Recensioni per
Quasi un sussurro
di Betz73

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/12/23, ore 08:27

Che bella e molto dolce, la tenerezza di André e la consapevolezza di Oscar di amare André

Recensore Junior
14/12/23, ore 08:43

Mamma mia, ho letto tutta la storia...che dire, bellissima! Complimenti!

Recensore Junior
06/12/23, ore 22:57

Buonasera Betz cara! Che bellezza aver finalmente trovato il tempo per leggere il finale di questo tuo racconto così delicato e intenso, con cui hai saputo accompagnare il lettore attraverso le giornate di un'ultima Pasqua serena prima che gli eventi storici precipitino irrimediabilmente: un immenso dono di pace e amore ad aprire forse (chissà?) un nuovo scenario nonostante l'ineluttabilità degli eventi.
Permettimi ora di offrirti il mio apprezzamento partendo dal fondo: "...mai, nella storia dei soldati della Guardia, vi fu ordine più dolce a cui dover obbedire"; solo un paio di righe per riassumere le aspettative che ciascun vero amante di questi nostri amati personaggi deve aver sempre aver covato nel cuore!
Ho amato leggere dello sbocciare di questo amore, così a lungo inseguito e perseguito: sei sempre stata maestra nel narrare le emozioni dell'innamoramento e del dono di sè e ancora una volta hai saputo ammantare di dolcezza un'intimità agognata, spiegando attraverso le sensazioni della pelle e le emozioni del corpo l'essersi per un'intera vita voluti e cercati... prima ancora di averne la consapevolezza o la reale percezione.
È bello questo tuo alternare lo scambio di battute intime e colloquiali al parlarsi dei corpi che si attraggono e si scoprono in un'intimità assoluta in cui non c'è più posto per remore o pudori, perché l'aver scoperto di amarsi e di essere contraccambiati rende urgente il bisogno dell'altro.
Bellissima, infine, la pioggia: la pioggia giunta, come nella migliore tradizione cinematografica, a lavare le vecchie scene per portarne finalmente di nuove, come a sancire la fine della solitudine facendo scivolare via il silenzio e lasciando così finalmente il posto a un nuovo cammino di vita da percorrere insieme.
Complimenti Betz per questo assaggio di felicità: la vita certamente prosegue, ma ora per i Nostri grazie al tuo romantico immaginario prosegue mano nella mano.
Grazie per avermi nuovamente concesso di sognare. Un abbraccio sincero.

Recensore Veterano
06/12/23, ore 18:00

Cara Betz, le tue storie non deludono mai anzi, sono sempre una certezza ❤️
I nostri amati hanno capito che non possono più stare l’una senza l’altro e finalmente si lasciano andare a un crescendo di emozioni coinvolgenti ed esplosive!
Ma quanto sono belle queste storie! Non posso fare altro che aspettare altre dolcissime ff in previsione del Natale e del genetliaco di Oscar! 😉

Recensore Master
05/12/23, ore 14:38

Accidenti!
Qui i nostri personaggi del cuore si trovano non tanto e non solo su un letto a baldacchino fastoso e morbido, ma su un autentico piano inclinato che li porta inesorabilmente, come palline sospinte dalla forza di gravità, verso il cuore della passione!
Devo ammettere che vale davvero la pena di rischiare un po' di torcicollo notturno per un risveglio così, in bellezza! E penso proprio che, dopo l'"ancora" mesto e pietoso del piccolo Oliver Twist, nella mia memoria questa parola si colorerà di nuovo smalto, dopo che l'hai fatta pronunciare nel finale a Oscar!
E io dico, a te autrice: ma di queste storie, che dici, non ce ne potresti proporre "ancora, ancora e ancora"?
Un saluto carissimo, e grazie per averci fatto sognare,
d

Recensore Master
04/12/23, ore 13:05

Bellissima!
Capitolo e storia deliziosi, scritti bene, allegri e romantici.
Perfetti!
A presto!

P.s. ci vorrebbe un seguito ...

