ma non mi risulta che si possa fare. E, anche così, secondo me resterebbe comunque un grande vuoto.
Bello il rientro a casa. Mi è piaciuto molto il fatto che Axel, al contrario del suo focoso compagno di viaggio, non abbia riportato alcuna menomazione fisica, eppure fra i due è lui il più devastato. Questo fa riflettere molto sull'entità di certe ferite. E anche sui diversi modi di reagire. Non siamo tutti uguali, c'è poco da fare.
Simpatico, il padre. Davvero. Pareva di essere tornati ai tempi di Sparta, alla consegna dello scudo. "O con questo, o su questo".
Cosa voleva? Che Axel tornasse senza una gamba, così gli davano un bel Purple Heart e a posto così?
La madre, pure lei, lasciamo perdere va...
Per carità, posso comprendere che non sia facile accogliere un figlio che torna a casa in simili condizioni. Però, non so, in questo capitolo Axel mi è sembrato davvero molto solo.
Ah, e abbiamo pure la dottoressina. Ma da dove è uscita quella? O.o
Il problema è che secondo me succede proprio così. Non credo che ai militari di ritorno da zone di guerra venga fornita la dovuta assistenza psicologica/emotiva. Fanno fare dei test, così ne ricavano pure qualche bella statistica, e tanti saluti. E li imbottiscono di farmaci. Forse non c'è davvero altro da fare, ma questa dottoressa non ha mostrato un minimo di empatia. L'ho trovata fredda, meccanica. Axel avrebbe potuto parlare anche con la caffettiera, il risultato sarebbe stato lo stesso. Dov'è l'ascolto? Tutti sentono, ma nessuno ascolta. Questa è l'impressione che ho.
Scusa il delirio, ma questo racconto mi ha preso così tanto che non riesco a stare zitta! xD
La scena del tiro al bersaglio mi ha fatto pensare al peggio. Ho pensato che Axel sclerasse di brutto. Ho temuto che lui prendesse davvero il fucile e si mettesse a sparare.
Sul padre, nella seconda parte del capitolo, ho un filino cambiato idea. Nel senso che alcuni discorsi li ho anche capiti. Ma Axel non può certo spegnere a comando tutto il casino che ha in testa.
Il capitolo è stato meraviglioso. Stai accompagnando il lettore nella mente lesionata di questo povero giovane soldato, ed ogni volta è un colpo al cuore.
Non mi piace la faccenda dell'alcol, temo che, alle lunghe, porterà a brutte conseguenze. Ma spero di sbagliarmi.
Mentre invece il gatto...! *-* Sono creature meravigliose, e credo che, al momento, sia proprio il micio il sollievo migliore per il nostro protagonista.
Non è che può adottarlo?
Un saluto e alla prossima!
Antagonista

P.s. Vediamo quanto resisto lontana da questa storia! xD

Recensore Master
08/05/25, ore 17:42
Cap. 3:

