Recensioni per
L'ADDESTRAMENTO DEL SOLDATO
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/01/24, ore 16:54

Buonasera Chevalier,
arrivo molto in ritardo con il commento, ma avevo messo da parte la tua one shot per leggerla con la calma dovuta, al fine di apprezzare al meglio le tante sfumature che questo tuo racconto ci ha donato, mostrandoci una Oscar giovinetta che sta letteralmente facendo il salto che la condurrà nell’età adulta.
Nell’anime poco ci è dato sapere della sua gioventù e del duro addestramento che ha dovuto seguire per diventare la donna soldato che abbiamo imparato a conoscer,e e qui tu ce ne hai dato ben più di un accenno.
Da quel suo lontano compleanno aveva già compreso che le cose sarebbero mutate e, forse, si sarebbero fatte ancor più pressanti ed esigenti di quanto già non fossero state fino a quel momento.
La festa di compleanno ha mostrato plasticamente la differenza con le sue sorelle, che già lei per prima notava, ritenendosi persino fortunata ad avere un certo grado di libertà precluso a loro.
Il peso da portare è però consistente e, meno male, che ha accanto chi la comprende da sempre, il suo amico André, il quale, in questo momento di passaggio, la stringe in un abbraccio perché vuole darle il conforto e il supporto giusti per affrontare il nuovo cammino che ha di fronte.
Molto interessante e quanto mai pertinente l’intermezzo con l’addestramento del Generale e tutto ciò che è derivato dallo scontro a duello con il ferimento del padre, di cui si sente pienamente responsabile, anche se il genitore non la accusa di nulla: vuole solo che lei possa imparare da questo evento e possa rammentare la valenza che la spada che impugna assomma in sé.
Ho apprezzato anche il colloquio, molto paterno, con il dottor Lassonne che la conosce e che, anche lui, desidera incoraggiarla oltre che tranquillizzarla per quanto accaduto.
In questo frammento emerge la figura del Generale, quale padre ed educatore, severo, esigente ma comprensivo delle difficoltà cui andrà incontro “suo figlio” desiderando, pertanto, per il suo bene, che sia preparato per ogni evenienza ivi compresa quella di sapersi destreggiare, con freddezza e lucidità, anche nella cura di eventuali compagni rimasti feriti in combattimento.
Quella del Generale è un’educazione a tutto tondo per quanto concerne Oscar soldato, tralasciando totalmente la sua parte femminile, che esiste e che verrà fuori con il tempo, non essendo però in grado di saperla affrontare.
Un racconto che mi è particolarmente piaciuto proprio per le sfaccettature di un rapporto padre/figlio che tu hai saputo cogliere nella sua essenza.
Complimenti e un saluto.

Recensore Junior
11/11/23, ore 15:58

Carissima Chevalier, che dire?! Come sempre riesci a toccare i tasti giusti… e nel modo giusto. Sai, ho sorriso tante volte mentre leggevo, soprattutto per quel dolcino alla ciliegia; e poi mi incupivo, perdendomi e al tempo stesso ammirando questa piccola soldatina bionda, sentendo tale peso tutto mio. Bravissima come sempre.
E non voglio essere ridondante, ma, come non menzionare il tuo Lassonne così misurato e paterno? Un altro sorriso strappato! Buon fine settimana!!

Recensore Veterano
04/11/23, ore 20:51

Buonasera Chevalier,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. L'addestramento di un soldato deve prevedere anche la cura per i compagni feriti, la capacità di sopportare la vista del dolore e del sangue. Il Generale non ha davvero trascurato nulla nell'educazione militare di Oscar. La tua Oscar dodicenne che si interroga sulla sua femminilità nel confronto con la sorella di poco più grande, mi ha strappato un sorriso amaro, sapendo che una Oscar adulta dovrà davvero mettersi alla prova quando scoprirà il suo desiderio di danzare con Fersen, ma per quello non è stata addestrata ... Il breve scambio di battute con Andrè l'ho trovato perfetto.
Peccato che la storia sia conclusa.
Un caro saluto