Recensore Master
04/12/23, ore 11:18

Mia cara Betz, davvero certe volte, fortunatamente, i sogni non muoiono all’alba, e tu, in questo intenso passaggio, ce ne hai dato una prova, che è divenuta quasi tangibile tanto le emozioni e le sensazioni create si sono susseguite lungo tutto il corso della lettura.
Sei stata capace di architettare quella che, secondo me, è una perfetta “bolla temporale” nella quale hai rinchiuso i Nostri due ragazzi, favorendo una determinata situazione pronta per evolversi, in attesa, appunto, che si ritrovassero, o meglio, che ognuno potesse, rispecchiandosi nello sguardo limpido e quanto mai sincero dell’altro, trovare quella parte di se stesso al fine di sentirsi finalmente completo.
Ogni passaggio che hai tratteggiato con la tua penna è costituito di pura passione nei confronti di queste due creature, le quali erano, da sempre, fatte per stare insieme, e tu hai fatto in modo che potessero scoprire quanto fosse vivificante ed essenziale il loro essere e stare e vivere insieme: in una parola, quando fosse bello appartenersi nel senso più ampio del concetto.
Dolcezza e delicatezza miste a desiderio e passione si sono intercalati magnificamente nelle parole che ognuno dei due ha pronunciato nonché in ogni singolo gesto che ha compiuto e/o che si è atteso dall’altro.
Un momento intimo che ogni amante di questa storia ha potuto solo immaginare in quella notte delle lucciole, lasciando solo il cielo vedere come si esprimeva l’amore dei due giovani, mentre in questa occasione ce li hai mostrati completamente abbandonati l’uno all’altra per scoprire che, tutto ciò che bramavano, era sempre stato in loro possesso. I loro pensieri, le loro menti, i loro cuori si erano sempre appartenuti ed ora hanno trovato le porte aperte di fronte al mistero di quel sentimento antico, di quell’amore che permetterà loro di restare insieme a godere della reciproca vicinanza, condendola con tutta la passione di cui si sono scoperti essere capaci di trasferire l’una all’altro.
Le tue parole, ogni volta misurate, ma piene di calore e colore, hanno però dato il senso pieno di quanto stava avvenendo e, in particolare, di ciò che ognuno dei due stava vivendo sulla propria pelle per mezzo dell’altro, tanto che un solo assaggio di quella gioia, che si era trasformata in estasi, non poteva bastare, e quindi quell’”ancora” sussurrato alla fine da Oscar lascia presagire una maggior presa di coscienza di quello che in due sarebbero capaci di condividere con ogni più piccola fibra del loro essere.
Davvero complimenti per questo attimo di incontro al di fuori di un mondo che avrebbe fatto fatica ad accettare una simile situazione, tenuto conto delle rispettive condizioni sociali, ma che in quella stanza è stato in grado di annullare tutto e tutti per esprimere un sentimento che niente e nessuno potrebbe ora contrastare, poiché entrambi traggono forza da ciò che solo insieme sono. Adesso potremmo pensare ad una diversa evoluzione del loro rapporto vissuto pienamente in tutte le sue infinite sfaccettature.
Grazie per aver condiviso questa tua ultima fatica e averci permesso di sognare ancora un po’. Continua a scrivere di loro per inventare sempre nuove alternative in cui farli vivere proseguendo il sogno...
Un caro saluto e un abbraccio.

Recensore Master
03/12/23, ore 22:52

Sembra che il desiderio di Oscar si sia avverato, dopo una notte sorprendente!

Recensore Veterano
03/12/23, ore 22:21

Ma che bel finale, Elisabetta, scrivo qui la mia recensione perché ancora non ho guardato sul gruppo. Certo che dopo il finale infausto di oggi questo " ancora" qua fa ben sperare . So che è solo tre parti ma vorrei continuassi, ti ringrazio comunque è torna presto a scrivere

