Recensioni per
Benzina.
di InsaneMonkey

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/12/23, ore 15:35
Cap. 1:

Ciao Chiara,
mi dispiace molto che tu abbia dovuto vivere una circostanza come quella descritta, mirabilmente, dalle parole di questa tua ultima e sofferta creazione e che affonda le sue radici in un’esperienza personale che mai nessuno dovrebbe affrontare, perché non è qualcosa di normale, trattandosi di un amore tossico che di amorevole non aveva neanche il nome.
Hai scritto e portato alla luce, con questa poesia, una tematica forte, che non può lasciare indifferenti, poiché la sofferenza di un cuore e di un corpo, inevitabilmente, porta a delle riflessioni e a delle considerazioni.
Non è mai amore quello che ti sottopone a sofferenza; non è mai amore quando la persona a cui hai aperto il tuo cuore alza le mani o parla in maniera inappropriata di te, dei tuoi sentimenti, dei tuoi cari; non è mai amore quando le lacrime si sostituiscono alle carezze o alla dolcezza dello stare insieme.
Subire una tale condizione è davvero come buttare benzina sulla carne viva delle persone, e tu sei stata veramente coraggiosa a ribaltare la situazione, riprendendo in mano la tua vita, accorgendoti che ciò che stavi vivendo era tutto fuorché amore.
E’ difficile venir fuori da questo meccanismo ed è ancor più complicato cercare di non sentirsi in colpa, per aver forse adottato atteggiamenti, parole, gesti che hanno scatenato un inferno che, purtroppo, era già esistente nelle profondità dell’animo malato della persona che avevi accanto. Accanto ma lontana, poiché, probabilmente, con lei non hai mai vissuto serenamente quello che dovrebbe essere, soprattutto all’inizio, qualcosa di idilliaco, creativo, promettente, propositivo, rasserenante.
Solo con il coraggio di guardare in faccia alla realtà delle cose, hai potuto ritrovare almeno una parte della tua tranquillità interiore, necessaria a rimetterti in carreggiata per proseguire il tuo percorso di persona aperta al mondo, dal quale vuole apprendere e al quale vuole dare il suo contributo, anche se, occorrerà del tempo al fine di ristabilire i parametri antecedenti a questa avventura, la quale, sicuramente, ti avrà insegnato qualcosa, ma parimenti avrà lasciato segni indelebili sulla tua persona.
Anche questa volta le tue parole si sono incise nella mente e hanno dato libero sfogo a questo flusso di pensieri che, spero, possano farti sentire compresa, poiché lo scritto di cui ci hai fatto dono è un grido che non deve rimanere inascoltato e, forse, ha dato l’opportunità a te di eliminare della zavorra che non era giusto ti portassi dietro per il futuro.
Un abbraccio e, nel mentre, dato che ormai siamo quasi in dirittura d’arrivo, auguro a te e ai lettori tutti Buone feste.

Recensore Master
18/12/23, ore 11:17
Cap. 1:

Buongiorno.
Mi dispiace che tu ti sia addossata la colpa di quanto successo.
Sei stata vittima di prepotenza e ossessione, di ciò che non è amore, ma finge di esserlo e si giustifica prendendo in prestito proprio questo termine.
Non è affatto semplice subire questi atteggiamenti e questi tipi di violenza, ma non lo è nemmeno avere il coraggio di allontanarsi, denunciare, prendere consapevolezza di quello che realmente si nascondeva dietro la parola "amore".
Dai tuoi versi si può scorgere qualche tratto della persona da cui ti sei allontanata, una persona fredda, noncurante, volta solo al soddisfacimento dei propri bisogni e del proprio ego, che diventa sempre più grande rimpicciolendo quello altrui.

E' una poesia cruda, bella, vera.
Mi è piaciuta molto.

Ti hanno appassita, ma sboccerai nuovamente.
Grazie per averlo condiviso con noi.

-Bigin

Recensore Master
18/12/23, ore 07:45
Cap. 1:

Mi ha colpito questa poesia. Crea dentro una di quelle suggestioni che spingono a riflettere, riflettere, riflettere.
Ogni amore ha in sé i germi dei suoi molteplici opposti: odio, paura, abitudine. Sotto particolari condizioni i germi germinano. E non è mai come una ciliegia, o caldarrosta, bacata che si getta via. Lascia il segno, un segno incancellabile.

Belli i versi che si affastellano uno dopo l’altro, con un solo punto fermo (avrei tolto pure quello). Che martellano spietati: quel “non t’importa” ripetuto quattro volte. Immagini, alcune, sottilmente conturbanti, come le “porte sgualcite delle mie memorie” (a me hanno fatto venire in mente gli orologi molli di Salvador Dalì)
Forse, l’unico modo per cancellare quel segno che distrugge è buttarsi in un altro amore, da coltivare con più cura per evitare che i parassiti di nuovo attecchiscano.

P.S. Leggo solo adesso il testo che accompagna la poesia, non l’avevo visto così staccato. E capisco che non si tratta di coltivazione sbagliata. È l’amore ad essere sbagliato sin dall’inizio. È una di quelle situazioni in cui gli sbagli non possono essere attribuiti a chi li compie. La vita a volte presenta delle trappole in cui per quanto cauti si possa essere è inevitabile cadere. Il più bel lieto fine è essere riusciti a venirne fuori.