Eccomi di nuovo.
Non spaventarti per le recensioni ravvicinate, ho preso appunti e le sto inserendo insieme.
Io mi domando cosa ci faccia questa storia su Efp. Mi spiego: sono felice che ci sia, e ancor più onorata di leggerla, ma - ti prego - dimmi che hai provato a pubblicarla.
Anche questo capitolo è stato bellissimo. L'ho letto in un momento di pausa perché non potevo aspettare, dovevo sapere cosa ne era stato di Axel.
Questa è proprio una di quelle storie che divorerei in una notte dimenticandomi di andare a dormire, ma siccome voglio lasciare un commento a ogni capitolo (perché, diamine, questo racconto lo merita), mi imporrò di essere paziente, di andare piano e di fare le cose per bene.
Dicevamo, il capitolo. E' stato bello come il precedente, e altrettanto emozionante. Scritto meravigliosamente, fra l'altro. A costo di risultare ripetitiva... scrivi divinamente.
Che poi, oltre a leggere una bellissima storia, immergersi nei tuoi racconti è un po' anche una scuola per me. Rifletto sui miei, di lavori, faccio autocritica. Mi piace come rendi i dialoghi, li trovo più lineari e puliti dei miei. Insomma, da te c'è tanto da imparare! ^^
Axel, questo carissimo ragazzo che mi è entrato nel cuore, è alle prese con i suoi demoni.
Posso dire che tutto il comparto medico mi ha fatto infuriare? Poveretti, stavano facendo solo il loro dovere, e io dovrei saperlo bene, ma tutte quelle rassicurazioni, tutte quelle sollecitudini, hanno suscitato in me soltanto fastidio. Avrei voluto che lasciassero in pace quel povero ragazzo. E un attimo dopo mi correggevo, dicendomi che non potevano fare altro.
Sarebbe interessante conoscere il punto di vista del tuo amico psichiatra. Come si aiutano persone che hanno vissuto un simile inferno? Secondo me è impossibile. O li si stordisce di farmaci - ma quella si sa che non è una vera cura, è un semplice trattare i sintomi - oppure... cosa? Io credo non ci si possa liberare di una cosa del genere, ed è evidente dal racconto che Axel fa allo psicologo. Quando il marine ha parlato dei compagni mi sono commossa, non mi vergogno ad ammettere che ho pianto.
Inutile dire che mi auguro il meglio per il nostro protagonista, ma sono realista e so bene che una simile storia non può prevedere un happy ending.
Mi complimento con te per come hai reso lo stato d'animo di Axel. Le sue emozioni sono così vivide che entrano dentro al lettore e lo travolgono. Ogni volta mi sento come se fossi stata investita da un treno.
E poi l'attacco di panico. Magistrale. E' incredibile come Axel riesca a prendere vita dentro al lettore, devastandolo.
Bella storia, davvero. Non penso di aver mai letto nulla di così coinvolgente.
Credo mi rifarò presto viva, perché non riesco a staccarmi da Axel.

Recensore Master
08/05/25, ore 17:41
Cap. 2:

Ciao Old ^^
Due cose.
La prima: potrebbe essere prematuro, ma credo che questo sia uno dei tuoi migliori lavori. Ho adorato anche gli altri, ma questo... Questo è ben altra cosa, e sarebbe da pubblicare.
La seconda: penso che con questa storia finirò tutte le mie lacrime. Di fatto, sto scrivendo con la vista appannata.
Avevi avvertito che sarebbe stata dura, e io ti ho preso molto sul serio. Ma sono ancora qui. In primo luogo perché scrivi talmente bene che chi legge viene letteralmente trascinato dalla narrazione, e non riesce a staccarsi. E poi perché voltarsi dall'altra parte non è un comportamento che mi appartiene.
Questa storia, del resto, deve essere scritta esattamente così. E, fra l'altro, è un tipo di storia che solo tu potevi scrivere. Nessun altro avrebbe potuto esserne all'altezza.
Tu hai le conoscenze e la maestria letteraria per farlo. Chiunque altro avrebbe prodotto qualcosa di lacunoso o "annacquato".
Sono felice di aver scelto questa storia, nonostante in questo momento mi senta completamente svuotata. Quello che è stato fatto alla giornalista e ai soldati non può neppure definirsi un massacro, bisognerebbe coniare un altro termine. Hai descritto tutto con una precisione agghiacciante, hai reso molto bene quei momenti. I suoni, i versi, gli odori... erano quelli. Li ho interiorizzati e percepiti a mia volta.
Per quanto riguarda la guerra in Afghanistan, avevo saputo qualcosa, ma non immaginavo una simile... eh, niente, non mi viene il termine.
Viene da chiedersi come riuscissero a commettere simili barbarie a degli altri esseri umani. Certo, gli americani venivano visti come invasori. E, per certi versi, era così.
Ad ogni modo, è raccapricciante ciò che facevano. Come ci riuscivano? Ok, il concetto di vita e di morte non è lo stesso in ogni angolo del mondo. Così come il rispetto per l'integrità umana... Ma, cavolo, ce ne vuole di stomaco per fare certe cose.
E questo orrore è durato per 20 anni? O.O Se non sbaglio il conflitto si è ufficialmente chiuso nel 2021...
E così Axel è l'unico sopravvissuto, e solo per una ragione: raccontare. Altrimenti l'avrebbe finita come gli altri. Faccio fatica a spiegare come mi sono sentita durante la lettura di questo capitolo.
Prima c'è stata l'antipatia nei confronti della Briggs. Non amo quel genere di giornalisti.
Poi ho avuto come un'epifania. Posso dire una cosa stupida, così stemperiamo un po'? E' stato come in Ken il guerriero. "La stella della morte brillava su di loro".
Mi sono detta: "Qui finisce malissimo". E infatti...
Del resto, immagino che Iskander sapesse dell'arrivo di una giornalista. E... quale occasione migliore per mandare un messaggio?
Ho sofferto molto per i compagni di Axel. Ho avuto paura insieme a lui.
E adesso del povero Axel bisogna raccogliere i pezzi. Cosa sarà rimasto?
Mi complimento con te per questa bellissima storia! Sì, la ritengo tale anche se devasta l'anima.
(Recensione modificata il 08/05/2025 - 05:44 pm)