Recensore Master
01/12/23, ore 14:17

Carissima Betz, altro splendido passaggio quello che ci hai regalato, suddividendolo equamente, dapprima con il sentire di Oscar e di André in quella giornata festiva che sembrava non trascorrere mai, poiché ognuno dei due, pur anelando con ogni fibra del corpo e della mente la compagnia dell’altro, era stato costretto a passarlo in solitaria a vario titolo, e poi, finalmente, con il Destino che ha deciso di dare una mano, affinché il sentimento conservato nel cuore di Oscar potesse trovare la via della parola ed esprimersi con la potenza della semplicità di sole tre brevi parole ma che racchiudevano tutto un mondo, il loro.
Ma andando per gradi, come mi piace fare quando leggo i tuoi racconti, ho voluto godermi la scansione di questo tempo sospeso in attesa del gran finale.
La festa di Pasqua è arrivata e la famiglia si è riunita: Oscar, al principio, è stata al centro dell’attenzione dei parenti, tutti convenuti per l’occasione, circa l’avventura che le era accaduta, ma subito dopo aver esaurito lo stupore suscitato, è stata abbandonata perché altre impellenze erano sopraggiunte e lei, per la sua temporanea invalidità, non avrebbe potuto fare parte del tutto.
Al solito sei riuscita a trasportarmi in quel clima festante, al quale però, ben presto Oscar si è sottratta, con la recondita speranza di poter incontrare, anche per pochi attimi André, e poter scambiare due chiacchiere informali, se non fosse che André era stato monopolizzato dai festaioli per attendere alle esigenze soprattutto dei bambini, vogliosi di poter giocare all’aperto e cavalcare il vecchio pony di Oscar. Per quest’ultima la giornata sembrava prendere una piega che convogliava nella solitudine e nella noia più totale, tanto che nemmeno i suoi amati libri sarebbero stati in grado di alleviare, come poco si era calmato il dolore alla caviglia.
Un altro momento di incontro con la famiglia avviene durante la cena che la vede, però, alquanto inappetente e stupita di come uno dei suoi cognati riuscisse invece a ingurgitare quantità spropositate di cibo, evidentemente il tempo trascorso all’aperto doveva avergli fatto bene! Ma come per il pranzo anche per la cena formale Andrè non avrebbe potuto essere presente, e lei, nei suoi pensieri e nei suoi desideri, avrebbe voluto poter mangiare insieme a lui nella cucina, pur di poterlo avere accanto come tante volte era accaduto durante la loro vita insieme.
Ritirandosi poi nel salotto azzurro, mentre tutti gli altri erano in altre faccende affaccendati, ha sperato fino all’ultimo che Andrè potesse essere lasciato libero dalle varie incombenze e finalmente potessero ritagliarsi qualche momento da trascorrere assieme. In tale attesa, una buona bottiglia di Sherry avrebbe accompagnato appunto l’attesa, poiché era certa che, prima o poi, André avrebbe fatto capolino e avrebbe accarezzato con la sua sola presenza le ultime ore di quel giorno festivo.
André, in effetti, era stato davvero molto impegnato in svariate mansioni, prima fra tutte quella con i nipoti di Oscar alle prese con il vecchio pony, facendo attenzione massima sia ai piccoli ma con un occhio di riguardo al vecchio amico a quattro zampe. Anche lui, al pari di Oscar, avrebbe ambito vivere un diverso scorrere del tempo in quella giornata, anche perchè sarebbe stato l’unica occasione, dopo moltissimo tempo, per riavvolgere e svolgere il nastro dell’amicizia e della vicinanza con Oscar. Ma il Destino gli offre l’occasione di trovare il suo angelo proprio nel salottino, con il fuoco del camino che danzava ancora, disegnando ombre sul bel volto assopito. Persino poterla semplicemente contemplare in quella posa di serenità e tranquillità era un dono. La sua creatura, anche dormiente, era di straordinaria bellezza dalla quale si sprigionavano forza e fierezza al contempo.
Molto delicata e piena di sentimento tutta la scena con il particolare colloquio che si svolge tra di loro, nonostante André si sia accorto che Oscar fosse caduta in un torpore decisamente alcolico. E forse proprio per tutto l’alcol ingurgitato, Oscar sembra quanto mai disinibita e, mentre André cerca di condurla in braccio in camera sua, affinché riposi a modo, con suo grande stupore, nonché grande gioia, ascolta quelle tre magiche parole che dicono tutto e che, per qualche attimo, gli tolgono il respiro: Io ti amo. Una dichiarazione semplice ma corredata da una spiegazione seguita al fatto che lui pochi istanti prima, osservandola, si fosse lasciato sfuggire il fatto che fosse bellissima e lei di rimando gli avesse confermato che anche lui fosse bello, anzi bellissimo, ponendo dapprima una carezza sull’occhio che ormai aveva perso la luce e, scendendo lentamente verso il torace, avesse posizionato la mano sul suo cuore. Tutto ama di André, poiché lui è il luogo in cui sempre e comunque ha potuto trovare riparo dalle asprezze della sua vita; lui è come il vento tiepido della primavera che si approssima; lui racchiude in sé il sapore di buono e di casa: ecco, per Oscar André è di fatto la sua casa.
Giusto un sussurro sono quelle parole, le quali avevano trasformato il mondo in cui era vissuto fino a quell’istante e che aveva il gusto della magia, sopraffacendolo con una emozione incontenibile. Un piccolo bacio dato in punta di labbra da Oscar a suggellare il significato di quelle parole, al quale avrebbe voluto rispondere con intensità catturando parimenti quelle labbra facendole sue, accontentandosi, però, vista la condizione un po’ sonnolenta di Oscar di deporre solamente un bacio altrettanto leggero sulla sua fronte.
Arrivati nella camera di Oscar la notte li troverà a dormire teneramente abbracciati, un po’ come facevano quando erano bambini e Oscar si rifugiava tra le braccia di André quando qualcosa la turbava o addirittura la spaventava. Ora entrambi possono godere del reciproco abbraccio caldo e avvolgente in attesa del giorno che farà capolino tra poche ore, e mi domando come affronteranno la condizione in cui verranno a trovarsi al risveglio e, in particolare, quanto accaduto durante la straordinaria serata appena vissuta.
Ma per sapere il seguito di questo piacevolissimo tuo narrare di loro, sempre nel pieno rispetto dei caratteri e delle personalità di ognuno, non mi resta che attenderti, certa che la tua sensibilità dipingerà per loro un quadro dalle tonalità sorprendentemente emozionanti.
Complimenti per la tua prosa così coinvolgente e, soprattutto, almeno per quel che mi riguarda, visiva, poiché tramite le parole sono stata capace di vedere le scene non perdendomi alcuno dei tanti piccoli ma importanti particolari che sai inserire per regalarci un prezioso quadro d’insieme.
Un affettuoso saluto e a presto.

