Recensioni per
Non chiamiamoli haiku, ma raccolta di piccoli e scarni pensieri
di kamony

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/11/23, ore 07:58
Cap. 11:

Ti ho colto in flagrante, mia cara kamony, ti ho beccato mentre ti lamenti e ti lasci trascinare dalla corrente in piena degli ecologisti, dei complottisti, degli ambientalisti, dei naturisti, dei pessimisti e di tutti gli -isti che riempiono il mondo…
Dare del bugiardo a Novembre… al tempo… spazio e tempo, le uniche dimensioni purtroppo che danno un senso al nostro vivere…

Scherzo. Ovviamente. Cancella tutto.

È che le parole non lasciano intravvedere le espressioni del viso di chi le sta scrivendo: grande limitazione delle parole.
Mi piace immaginarti invece col sorriso in volto, mentre scrivi, come quando si dà un buffetto a un bimbo birbantello, e lo intuisco dalle belle e godibili immagini del gatto e delle gemme che premetti al tuo bonario rimprovero.
E, ancora, sorridi mentre pregusti le reazioni dei tuoi affezionati lettori.
Una buona giornata e un caro abbraccio.

Recensore Veterano
21/11/23, ore 21:13
Cap. 11:

Ciao Kamony, non è assolutamente facile scrivere come fai tu. Non sono, i tuoi, piccoli e scarni pensieri.
Se posso permettermi, credo che tu possa tranquillamente affrontare anche scritti anche più articolati ed elaborati.
L' ermeticità è una caratteristica che eleva la poesia ad uno stadio superiore.
Ho visto che anche nella narrativa, del resto, te la cavi decisamente bene.
A presto
Complimenti Monica
Roberto

Recensore Master
21/11/23, ore 13:43
Cap. 11:

Ciao Kamony,
ti ho letto riavvolgendo il nastro di questo strano mese di novembre, rivedendo e rivivendo situazioni che mi hanno sfiorato.
Un novembre decisamente particolare dal punto di vista meteorologico che ha dato l’opportunità al gatto di godersi, sdraiato su un muricciolo, gli ultimi raggi di un sole insolitamente caldo.
Ma novembre è davvero bugiardo perché, normalmente, siamo abituati a percepirlo diversamente: difficilmente ci sono ancora delle gemme aperte sui rami, in quanto buona parte della natura viene avvolta da quella nebbiolina, tipica del periodo, e nelle strade, nei viali, è tutto un tappeto di foglie ormai staccatesi dai rispettivi alberi e che ci conducono a piccoli passi verso ciò che ci prospetterà l’inverno.
Queste le personali impressioni scaturite dalla lettura dei tuoi pensieri.
Alla prossima e un caro saluto!

Recensore Master
14/11/23, ore 07:57
Cap. 10:

Dici bene, cara kamony, non è sempre facile scrivere: le parole si consumano e stanno male insieme, a volte come abiti portati troppo, dai colori che non s’accordano più fra loro.
Ci imponiamo regole - rime, metriche, versi corti - e ci sorprendiamo a fare fatica nel seguirle. Ma le regole, paradossalmente, come nella vita, ci liberano dallo sbandamento in una strada senza i margini delimitati. E seguirle può essere “molto stimolante”.

Anche leggere non è sempre facile. A volte leggendo si fa violenza a chi scrive, perché si capiscono fischi per fiaschi.

Mi piace l’architettura di questa poesia: come un crescendo di versi che vanno allungandosi e articolandosi, con la virgola che spezza e rallenta l’ultimo.

Facile il primo verso. Ma ho sempre avuto un'istintiva repulsione per le cose facili, le strade in discesa, le vite automatiche.
E nel secondo verso si scopre, troppo tardi - o non è mai troppo tardi? -, che in questo viaggio veloce qualcosa si perde, qualcosa muore: giornate, parti di noi… Eppure c’è del bello nel giorno che muore, nel sole che si spenge, nell'emozione che cede il posto al sonno. Tutto suggerisce il donarsi.

L’ultimo verso è pesante, inesorabile, nella sua banalità, nel suo essere tautologico: ciò che era non è più.
Forse c’è da disperarsi nel cercare di afferrare invano qualcosa che è impossibile recuperare.
O forse c'è da sentirsi liberati da ogni condizionamento del passato.
Tutto, come sempre, dipende da noi.

Ma intanto la vita vola via.
Anche se le tue 14 parole l’hanno un po' rallentata, invitandomi alla meditazione.
Un abbraccio.

Recensore Master
10/11/23, ore 15:08
Cap. 10:

Ben ritrovata cara Kamony,
un nuovo haiku, una nuova visione, un ulteriore frammento di vita cristallizzati dalla tua penna e dalla osservazione di quanto ti accade intorno.
“Andare avanti” il tuo titolo, che è soprattutto un incitamento a proseguire nel cammino, nonostante tutto, poiché la strada che si ha di fronte appare lunga e distesa, ma forse nasconde delle incognite, chissà, magari una curva che ci fa svoltare a destra o a manca e che rimescola il destino, anche se un bel tramonto la colora. Intanto lo sguardo che si allunga oltre ci rammenta che il tempo scorre inesorabile, dato che un’altra giornata è trascorsa: ciò che si è vissuto è divenuto tesoro per la memoria, poiché ciò che si è fatto è passato e il presente è “altro” e tutto da scoprire.
Altro breve momento di riflessione donato ai lettori.
Grazie e un saluto.