Recensore Master
07/05/25, ore 18:35
Cap. 1:

E niente, che devo dire? Ri-eccomi.
Tanto alla fine lo so che leggerò tutti i racconti, ecco. Perciò mi imbarco in questa storia che - non penso proprio di sbagliarmi - mi resterà impressa dentro. Il fatto è che mi sento molto vicina ai soldati, pur non avendone mai conosciuto uno in vita mia. Non so, ho sempre provato nei loro confronti un forte rispetto. Forse ho di loro un'idea troppo poetica. Le mele marce sono ovunque, e questo è un dato di fatto. Come ci sono medici che diventano medici solo per lo stipendio, senza un minimo di vocazione (e poi lo si vede), ci sono di sicuro soldati che diventano soldati per la paga, o per chissà che altro. Io però penso a quei ragazzi, e a quelle ragazze, che decino di intraprendere questa strada perché mossi da qualcosa di più alto valore.
Però, magari, sono tutte fantasie mie! ^^""
Detto ciò, il tuo Axel mi ha già presa all'amo. Quel ragazzo, con i suoi pensieri, le sue emozioni così vivide, mi sta facendo soffrire, e siamo appena all'inizio. Vorrei poter correre lì per portarlo via, insieme a tutti gli altri. La lunga missione in Afghanistan è stata terrificante.
Poveri ragazzi...
Se ho rispetto per i soldati, lo stesso non posso dire per i governanti. Ma sorvoliamo. Non voglio parlare di questo. Perdonami, su Efp si raccontano storie, la geopolitica è per altre sedi, non devo dimenticarlo. Però il tuo racconto è così vivido, così reale, che mi ha suscitato così tante emozioni "di pancia", come si suol dire.
Appurato che non sei della Wagner, sarai mica un navy seal? xD Lo chiedo perché questo racconto è talmente accurato che sembra proprio la narrazione di qualcuno che c'è stato. Al solito, devo farti i miei complimenti per la bravura, perché questo primo capitolo (e di sicuro lo sarà tutta la storia) è di una bellezza disarmante. Una bellezza cruda, ruvida, agghiacciante. Ma la bellazza ha mille modi di esprimersi.
Seguiamo Axel, dunque. E capiamo subito che il nostro soldato ha l'anima a brandelli. Dentro di lui alberga già la mattanza compiuta da Iskander e i suoi uomini sul povero gruppo di Myers.
Sono state tante le scene che mi hanno colpita. Le lacrime di Dabrovski che lasciano i solchi sul viso sporco, ad esempio. Le mani che tremano di Axel. La prima sigaratta fumata, poetico e struggente. Axel che prende a pugni i sacchi fino a maciullarsi le mani. E, prima fra tutte, la scena del bambino. Mi si è gelato il sangue.
Perfette le descrizioni. Sia quelle del paesaggio (diamine, sembra di essere lì), che quelle della morte e delle miserie umane. Personalmente ritengo che la crudezza sia necessaria, e hai fatto bene a mostrare senza aver paura di nascondere. Non c'è nulla da nascondere.
Cosa dire? Un bel respiro e si va avanti. Non sarà una lettura facile (considera che ho già gli occhi lucidi), ma proprio per questo la amerò.
Un caro saluto e alla prossima!
Antagonista
(Recensione modificata il 07/05/2025 - 06:36 pm)
(Recensione modificata il 07/05/2025 - 06:37 pm)