Recensore Veterano
30/11/23, ore 23:02

Bello bello! Il continuo cercarsi per tutto il giorno non può che rendere ancora più dolce il momento in cui finalmente si ritrovano di nuovo soli, in una dimensione a loro tanto conosciuta, come sempre succedeva nella loro vita passata.
Quello che avviene dopo è tanto inaspettato quanto agognato. Soprattutto per Andrè! 😄
La parte finale del capitolo è davvero dolcissima, una carezza che scalda il cuore.
Speriamo che la luce del mattino non illumini una realtà da una prospettiva diversa.
Aspetto con ansia il terzo capitolo.

Recensore Master
29/11/23, ore 16:52
Cap. 1:

Mia cara Betz,
è sempre un enorme piacere ritrovare te e la tua penna mentre disegnate insieme nuovi percorsi per la nostra coppia di personaggi del mondo di L.O. preferita.
Ti ho vista comparire già alcuni giorni fa, dopo una lunga assenza che si è fatta notare, ma per via di una serie di cose che si sono concatenate le une alle altre non sono riuscita a trovare un attimo per leggerti con la consueta calma e per assaporare le atmosfere che sai pennellare sui Nostri.
Finalmente un po’ di tregua ed eccomi qui a lasciarti le mie impressioni.
Come al solito, mi sono immersa nelle parole e mi sono trovata catapultata nelle scene che, con maestria, garbo, delicatezza e precisione, hai saputo descrivere, in maniera che nemmeno uno dei tanti particolari disseminati andasse perduto.
Mi sono sentita avvolta dalla concitazione che ferveva a Palazzo Jarjayes per le imminenti giornate di festività pasquali che si stavano approssimando. Ho visto il via vai delle persone che vi abitano e ho scorto Oscar, alla quale tutta la confusione che viene a crearsi non piace, anche se è al contempo felice di poter rivedere le sue sorelle sposate con le loro famiglie.
Nanny è sempre lei: il comandante in capo di tutta quella schiera di servitori che devono approntare il tutto in maniera impeccabile affinché la famiglia Jarjayes possa ben figurare e lei possa essere orgogliosa del lavoro effettuato.
Oscar si è ritagliata qualche giorno di licenza, che però non sarebbe stato tale se, accanto a lei, non ci fosse stato il suo André. Già, perché da quando ha avuto la sensazione viva di poterlo perdere, in quella malaugurata serata a Saint Antoine, qualcosa dentro di lei è scoppiato rivelando quanto tenesse a lui, quanto le fosse legata, e, in ultima analisi, quanto lo amasse e volesse averlo vicino il più possibile. Ecco pertanto che anche André, con suo sommo gaudio, ha potuto godere di quella breve licenza, la quale gli avrebbe regalato l’opportunità di vivere nuovamente accanto ad Oscar come un tempo, quanto erano giovani, più spensierati, e quando tutto il “loro mondo” era meno complicato. Ora poteva osservare Oscar praticamente tutti i giorni, ma non più come l’amico che era stato sempre, bensì come uno degli uomini che erano sotto il suo comando nella caserma dei soldati della guardia dove, fortunosamente, per mezzo del suo nuovo amico Alain, era riuscito a prendere servizio.
Questi pochi giorni potevano sancire ancora il loro legame e forse rinsaldarlo, in quanto molto era mutato dalla notte in cui lui le aveva confessato i suoi sentimenti nella maniera più sbagliata possibile.
Semplicemente poter stare di nuovo insieme per entrambi significa moltissimo. Infatti, non appena ne hanno avuto la possibilità si sono smarcati dal caos ordinato che vigeva dentro il palazzo per andare a caccia e rendere felice Nanny, la quale avrebbe così potuto dare prova della sua maestria culinaria cucinando il meglio per tutta la famiglia.