Recensore Master
04/11/23, ore 08:02

Cara Chevalier,
finalmente adesso, dopo qualche problemino tecnico, riesco a mettere su carta - virtuale - le impressioni che mi ha comunicato e suscitato la tua OS. Mi è piaciuta molto, come sempre mi piace la tua capacità di cogliere con delicatezza i momenti liminali e interstiziali, i lievi trapassi e passaggi, della storia e dell'evoluzione interiore e personale di Oscar. Ho amato molto il duello d'allenamento con il Generale, e la finezza con cui hai condotto la narrazione del ferimento e della medicazione presso il dottor Lassonne. In questi atti del padre di Oscar si vede tutto l'educatore, duro, certo, ma anche sollecito; e si vede, soprattutto, la nostra eroina che cresce: un dato su cui l'anime non ci dice quasi nulla-
Un saluto caro, e---scrivi, scrivi ancora, per favore!
d

Recensore Junior
02/11/23, ore 11:06

Carissima Chevalier,
eccoti dunque con un altro bel racconto che non è più una notte agitata, ma un giorno. Non un giorno qualunque, ma quello in cui si mette in scena un vero e proprio rito di passaggio come ormai non ve ne sono più, una pre ammissione all'età adulta dove la consegna della spada con la punta e la lama affilata implica il carico di responsabilità maggiore che si possa immaginare per qualsiasi essere umano, quello per il quale si tiene in pugno la vita di un altro. Ed è in tal contesto che va inquadrata anche quella immagine fortissima della partita a scacchi con il solenne rimprovero per aver barato, quel povero pedone lasciato sotto sotto la presenza torreggiante del Re è qualcosa in grado di infliggere un'umiliazione più forte di uno schiaffone. Perché proprio quel potere di vita e di morte va usato senza arbitrio e soprattutto con lealtà e correttezza, innanzitutto. Questa tua versione del generale Jarjayes conosce molto bene le strategie di comunicazione, non meno di quelle della guerra, e sa come far passare un messaggio. Del resto è cosa nota che, prima di attaccare, gli eserciti studiano bene come intimidirsi, a volte con gesti e con parole stereotipata o con molto clamore che nell'antichità era quel costante battere le lance sugli scudi. Ma se questo rito di passaggio sembra quasi un elemento auto conclusivo in realtà non lo è. Perché Oscar si troverà a dover mettere da subito in atto la responsabilità del possesso di quella spada, con il ferimento del padre il quale coglie immediatamente l'occasione per impartire una nuova lezione al "figlio" che lo teme, ma lo ama con tutta evidenza. Una doppia lezione che da un lato vede la necessaria tempestività di intervento, dall'altro insegna ad Oscar che quando si fa un danno senza volerlo, non c'è spazio né tempo per le incertezze e per i dispiaceri vani. Meglio che il dispiacere si trasformi da subito in azione riparatoria e di assistenza. Una lezione che vale ovviamente non solo sui campi di battaglia, ma soprattutto nella vita ed in tempo di pace.
Io non so se la Oscar di Nagahama e Dezaki sarebbe stata così incline a confidare quel senso di peso improvviso sulle sue spalle ad André cercando addirittura un abbraccio. È plausibile, ma non è certo. Se una improvvisa ritrosia l'avesse frenata, tali sarebbero stati comunque i suoi pensieri. Sia chiaro che questa non è assolutamente una falla. Tutt'altro, è un punto di forza che noi "fictionist" ci possiamo anche permettere quando non siamo scrittori professionisti, anzi proprio per quello. Magari qualcuno lo è o potrebbe pur esserlo, ma il contesto, meno formale del libro, assolve e concede la licenza.
Del resto, ammettiamolo pure che, sia pure nella consapevolezza di essere OOC, quella caratteristica che abbiamo immaginato ci piace troppo da non pensare di attribuirla ad Oscar, proprio in virtù dell'amore che proviamo per lei e per la sua storia. Quindi evvivano gli OOC, sopratutto quando sono scritti benissimo come i tuoi ed hanno indubbio spessore umano oltre che narrativo.
Penso che possiamo ben dire di esser di fronte ad una Autrice di valore e chissà che un domani non arrivi una fan artist che voglia anche illustrare le tue storie. Sarebbe molto bello. È già accaduto in passato e non vedo perché non dovrebbe accadere ancora. Visto che non ci si guadagna nulla, almeno quella piccola grande soddisfazione, quel piccolo riconoscimento d'arte che se proprio non è un endorsement, come si dice oggi, ci si avvicina parecchio.
(Recensione modificata il 02/11/2023 - 11:33 am)

Recensore Master
01/11/23, ore 17:22

Il generale deve essere duro, è necessario per il futuro di Oscar, anche se non gradevole.