Recensore Veterano
09/11/23, ore 21:25
Cap. 10:

Ciao, non credo di averti ancora letto, almeno non qui.
Devo dire, pur non essendo proprio il mio genere, ho trovato il tuo scritto davvero riuscito, nella sua ermeticità.
Ci leggo un velo di rassegnazione ma anche una certa speranza.
I miei complimenti
Roberto

Recensore Master
28/10/23, ore 13:53
Cap. 9:

Questa volta, cara Kamony, sei stata particolarmente, ma sempre poeticamente, criptica con questo scritto che, anche a me come a Bilbo, è parso quasi un quesito. Mi ha dato molto da pensare, dall’attimo in cui l’ho letto, e mi ha accompagnato per buona parte della serata, durante la quale il pensiero ogni tanto tornava ai tuoi versi, che mi si erano quasi stampati in mente, per cercare di scoprire cosa potesse averti ispirata; poi, come al solito, ho dato in mano le redini delle riflessioni alla fantasia, che mi ha suggerito potesse trattarsi dell’Amore, quello con la A maiuscola, quello universale, quello che dovrebbe avvolgere il mondo, quindi nel suo significato più ampio ed esteso. Pertanto, ho inteso non ti fossi focalizzata solo su un amore tangibile per una persona definita e cara, quanto, appunto per estensione, per l’umanità tutta, come un afflato che sboccia nell’animo di ognuno di noi e che nessuno può fermare e, cammin facendo, si colma di sogni che, talvolta, proprio per questo sentimento esercitato, può fare in modo che possano esprimersi nelle tante maniere che sappiamo esistano ma che non sempre siamo in grado di porre in atto.
Riflessioni un po’ contorte, ma con le quali si ha l’opportunità di stabilire un contatto, o meglio un dialogo, con la creatrice che mette in evidenza la personale sensibilità.
Un augurio per un sereno fine settimana.

Recensore Master
28/10/23, ore 07:21
Cap. 9:

Stavolta più che una poesia mi sembra un indovinello; ed io non sono per niente portato agli indovinelli.
Se fossi un po' più giovane, più ottimista e un po' meno realista (basandomi sulla realtà che mi sono costruito io, s'intende) direi che la risposta giusta è il futuro.
Ma poi ci sarebbe da capire il titolo: il coraggio di andare controcorrente?

Recensore Master
26/10/23, ore 18:01

La stagione estiva non è la mia preferita per via di quell’aria rovente che, soprattutto in questi ultimi anni, ci ha tormentato non poco.
Sei riuscita in queste poche parole a disegnare un quadro che ha intatto il sapore della vita vissuta in questo periodo: la cicala che non smette di farci pervenire il suo verso, il quale alla fine diventa veramente assillante; l’estate calda, afosa, che pare bruciare su qualunque cosa si posi, sulla pelle, sulla natura, sugli animali.
Ma passata l’estate siamo ben consci che si torna ai ritmi soliti: un altro frammento di vita è trascorso e con esso la consapevolezza che un altro anno viene lasciato indietro per darci modo di affacciarci in quello che sta per arrivare.
L’estate come spartiacque fra il prima, passato, e il dopo, futuro che verrà.
Nuovamente un caro saluto.

Recensore Master
26/10/23, ore 17:44
Cap. 5:

Torno ancora ad immergermi fra le tue parole, cara Kamony, che, noto, lascino, ogni volta, al lettore la più ampia libertà di interpretazione, come in questo caso.
Io ho immaginato una scena in cui ci sono due persone che hanno avuto un confronto e, mentre una, forse più forte delle proprie idee, è riuscita ad abbandonarsi al sonno ristoratore, nonostante la discussione, l’altra si è posta in osservazione, guardando la pioggia fuori dalla finestra mentre bagnava i vetri che, appannandosi, non permettevano di far vedere le lacrime che scorrevano parimenti sul volto, a fronte delle parole appena udite e che, probabilmente, hanno scavato un solco tra i due.
Come vedi la fantasia si è impossessata di me, durante il tempo della lettura, e trovo che la cosa sia stimolante.
Pertanto, grazie e un caro saluto.