Recensore Veterano
24/02/24, ore 16:51
Cap. 11:

Questo finale è stato una vera bomba!!!
Adrenalina a palla e grande tensione. Ho respirato tutto ciò fino alla fine attraverso Porter. Il percorso che ha fatto è stato proprio ben descritto. Nelle varie recensioni ti ho sempre detto che ho sofferto per lui, in un capitolo ho addirittura pianto perché l'ho percepito estremamente reale, quindi immagina quanto sia stata in sintonia con Axel. C'è da dire che tutte le vicissitudini che l'hanno visto protagonista ci hanno fatto intuire le sue difficoltà e quanto sia stata dura rimettersi in piedi. Porter è decisamente uno dei personaggi che ho più amato. Il suo conflitto interiore e quella luce che ha dentro di sé mi hanno attirata inesorabilmente a lui. Adesso, in questi due ultimi capitoli, l'abbiamo visto spavaldo, con il fucile in mano a battere un sentiero oscuro e tortuoso per i suoi compagni. Come nell'altra tua storia che ho amato, torna frequente il messaggio di fratellanza: un compagno è tuo fratello, fino alla morte. Axel è un virtuoso, ha sofferto e avrebbe potuto affondare nell'autocommiserazione e nei fiumi di alcol e droga, ma ha sempre cercato una fune per uscire da quella fossa in cui era finito. E ci è riuscito. Non ha più paura, è stato temprato dall'esperienza e si è liberato dal demone che lo stava perseguitando, quindi ha esorcizato il male. Ciò che ha subito è stato veramente troppo, Iskander ci spiega il suo punto di vista che è comprensibile. l'America è stata prepotente con la sua terra, ma lui e i suoi compaesani non sono stati di certo migliori, anzi, hanno addirittura usato dei bambini per uccidere gente. Ancora ricordo l'esperienza di Axel che ha dovuto assistere passivamente alla morte della reporter e degli amici. Qui in qualche modo gli ha reso giustizia ed è stato come tornare a respirare dopo che è rimasto troppo tempo sott'acqua. Ha trovato una via, ed è uscito!
Le scene iniziali sono state bellissime: ha preso un mezzo, ha lasciato il campo, è entrato in territorio nemico e ha scovato Iskander. La tensione si poteva tagliare a fette. Axel essendo un marine ha saputo uccidere senza lasciare traccia di sé finché alla fine è riuscito a ultimare il suo scopo.
Il tenente sembra abbastanza turbato mentre Axel, a differenza del prologo in cui l'abbiamo trovato tremante, è praticamente sereno, in pace con sé stesso. Ho impiegato un po' di giorni a leggere per via degli impegni ma ti assicuro che questa storia l'ho davvero aprezzata moltissimo e nei momenti liberi sono corsa a leggere:) te l'ho detto, te lo ridico e te lo dirò sempre: sei bravissimo, hai talento ed io sono qui in attesa di leggere altre tue storie, è un vero piacere per me^^
Finita questa avventura spero di cuore che scriverai altro di questo genere!
Ti abbraccio, alla prossima;)

Recensore Veterano
24/02/24, ore 15:37
Cap. 10:

