Amica mia, eccomi con un ritardo mostruoso!
Dal primo momento che hai accennato a questa idea sono andata in estasi. L’immagine dei coniglietti a riempire la casa di questi due piccoli orfani, l’idea del talento acerbo, immaturo e selvatico del piccolo Megumi mi ha uccisa… poi un gioco semplice come quello delle ombre quando non se ne hanno altri, con cui evocare cani demoniaci docili come Labrador e animaletti gentili per consolare la propria sorella acquisita, l’unico affetto familiare rimasto.
E questo strano adulto bambino, un po’ fratello maggiore dispettoso, un po’ genitore (che tanto i loro, di genitori, erano forse anche peggio) permeato di una tristezza che sa di abbandono, una tristezza molto simile alla sua. Se Megumi fosse un po’ più grande e sapesse leggere tra le righe i sentimenti complessi degli adulti, capirebbe quanto abbiano bisogno l’uno dell’altro. Ma neanche Satoru, il presunto adulto, lo capisce e, invece di stringersi l’uno all’altro, si pungolano e si sfidano a chi è più stronzo 😜, il che fa ancora più ridere sapendo che uno è un ventenne alto due metri e l’altro un decenne alto un metro e quaranta… ma nonostante l’antipatia reciproca, si percepisce comunque la stima profonda, ed è forse la cosa che ho amato di più di questo primo capitolo.
Ho adorato che la coscienza di Satoru avesse la voce di Suguru; gli occhiali di Tsumiki; la domanda canonica: ti farai lasciare indietro? Domanda a cui noi manga readers siamo tutti in attesa che Megumi risponda, oggi. (Megumino se ci sei batti un colpooooo😢😢😢😢💙)
Io come al solito sono commossa dalla tua bravura❤️! L’anno non poteva iniziare meglio di così!
Un abbraccio forte!
ps: Sul titolo una menzione di merito, ho apprezzato tantissimo il gioco di parole, ribaltando il concetto di maledizioni e alludendo alla benedizione che Gojo e Megumi sono l'uno per l'altro: NON IN SENSO GOFUSHI PER L'AMOR DI DIO, ma in senso di affetti familiari profondi e sgangherati che provano l'uno per l'altro. Bravissima 🥹❤️ |
