Recensioni per
Lasciala Andare...
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/11/23, ore 21:31

Che delicatezza, cara Fenice64, in questa poesia dai toni tristi, che pure si lasciano addolcire dalla flebile speranza che un modo per rimanere insieme, per rivedersi ancora con gli occhi della mente e dell'anima, comunque esiste, nonostante il distacco a cui la morte ci condanna. Complimenti per l'intensità dei tuoi versi, davvero commoventi. Un abbraccio

Recensore Junior
23/09/23, ore 12:19

Mia carissima Elena, come stai?
Finalmente trovo il tempo di recensire questo tuo componimento che avevo già letto in precedenza e mi aveva inevitabilmente commossa.
Questo è un tema che mi è molto caro, tanto che mentre leggevo è stato inesorabile per me pensare a chi ormai non c'è più.
Ho molto apprezzato la sensibilità e la delicatezza con cui hai descritto il momento dell'addio, nonché tutte le piccole cose che ci ricorderanno di lei/lui dopo il distacco.
Ritroveremo le sue carezze con il vento che ci sfiora il viso, ritroveremo i suoi occhi osservando il cielo infinito, ritroveremo sempre lui/lei nei nostri ricordi.
Ti lascio con due citazioni che io amo molto e che si sposano pienamente con questo tema:

"Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo." (Isabel Allende)
"“Ella negli occhi pur mi restava,
e nell'incerto raggio del sol
vederla io credeva ancora.” (Giacomo Leopardi)

Complimenti di cuore, ho inserito la storia nelle preferite.
Alla prossima!
Un abbraccio

Celeste

Recensore Master
14/09/23, ore 22:35

Cara Fenice,
Non sempre è possibile dire veramente e totalmente addio a chi si ama e che ci sta, per volontà superiore, definitivamente lasciando. Molte volte, poi, nonostante il sentimento sempre vivo racchiuso in noi, esistenza e tempo arrivano a sottrarci i ricordi più belli e preziosi. Spesso è permesso solo ad un breve sogno o a una casuale circostanza la ventura di riportare al nostro cuore o alla nostra mente una antica sensazione oppure il caro timbro di una voce perduta. In realtà, in questo tipo di addii, non esiste vera scelta per noi creature umane... A noi sono concesse soltanto decisioni di contorno, per così dire: possiamo aggrapparci al ricordo con o senza disperazione oppure possiamo, addirittura, essere indifferenti nei riguardi di ciò che sta accadendo accanto a noi, perché esistono anche cuori fatti così... Ma l' unica realtà è che chi se ne sta andando lo sta facendo sul serio e ciò che lo sta accogliendo è mistero profondo per questo nostro mondo e per noi. Son "cose", esperienze, troppo grandi, al cospetto delle quali ogni animo reagisce a modo suo. La poesia che pervade il tuo, unita alla gentilezza che lo contraddistingue, sposa, si affida e ci dona, ancora una volta, prospettive aperte alla speranza. Grazie e, immancabili, complimenti!
Arrivo soltanto ora, in questa data e a poco spazio dalla giornata di domani, per (ovviamente tu lo sai...) ponderata e sentimentale scelta
Auguri di ogni bene, carissima
Affettuosamente... L MMXV

Recensore Veterano
12/09/23, ore 20:07

Ehi ciao, come stai?

