E io ti compro un biglietto per andare lontanissimo, lo sai? No, non è vero: sarebbe una bugia. Perché da quando ho iniziato a immergermi in questa vasca di dolore che è Jujutsu Kaisen ho desiderato leggere una storia così e avere accanto proprio una persona come te che capisse, che urlasse con me e che alle due di notte o a qualsiasi ora del giorno aprisse un documento di word per metterci dentro tutto il male e il bene che questo fandom fa. Sono mesi che aspettavo di stare in questo angolo recensione a urlare a te e poi a copiarti in chat QUANTO QUANTO tu ci stia bene qui, su questo foglio, dopo una lotta insensata. Quattro anni per un nuovo fandom: io ringrazio i quattro anni e ringrazio la tua forza e ringrazio che ti sei buttata e sono felice di averti qui, nella stanza di Jujutsu Kaisen che spero rimanga sempre in penombra e che ti offra sempre spunti per buttarti. [aspetto anche la prossima, lov u bby]

Ma la storia, deo meo. La storia: questo mescolarsi di Satoru e Suguru, questa porta che cigola e si apre e offre sempre qualcosa, questo amore che passa da uno all'altro, QUESTO scegliersi e non troppo perché in fondo è tutto naturale: Gojo vuole solo sentirti amato, non vuole che il mondo lo segua se lui vacilla un attimo. Non è solo un dio, ma è anche un ragazzino. E comunque, è un dio che vuole essere toccato e che abbassa le sue difese per farsi amare da Suguru, uno dei pochi che lo vede come una persona normale.
Ho amato loro che fumano, ho amato loro che si scambiano un letto prima di una missione, che si prendono per mano e si chiedono "che stiamo facendo?" e poi scoppiano a ridere come due scemi. Ho amato Suguru che ha amato e si è fatto amare [cancelliamo che l'amore è uno dei modi per far del male], ho amato che Satoru ci abbia voluto provare e che sia entrato nella stanza e gli abbia detto che se vuole qualcosa lo porta, che se ha bisogno e ho amato che Suguru non sia riuscito a dire niente: che l'abbraccio sia rimasto un pensiero fugace in mezzo a quel pavimento un po' disastrato. Ho amato il dolore, ho amato Shoko che lo caccia dalla stanza e che cancella le foto: perché anche Shoko ci va di mezzo. Ho amato i se, di questa stanza, anche le cose belle finali con cui ci hai voluto lasciare.
Di questi due polli e mezzo a persona: e chi li ha contati? e come dai due polli e mezzo a una persona? Però se ci pensi non serve dividerli per loro no? Tanto nella stanza di Suguru cinque polli ci stanno alla perfezione.
Grazie per questa storia, è stato bellissima leggerla e sono super emozionata. Sei stata bravissima, seriamente: ho amato ogni dettaglio, così ben delineato davanti ai miei occhi. Ero lì quando il fumo ha bruciato la gola di Satoru, ero lì a seguire l'imperfezione del pavimento. Ero sempre sempre lì, grazie per avermici portato.
Un abbraccio,
Sia ❤