Recensore Master
25/10/23, ore 15:24
Cap. 8:

Nuovamente eccomi fra le tue parole.
Questa poesia mi fa pensare a qualcosa di bello che è sorto in un giorno di sole pieno, magari in un periodo del maggio fiorito, che però, in un altro momento, è giunto al suo termine.
Può essere qualcuno nato in una splendente giornata di piena primavera e che ora è volato in cielo, come un petalo che si distacca dalla sua corolla trasportato lontano tramite il vento; oppure può essere una storia d’amore inevitabilmente finita mentre si ha ancora una rosa stretta tra le mani e se ne contano i petali ormai sfioriti, poiché anche il sentimento lo è adesso, in quanto non più ricambiato.
Sicuramente mi sarò allontanata dal sentiero del tuo componimento, ma ognuno nei versi viene colto dalle tante sfumature delle parole che, a loro volta, paiono parlare direttamente al lettore, che se ne appropria trasferendo il personale sentire.
Un caro saluto.

Recensore Master
25/10/23, ore 15:08
Cap. 4:

Ciao Kamony,
questo altro componimento ha attirato la mia attenzione già nell’istante della sua pubblicazione (poiché mi ha riportato alla memoria qualcosa che anche io ho scritto tempo fa ma rimasto sepolto nella memoria del pc), ma solo ora, dopo aver iniziato a leggere anche gli altri, lo commento: mi è pertanto particolarmente piaciuto per le immagini di forza e carattere che sono state in grado di restituirmi.
Ho visualizzato quei fiori che si ergevano come prodi guerrieri, a tutela del bello che può esistere persino fra i grattacieli delle città, per sbaragliare tutto il grigiore proveniente dall’asfalto che li circonda.
Il fiore è una creatura all’apparenza tanto delicata, ma racchiude in sé una energia e una potenza capaci di sorprendere: infatti mai più penseremmo di riuscire a vederli crescere ai bordi delle strade aprendosi un varco fra il cemento.
Poche accurate parole, come sempre centellinate, ma che fanno pervenire un messaggio a chi legge.
Complimenti e grazie. A presto!

Recensore Master
25/10/23, ore 08:20
Cap. 8:

È la poesia che mi è piaciuta di più. E stavolta consentimi di non mettere le virgolette intorno a poesia.
Inizia con due decasillabi perfetti (tipo: O Valentino vestito di nuovo, ma quello è un endecasillabo, quasi più banale) e termina con tredici sillabe sguaiate, incentrate sullo sdrucciolo "petalo". È la forma che si adatta magnificamente al contenuto.
Sognante, ammaliante il primo verso, un inizio grandioso. Sulla scia del primo il secondo, ma con un accenno di raggiunta abitudinarietà introdotto dal giorno qualunque. Ostico, allontanato col passato remoto, l'ultimo.

Estremamente attuale il contenuto: ghosting, lo chiamano. Non ti nascondo che sono stato tentato anch'io: da piccolo volevo scappare di casa; da grande volevo fare "jouhatsu", come i giapponesi, evaporare. Un gesto vile ed egoista, perché non tiene conto dei sentimenti di chi ci circonda.
Ma naturale: non è in fondo anche la morte una forma di ghosting (maremma 'sta stagione: mi fa fare pensieri malinconici)?
Un abbraccio.

Recensore Master
24/10/23, ore 10:21
Cap. 3:

A piccoli passi, cara Kamony, mi addentro nei tuoi pensieri per confrontare il mio con il tuo sentire, in base alle tematiche che hai scelto di affrontare.
Anche questo haiku, sempre secondo il mio sentire, ci proietta oltre, fra le stelle, deputate a ricevere, e magari anche ascoltare ed esaudire, i nostri sogni di piccoli esseri umani nel grande firmamento che ci sovrasta. Qualche attimo solo per noi per staccarci da una realtà talvolta opprimente e che ci manda segnali discordanti. Ma questa condizione di sogno dura solo qualche istante poi, la vita vera, quella che incontriamo ogni giorno, torna a reclamare il suo posto e allora davvero tutti quei sogni devono essere messi da parte, accantonandoli momentaneamente, anche se non possono venire dimenticati.
Queste sono state le impressioni che mi sono sorte alla lettura del tuo scritto che ha permesso alla mia mente di spaziare in svariate direzioni, probabilmente anche stravolgendo il concetto di fondo.
Grazie e un caro saluto.

Recensore Master
20/10/23, ore 23:50
Cap. 2:

Eccomi nuovamente fra le tue parole dove vengo catturata dalle immagini che via via ci proponi, frutto, con molta probabilità, di una attenta osservazione di tutto ciò che ti circonda.
Io non amo particolarmente il mare, essendo più una creatura che si trova a proprio agio fra le montagne, ma mi piace scrutarlo quando non è occupato da tutti quei corpi lucenti di sudore e creme, riuscendo a coglierne l’essenza solo quando è finalmente libero dalla massa umana che pare opprimerlo. Allora sì che si ha l’opportunità di godere delle onde, le quali possono danzare in sintonia persino con il ritmo del respiro di chi osserva il loro moto ondoso che lascia tracce schiumose sulla battigia sulla quale si disegnano incredibili geometrie.
Ecco allora che in questi momenti posso apprezzare la vera bellezza del mare e delle sue onde.
Chissà se anche per te è così?
Un caro saluto.

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