Atmosfera serena e tranquilla, sguardi dati senza farsene accorgere; momenti tutti da assaporare per la piacevolezza dello stare insieme.
Tutto si svolge serenamente e Oscar dà prova di essere una perfetta cacciatrice, anche se l’arte venatoria non è propriamente nelle sue corde, fino a quando accade qualcosa che spariglia le carte: un cinghiale fa la sua comparsa spaventando Cesar che si imbizzarrisce e fa cadere di sella Oscar, la quale stava cercando di mirare all’ultimo fagiano della giornata, mentre André era andato a recuperare quello colpito e caduto a non molta distanza da dove si trovavano. André è sempre con l’attenzione a mille e si è accorto che forse qualcosa non era andato secondo la norma e, tornando sui suoi passi, la trova sbalzata per terra con una caviglia dolorante poiché rimasta incastrata nella staffa.
Con la delicatezza, che è parte integrante della sua persona, subito accorre verso Oscar per sincerarsi delle sue condizioni e, avendo notato che non avesse qualcosa di rotto, il suo respiro torna normale.
Molto sensuale tutta la scena che si svolge in questo attimo che pare rimanere sospeso nel tempo e che ci hai mostrato con le sensazioni provate prima da uno e poi dall’altra.
Sensazioni ed emozioni che si rincorrono, poiché i tocchi delle mani di André sono precisi, attenti a non arrecare dolore, ma al contempo pieni di quell’emozione che proviene da lontano. Sfiorare la caviglia e poi la gamba lunga e flessuosa di Oscar, con quella pelle vellutata, mandano a tutte le fibre del suo corpo degli input inequivocabili.
Ma lo sconvolgimento emotivo e fisico non riguarda solo il nostro bel moro dagli occhi verdi, perché anche Oscar non sembra attendere altro che le mani calde, morbide, attente, delicate di André percorrano, non solo la parte lesionata, bensì tutto il suo corpo. I segnali che quelle carezze inviano al cervello fanno comprendere quanto sia il desiderio che quella dolce tortura non abbia fine.
Ma si sta facendo tardi e André decide che per Oscar sia meglio essere visitata dal medico affinché possa constatare davvero il suo stato di salute e prendere le precauzioni del caso.
Per Oscar quella che avrebbe dovuto essere una vacanza pare diventare un soggiorno in solitaria, poiché, non potendosi muovere, avrebbe solo avuto l’agio di ricevere, da un parente prima e poi da un altro ancora, qualche visita che facesse scorrere più velocemente il tempo. Avrebbe voluto poter passare davvero questi giorni in compagnia dell’unica persona veramente importante per lei, ma il Destino aveva deciso diversamente.
Ma diversamente non vuole per forza significare che non possano venire realizzati certi desideri….
André purtroppo è stato monopolizzato, come sempre, dalle tante cose e cosette che Nanny gli trova da fare, per cui Oscar, preso il laudano che le aveva prescritto il medico, si ritira di buon grado in camera sua senza aver cenato e con uno strano torpore che l’avvolge, ma con ancora ben presenti le emozioni provate nel pomeriggio suscitate da André.
E nei giorni successivi cosa accadrà? Dopo questa premessa, appetitosa come un gustoso pranzo pasquale, non mi resta che pormi in attesa per scoprire cosa la tua fantasia ha immaginato per loro.
Complimenti per la tua narrazione sempre così rispettosa dei personaggi e contemporaneamente coinvolgente.
Un abbraccio e a presto… spero.