Abbiamo visto Porter educato, iracondo, addolorato, sull'orlo del precipizio ed adesso ho avuto modo di vedere il soldato che è in lui. La sua esperienza viene fuori subito una volta messo piede in Afghanistan. Non ha nessuna titubanza, anzi, è freddo e risoluto, costantemente in allerta. Mi hai sorpresa e sono contenta di trovare Axel così migliorato. Ho un po' temuto perché ho pensato che i flashback lo avrebbero tormentato, invece no. I vari dialoghi con il tenente sono stati interessanti, anche quando ad un certo punto è stato ripreso da quest'ultimo.
Grazie alle sue esperienze passate sa muoversi in un territorio così insidioso, è riuscito a salvare la pelle al compagno e ha sfruttato le missioni per mandare un messaggio a Iskander: è lì per un confronto. Non lo teme e lo cerca.
Ho avvertito tutta la sua determinazione dettata un po' dall'ira. Insomma, come non capirlo: ha perso i compagni e amici, convive con i ricordi della sua vecchia squadra mentre sta tirando sù queste nuove reclute. In questa occasione abbiamo visto in tempo reale come agiscono in territori di guerra. Ci hai preparato nei flashback a questa realtà così cruda in cui gli stessi bambini si mostrano senza scrupoli, in un certo senso addestrati a combattere. Porter è stanco anche di loro, di questo fantasma che aleggia senza mai palesarsi. E da uno che è appena tornato dall'inferno ci si aspetta proprio tutta questa tenacia.
Alla fine Iskander ha accettato la sfida e dopo aver bloccato la squadra sembra aver condotto Porter nella sua base. Ok, non so cosa aspettarmi per il capitolo finale, quindi sono eufurica perché VOGLIO leggere ogni silaba e godermi questo incontro/scontro (?) Davvero, non so a cosa pensare arrivata a questo punto. Io sono sempre dalla parte di Porter e lo sto adorando come ho adorato Dandaelyon ♡ infatti, Porter è sempre pronto ad aiutare, non vuole assistere ad altre morti, è molto fedele alla sua squadra. Non sta agendo solo e unicamente per sé stesso anche se sembra lì per un suo scopo personale.
Iskander invece saprà parlare la lingua di Axel? Gli dirà perché quel famoso giorno l'ha lasciato in vita? Sarà stata davvero solo "fortuna"?
Ok corro verso il finale.
Complimenti sei un portento
Un abbraccio a prestissimo!

Recensore Veterano
24/02/24, ore 14:36
Cap. 9:

Ciao caro Old^⁠^ eccomi qui ad avanzare con la lettura. Finalmente è giunto il weekend ed io posso procedere spedita verso l'epilogo. Anche se non sono pronta a salutare Porter, so già che mi mancherà perché è un personaggio che mi è piaciuto molto.
È stato un capitolo molto campagnolo, ricco di descrizioni e sensazioni sia positive che angosciose, almeno all'inizio. E bravo il ragazzo, è partito con un auto a noleggio per andare incontro al suo destino. Senza medicine è stato molto difficile per lui, ma ho visto con immenso piacere che, non è tornato indietro ed ha affrontato la boscaglia e le sue stesse paure. In realtà è stato tentato più di una volta di girare i tacchi ma è andato fino in fondo ed ha incontrato persino un lupo.
Lo sciamano non è un nativo Americano né la scimmia del re leone xD ma un eremita che sembra un po' intrappolato nel passato. La sua casa è accogliente e funzionale. Menomale che Porter ce l'ha mostrata con i suoi occhi perché anch'io sono stata curiosa di vedere tutto. La terapia messa in atto dallo sciamano è stata interessantissima. Non è stato difficile abbandonarsi al momento, percepire le sensazioni di Porter. Il flashback, come tutti gli altri, è stato tosto ma stavolta piú chiaro, così da suggerire a Porter che il vero problema sono i sensi di colpa che prova. In effetti lo sciamano l'ha portato a ragionare in modo differente rispetto agli altri suoi colleghi. Anche lui è un professionista e conosce i bisogni fisiologici di Porter, ma con le sue conoscenze sciamaniche l'ha condotto verso una via d'uscita che credo nessuno avrebbe mai pensato. Molto originale, bravo!
Ed è così che Porter ha deciso di abracciare di nuovo le armi. Questo mi ha sorpresa perché non me l'aspettavo ma da lettrice sono stata ben consapevole del forte aiuto e impatto che ha ricevuto Axel da questa nuova cura. Infatti lui per una volta sa quel che deve fare e vuole farlo. Mentre negli altri capitoli l'abbiamo sempre visto spossato e schiavo delle sue sensazioni, qui invece lo troviamo deciso. È sempre terrorizzato ma dentro di sé sa che è la cosa giusta da fare. A questo punto sono pronta a tutto. Faccio sempre il tifo per Porter con la consapevolezza che il finale potrà essere bello strong. Onestamente ti confesso che adoro la tua storia e la tua penna anche per questo: non "infarini" mai la realtà. Se qualcosa è crudo ce lo fai vedere per com'è. Anche i dialoghi sono belli tosti e io aprezzo moltissimo questo genere di narrazione. Anzi spero tanto di leggere altro di tuo, anche in futuro. Tornando al capitolo: la dottoressa mi è piaciuta perché oltre a ricoprire un ruolo importante è stata anche un soldato. Perciò ha compreso Porter e in un certo senso ha acconsentito alla sua iniziativa. Ho questo desiderio di sapere anche di più su di lei e la cicatrice che ha in faccia. Il bello è che ci sono personaggi così profondi, riesco a percepirli da un solo incontro.
Axel adesso cosa farà? Andrà in Afghanistan per incontrarere quel figlio di buona donna di Iskander? Sono stra curiosa.
Detto ciò rinnovo come sempre i miei complimenti🤗 e corro al prossimo capitolo!