Finalmente sono riuscita a passare dalle tue parti e a commentare questo tuo scritto.
Come già ho avuto modo di constatare altre volte, anche in questo componimento, dai toni più malinconici e sconsolati rispetto agli altri, ho intravisto delle modalità espressive ed espositive molto leggiadre ed eteree, fatte di suggestione e delicatezza, ed arricchite da preziosi riferimenti ad elementi naturalistici, come il tramonto, che adoro, la luce, il cielo che promette burrasca, ed allegorici (i significati nascosti dietro a questi stessi aspetti). Non bazzico più da una vita nelle sezioni del sito, complice la perdita di interesse che ho sviluppato nel corso del tempo, ma nei tuoi versi trovo sempre quel quid che nelle poesie ho sempre ricercato: un dettaglio, una parola, una sfumatura oppure il messaggio insito nel componimento stesso. Questo mi testimonia la grande passione che nutri verso la scrittura e l'impegno con cui ti cimenti nel canalizzare in riflessioni e componimenti tutto il tuo sentire.
Il contenuto di questo scritto mi ha proiettata verso diverse interpretazioni: ci sono passaggi che mi fanno pensare più che altro ad un triste addio e in particolare ad una brusca separazione tra due persone che non possono più amarsi, che hanno trascorso insieme momenti preziosi giunti infelicemente al termine, mentre altri mi hanno dato l'idea che si stesse parlando di tutt'altro, cioè della cupa morte di una persona che il protagonista è costretto a "lasciar andare in un altrove fatto di luce e pace dove non può ancora entrare" (cito questa espressione perché è davvero bella). Nello specifico, i primi versi mi spingono verso la prima delle due versioni, mentre la parte conclusiva verso la seconda (alla quale mi sento più vicina tra le due interpretazioni).
Mi è piaciuto molto il taglio che hai dato a questo componimento: hai creato un bellissimo climax ascendente in cui il protagonista dapprima riassapora con nostalgia e rammarico i momenti che ha condiviso con l'altra persona, momenti impastati di una dolcezza che adesso appare alla sua mente come un debole ricordo via via più evanescente, poi confronta il tramonto che un tempo vedevano insieme, concretamente, con un tramonto inteso in senso lato, metaforico, cioè il tramonto della gioia di vivere e della vita stessa, la fine di un capitolo del libro contorto dell'esistenza, successivamente le riflessioni a mio parere sembrano tingersi di toni più bui, e in particolare dello stesso colore cupo di cui si colora il cielo che anticipa una burrasca: affiorano sentimenti potenti di abbandono, senso di ineluttabilità degli eventi, sofferenza, che si sgrovigliano attorno ad un tempo sospeso nel nulla, attraversando istanti di silenzio e sospensione emotiva, tant'è vero che nessuna parola fa da tramite tra questi due protagonisti.
La parte centrale, come un intervallo di pausa e di respiro, sembra quasi contrapporsi all'atmosfera appena descritta: mi sono piaciuti molto il richiamo al tema del tramonto e il concetto che hai espresso contestualmente, cioè il tramonto come stimolo sensoriale per elicitare risposte mnestiche; mi piace pensare che solo volgendo lo sguardo a qualunque tramonto in cui possa inciampare nella sua vita il personaggio di cui parli sia in grado di ritrovare in esso l'amore che ha perduto, la persona che la vita gli ha sottratto. Questo tramonto mi sembra un po' un inno all'eterna memoria, un modo per non dimenticare chi si è amato tanto, le persone dalle quali siamo stati distanziati e che abbiamo dovuto in qualche modo lasciare andare, volenti o meno. Anche se adesso non possiamo più avere nulla a che fare con loro, magari un domani sarà diverso e avremo modo di rivedere, in qualche angolo dell'universo, proprio la persona che speriamo di ritrovare, ma fintanto che ci è possibile possiamo ricercarla attentamente nelle piccole cose e nella bellezza della semplicità e della natura attorno a noi, con la certezza che possano stupirci e donarci più di quanto crediamo.

Non so se sono riuscita a cogliere con esattezza quanto volevi comunicare e ad esprimere decentemente il mio pensiero, ma volevo che tu sapessi quali fossero le mie impressioni in merito a questa tua ultima creazione. Spero di rileggerti presto e spero che, quando sarà il momento, avremo entrambe meno faccende da sbrigare.
(Recensione modificata il 12/09/2023 - 08:12 pm)

Recensore Veterano
12/09/23, ore 16:48

Ciao Fenice!
Sono giorni che voglio commetare senza sapere cosa scrivere e come scriverlo. Quando leggo questa poesia mi vengono in mente così tante cose difficili da spiegare che mi blocco. Mi limito quindi a scriverti quello che mi fa provare questa tua bellissima poesia.
Dovrebbe essere triste, ma non riesco a sentirmi triste, perché è così leggera, così posata... Hai reso il lutto qualcosa di luminoso, un atto di amore. Leggendo si ha ben presente quanto può soffrire chi resta, chi sta affianco a chi se ne va, eppure lo rendi qualcosa di accessibile, sopportabile. Con l'"ancora" dell'ultimo verso rimandi al fatto che prima o poi ci si riunirà, quell'"ancora" è un "per ora" e questo rendi tutto più sopportabile.
Quindi questa poesia mi ha dato una forte sensazione, una stretta al petto, ma che mi ha emozionato in maniera del tutto positiva. Sei bravissima. Grazie per condividere le tue riflessioi con noi.
A pressto!
Jean

Recensore Master
09/09/23, ore 03:45

Questo è un brano molto doloroso che narra la morte di una moglie o di una madre.
Le dita, un tempo intrecciate, ora sono fredde, perché la morte le ha già lambite. A chi resta non rimane che lasciare andare la persona cara, in un posto migliore, ma che, per adesso, gli è precluso.