Recensore Veterano
28/11/23, ore 22:41
Cap. 1:

Cara Betz, sono molto contenta che tu sia tornata con una nuova storia sentimentale a scaldarci il cuore in questi giorni freddi! Mi è piaciuto molto questo primo capitolo che riporta Oscar e Andrè in una dimensione familiare e intima prima dei tragici eventi. E chissà se magari le cose non possano cambiare in tempo per cambiare la storia. La loro storia, quantomeno! Galeotta fu la caduta da cavallo. E allora mi accingo a leggere il secondo capitolo. Un abbraccio!

Recensore Junior
27/11/23, ore 19:03

Buonasera Betz cara! Eccomi di nuovo, dopo una lettura avida e appassionata durante la quale mi sono sentita catapultata nella vita dei Nostri con una tale vividezza da poter sentire le loro voci nella mente durante i dialoghi!
Mi colpisce molto come sei riuscita a dividere perfettamente questo capitolo in due momenti: la separazione forzata e (finalmente) l'incontro. Nella prima parte trovo mirabile il tuo descrivere doppiamente lo scorrere delle ore: la noia e la solitudine di Oscar costretta in un ozio forzato ora per lei ancor più pesante: non solo infatti l'ozio non le si addice, ma c'erano nella sua mente (e ancor di più nel suo cuore...) dei "piani" orditi nell'attesa di questi giorni a casa con André... E dall'altra le mille attività di André, costretto a sua volta a ottemperare a impegni che nemmeno gli spetterebbero (essendo lui ora in definitiva un soldato e non più un dipendente di Casa Jarjayes...) e a cui si presta con infinita pazienza, contribuendo grazie alle tue descrizioni a offrirci un quadretto inedito: quello di una famiglia di cui la storia nota non ci offre che pochi accenni e che ora invece prende vita con tutti i suoi personaggi, che si muovono con naturalezza in uno spaccato che mi incuriosisce e mi coinvolge per quanto appare reale. Dal Generale desideroso di offrire la migliore delle ospitalità alla governante impegnata negli sforzi necessari per dirigere un grande palazzo, dai nipoti entusiasti (fin troppo la piccola Loulou!) al cognato mangione e molesto, fino ai commenti acidi delle cameriere per lo scarso appetito di Oscar, tutto contribuisce a rendere l'idea di una vera famiglia e non di un contorno di comparse. Delizioso fra l'altro il tuo modo di immaginare Oscar come una zia tenera: una dolcezza che alla mia percezione di lei mancava e che ho trovato squisita.
Nella seconda parte il racconto cambia radicalmente: non c'è più spazio per altri personaggi, perché, come scriveva un poeta che amo molto, "i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno". ... e così ora Oscar e André sono i soli protagonisti e proseguendo nella lettura eventi, parole e sentimenti sono tutti un crescendo continuo in cui riesci finalmente a offrire l'opportunità che serviva a un amore per rivelarsi. Che sia benedetta dunque questa ubriachezza, che per la prima volta concede a Oscar di parlare e ad André di ascoltare! Sei di una delicatezza infinita nel descrivere le premure di André e mi piace questa inedita Oscar dall'atteggiamento quasi infantile, che proprio con la veemenza e l'onestà di una bambina riesce finalmente dopo tante ore di solitudine a non lasciar andare via il suo amore... e direi a non lasciar andar via l'amore in tutti i sensi, perché se da una parte il coraggio etilico la rende capace di esternare i propri sentimenti, dall'altra le fornisce la forza ... o la scusa... per trattenere materialmente André, che finalmente non le sfugge più dopo l'interminabile giornata di commissioni.
Intrigante e avvincente la situazione che riesci a creare: un cammino, gradino dopo gradino, nell'incontro di due anime che finalmente possono comunicare e la promessa di una notte di vicinanza e tenerezza dopo tanti anni passati a fare di tutto per mantenersi correttamente ma inutilmente a distanza. La notte sembra quindi ora portare compimento alla vita intera: l'amore non è più solo un sogno, ma un fatto per André che può ascoltare le parole che forse nemmeno aveva mai sperato di udire e per Oscar che finalmente abbassa in proprio scudo lasciandosi accudire.
Lascio quindi i Nostri abbracciati in questo sonno meritato e confortante che tu hai donato loro, attendendo futuri sviluppi con la speranza che le rivelazioni possano dar vita a un seguito fatto dell'opportunità di vivere attimi di felicità che la storia originale ha invece voluto negare a questi personaggi che, come te, tanto amo.
Ancora una volta grazie dunque cara Betz, per il dono di una nuova lettura che si fa sogno per il lettore e di una nuova opportunità che si fa speranza per i Nostri.
Complimenti! Un abbraccio!