Recensore Veterano
23/02/24, ore 15:01
Cap. 8:

Questo è stato un capitolo ricco di colpi di scena. Non mi aspettavo che si drogasse, non mi aspettavo l'intervento della polizia né tantomeno il tentato suicidio. Povero ragazzo! Sta risalendo dal girone più basso dell'inferno e ogni tanto cade giù per farsi le scale di nuovo.
Mary è stata un'altra comparsa piacevole da leggere. Non approfondisci molto eppure è molto facile comprendere i suoi sentimenti. Grazie a due battute riesco già ad empatizzare anche con lei. Porter stesso rimane incuriosito della strana terapia della ragazza. Non è monco, ma sta malissimo quindi, come si suol dire: in guerra e in carestia ogni buco è galleria. Anche se si tratta di una terapia in uso di cui ignoravo l'esistenza.
La descrizione dell'effetto della droga è stata senza dubbio interessante e sconvolgente. Porter sembra entrato in quelle case degli specchi che ci sono ai luna park. Rivede la sua immagine rimbalzare e confondersi insieme ad altre fino ad assumere molteplici significati e nuovi aspetti. Certo, l'ha stordito per un po' quindi sarà questa la soluzione definitiva per eliminare il suo disturbo? Ad un certo punto succede l'impensabile e arriva la polizia, gli lancia l'acqua addosso facendogli rivivere un altro flashback disturbante. Ne ha passate veramente tantissime il nostro Axel! Così tante che tenta una specie di intossicazione/overdose che non lo uccide nemmeno. Mio personalissimo pensiero: i suoi compagni dal cielo stanno vegliando su di lui. È stato un miracolo vederlo vivo. Menomale! Mi sarebbe dispiaciuto un casino se fosse morto. Si ritrova in una specie di pozzanghera, fradicio come un pulcino e con un solo pensiero in testa: deve fare qualcosa. Stavolta sembra il destino a suggerirgli la strada da prendere. Afferra la pietra dello sciamano -che non vedo l'ora di vedere - e medita sul serio di andarci. La velatissima ironia mi ha strappato un sorriso. Almeno Porter lo immagina come un nativo Americano che parla in modo bizzarro, con il copricapo piumato e dei poteri ultraterreni. E non come una scimmia con un bastone ed un mango attaccato xD
La mia curiosità sale alle stelle. Voglio proprio vedere dove sarà il luogo in cui si trova questo personaggio, voglio sentirlo parlare e vedere se sarà in grado di aiutare Porter. In cuor mio sono fiduciosa e spero di rivedere questo bel marine completamente guarito.
Questa storia la sto ufficialmente adorando! Grazie per averla scritta e condivisa.
Un abbraccio, a più tardi!
(Recensione modificata il 23/02/2024 - 03:18 pm)

[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]