Recensore Veterano
07/09/23, ore 21:15

Sembra una foto. Scattata da lontano.
Ciao Elena, hai scritto una poesia molto toccante.
In realtà è solo il fermo immagine di un video che dura giorni, mesi.
Anni.
Lui non avrebbe mai immaginato di sopravvivere a lei.
Lui aveva già avuto diversi "acciacchi", piuttosto importanti.
Lei sempre in movimento, piena di energie.
Piena di energie e.. Problemini...
Problemini che un po' alla volta sono diventati problemoni.
Lei che si è fatta in 4 (? Quattrocento!!) per aiutare Lui. Per farlo sentire meglio.
Anche se qualche volta non era proprio il meglio, per lui.
Una straordinaria storia d'amore.
Che un po' mi ha ricordato la storia dei miei genitori.
Ho azzardato un'interpretazione.
Grazie perché comunque mi hai regalato delle belle immagini.
Che vivranno sempre in me.
Un abbraccio
Roberto

Recensore Master
07/09/23, ore 15:48

Ciao Fenice. Come sempre lieta di commentare un tuo scritto. Hai descritto in chiave poetica una situazione che tante persone hanno vissuto, dolorosa e che ognuno elabora a modo proprio. Mi é piaciuto in modo particolare quanto scritto nel finale con l'ultima carezza poi le dita che si distendono e il distacco, tutto ben rappresentato nell'immagine. La persona verso la quale si prova un qualcosa di profondo vola in un nuovo mondo di luce a noi chiuso. Chissà, forse si potrà entrare in seguito, forse no o forse noi stessi riusciremo ad andare avanti e a vivere, tutto dipende dalla situazione e da quale persona é coinvolta in questo distacco. Può essere una persona volata in cielo, una persona che amiamo ancora e ci ha lasciato ... Sempre sensibile e delicata. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 07/09/2023 - 03:49 pm)
(Recensione modificata il 07/09/2023 - 03:54 pm)

Recensore Veterano
04/09/23, ore 19:25

Ciao carissima
Questa tua poesia racchiude nella sua essenza tutto il dolore dell abbandono, mi e piaciuto molto " ora e' un altro tramonto che state vivendo"...Tramonto metafora ed allegoria dell' esistenza che declina...Meravigliosa come ogni tuo verso
V

Recensore Master
04/09/23, ore 17:57

Mia carissima Fenice,
le tue parole, così piene di grazia e delicatezza, arrivano in un momento molto particolare, come una carezza su una ferita ancora aperta, che chi sa per quanto tempo tarderà a rimarginarsi.
Grazie per la tua sensibilità, grazie davvero,
d

Recensore Veterano
04/09/23, ore 06:15

Molto struggente questa poesia, che per quanto sembri riferirsi ad un punto di vista maschile, ben potrebbe anche rievocare gli ultimi istanti di vita di una madre. È tangibile il dolore di chi resta, acuito anche dal ricordo di tanti momenti felici vissuti insieme, però prevalgono sul rimpianto la tenerezza e la speranza di rivedersi “in quell’altrove, fatto di luce e di pace”.

Recensore Master
04/09/23, ore 05:56

Buongiorno
Poesia molto delicata rivolta a un tasto dolente... Lasciare andare è la cosa più difficile, spesso i pochi ricordi belli ci riportano indietro... Ma in fondo tutto ha una fine e sì, lasciare andare è la scelta giusta... Con la maggior serenità possibile, per quanto il dolore sia immenso.

Recensore Master
03/09/23, ore 17:18

Amo particolarmente questo genere di poesie, imperniate sulla "saudade", sentimento che racchiude dentro di sé una pletora di sentimenti senza essere nessuno di questi in particolare: rimpianto, nostalgia, malinconia, struggimento, fatalismo, solitudine nella peggiore delle accezioni. Quel sentimento che ci rende inerti e impotenti, che ci spinge a rinchiuderci e a nasconderci, rendendo difficile - ma mai impossibile - la guarigione.
Sentimento intraducibile, forse indescrivibile, eppure tu ci sei riuscita benissimo, portando avanti - con la tua solita esuberante ricchezza di dettagli - un caso particolare, perfettamente condivisibile.

Mi ha colpito la dolcezza e la delicatezza con cui descrivi il rapporto iniziale nella pienezza dei tempi.

Mi ha pure colpito la tua abilità (caso mai ci fosse stato bisogno di conferme) nel rivestire i panni di lui, non di lei (amante, madre, nonna chissà) i cui sentimenti rimangono come velati.

E lui, come di fronte a un tramonto dai colori magnifici e strazianti, non si rende ben conto di quello che sta succedendo, che lei non ritornerà, come mi pare di leggere fra le righe. C'è lo spettro della morte, che fai aleggiare come in un sussurro. Ma non muore la speranza. Speranza in un altrove, come dici tu, che si schiuderà domani o dopodomani.

Un’altra delle tue poesie dettate dal profondo del cuore. Buttata giù con pregevole accuratezza, a partire dai due aforismi iniziali. Fatta di versi perfetti, ognuno capace di racchiudere una frase intera, una lacrima, un battito di cuore.

Un abbraccio.