Recensore Junior
27/11/23, ore 18:12
Cap. 1:

Buonasera cara Betz! Finalmente riesco a dedicarmi alla lettura di questa tua nuova storia, che ho letto con gratitudine per la delicatezza della narrazione, che è stata per me come una carezza al cuore. Mi piace molto come sei riuscita a dar vita a un'atmosfera tangibile in cui tutto, dai colori della primavera nella tenuta di palazzo Jarjayes ai dettagli dell'azione durante la battuta di caccia, dai pensieri di Oscar che scorrono silenziosi nella sua mente cercando ancor più fortemente dentro di sè la consapevolezza di un amore appena scoperto alla preoccupazione di André nel pensarla in pericolo, concorre a dipingere uno spaccato di vita vera, in cui i Nostri si muovono con naturalezza, perfettamente delineati da te con grande rispetto per i loro caratteri e la loro essenza.
Ho trovato molto "furbo" il tuo espediente narrativo per spingere finalmente Oscar e André a colmare la distanza fisica che da una parte il rispetto e dall'altra forse anche l'imbarazzo dell'altro erano riusciti a creare: l'incidente permette infatti finalmente ai due di toccarsi e di farlo senza le remore legate al difficile ricordo dello strappo.
Ho trovato molto realistico il tuo modo di delineare André, subito pronto e pratico nel suo intervento eppure vittima delle proprie sensazioni ed emozioni. Sei sempre stata per me maestra nel parlare di lui e ancora una volta ti confermi tale, perché mi sembra di vederlo muoversi mentre lo descrivi, dalla mano che si appoggia sulla gamba di Oscar alla carezza più che amichevole con cui la lascia una volta issata su César fino all'impeccabile gentilezza di accompagnare il dottore una volta terminata la visita.
Il finale ci lascia con un'immagine di Oscar sola: proprio tutto l'opposto rispetto alle aspettative con cui aveva richiesto questa licenza pasquale per sè e per André. La situazione è dunque ribaltata rispetto all'incipit e ora non posso che gettarmi curiosa nella lettura del prossimo capitolo, perché sono certa che con la tua grande capacità di rendere protagonisti i sentimenti, non lascerai certo che la consapevolezza di un amore e il brivido per la conquista di un primo contatto vadano perduti.
Brava! Davvero brava Betz! Ancora una volta mi hai conquistato e resto incollata allo schermo per proseguire nella lettura!

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