Prima classificata al contest "Uno schizzo di trama"
PUNTI BONUS: +2 per l’inizio accattivante
VALUTAZIONE DI INKY_CLOUDS:
Scrittura: 8/10
• Grammatica: 1/2
La grammatica del testo non mi ha del tutto convinta… tra refusi insignificanti ed errore effettivamente più gravi, non me la sono sentita di dare punteggio pieno. Di seguito lascio ciò che ho trovato da correggere, partendo dalle sviste meno significative.
“Sono Rosser” tra le due parole c’è uno spazio in eccesso; “che appoggiò alla parere (parete)”; “Mentre il fotografo della scientifica scattava le foto” vi è una ripetizione (fotografo-foto) che poteva essere evitata scrivendo, ad esempio, “mentre il fotografo della scientifica faceva il proprio lavoro”; “una di quelle con pochi clienti fissi” scritto in questo modo sembra che Nat abbia molti clienti, pochi dei quali sono fissi, l’equivoco si sarebbe potuto evitare scrivendo “una di quelle con pochi clienti, ma tutti fissi”; “l‘omicidio” l’apostrofo è rovesciato.
Di seguito lascio alcuni errori, che ho trovato più gravi.
“Mai più avrei immaginato che” questa frase è proprio sbagliata, anche in relazione al contesto (che per questioni di spazio non ho trascritto), le correzioni possibili sono “Mai avrei immaginato che” oppure “Non avrei mai potuto immaginare che”; “Piuttosto, mi dica sinceramente, avrebbe voluto che Nat fosse stata tutta per lei?” la frase mi suona molto strana e penso sarebbe stato meglio scrivere solo “…avrebbe voluto Nat tutta per sé?”.
• Stile e lessico: 7/8
Lo stile è diretto, schietto, non si perde in parentesi inutili: è perfetto per rappresentare sia il protagonista che l’ambiente e l’atmosfera. Lo scenario che appare al lettore è di freddezza, solitudine, il tutto è avvolto dal grigiore e dal mistero. Il ritmo è incalzante al punto giusto e la curiosità di scoprire come andrà a finire è, giustamente, logorante. Il tutto mi è piaciuto moltissimo, tuttavia segnalo una minuzia: ogni tanto sono stati usati termini che, secondo me, non erano troppo in linea con lo stile generale del testo (mi riferisco a “ragguagliarlo” e “Chi cazzo aveva -osato- disturbare il suo sonno all’alba del sabato?”).
Trama: 15/16
• Qualità generale: 4/5
Il colpo di scena della colpevolezza di Luder era abbastanza intuibile se si conosceva già il pacchetto, questo ovviamente non cancella il fatto che la storia sia stata gestita in maniera eccellente. Nel mio caso specifico, il colpo di scena proprio non c’è stato: perché? Be’ semplice, perché sono scema XD Scherzi a parte, mentre copia-incollavo il testo per inserirlo nel conta-parole mi è caduto l’occhio sulle note conclusive… proprio quelle che, giustamente, dovrebbero essere lette solo a testo concluso. Sta di fatto che mi sono spoilerata il finale da sola; tuttavia se da un lato non sono riuscita a godermi il plot twist, dall’altro quest’anticipazione mi ha permesso di godermi al meglio certe sfumature del testo, che altrimenti sarebbero rimaste inosservate. “In vent’anni di carriera aveva capito due cose: la prima era che l’assassino, nel novanta percento dei casi, partecipa sfacciatamente ai funerali della sua vittima e la seconda era che, sempre nel novanta percento dei casi, il colpevole non era mai il primo sospettato”; ad esempio, questa ammissione involontaria di colpa è stata semplicemente geniale.
Ho trovato il testo splendidamente ben gestito sia nella struttura in generale che nel ritmo: ne è venuto fuori un giallo veramente gradevole da leggere. In particolar modo ho apprezzato il finale e la doppia interpretazione legata alla morte di Luder.
Una piccola minuzia non mi è del tutto chiara: non ho proprio capito il perché sia stato fissato quello che, di fatto, era un colloquio di lavoro come assistente (quindi un lavoro comune e normalissimo) in piena notte. Se il lavoro le fosse stato offerto direttamente dal cliente lo avrei anche capito, ma dato che era necessario introdurla ad un nuovo possibile datore di lavoro avrebbe avuto più senso fissare il colloquio durante il giorno. Ho trovato questo dettaglio una piccola forzatura per far procedere la trama.
Altra piccola forzatura è nascosta nella frase “Non ci misero molto a trovare chi fossero i clienti che quella notte erano stati con Nat. Bastarono i tabulati telefonici, per farli confessare di conoscere la vittima.”. Da com’è scritto sembra che abbiano già identificato e interrogato tutti i clienti della sera dell’omicidio, quando in realtà non è vero perché manca proprio il cliente che aveva appuntamento all’ora del decesso (avrebbe avuto molto più senso partire direttamente da lui), cliente che tra l’altro si presenta spontaneamente al commissariato. Tale questione viene più o meno chiarita poche righe dopo, ma le due fasi della narrazione non si incastrano tra loro alla perfezione, creando questa piccola incoerenza.
• Personalizzazione, arricchimento e sviluppo dello spunto di partenza: 8/8
Qui tutto sommato ho poco da aggiungere perché ripeterei per la maggior parte le cose che già sono state dette nel criterio precedente. Sei riuscito a gestire decisamente bene gli elementi che ti sono stati dati, rimescolandoli e fondendoli assieme. La storia che ne è uscita è molto particolare, sorprendente e ben gestita: lo spunto iniziale è stato personalizzato bene e sviluppato anche meglio in modo coerente ed efficace. Mi è piaciuto molto il tutto.
• Morte di X: 3/3
La morte di X/Nat è il centro della vicenda, tutto ruota attorno a lei e al ruolo che la donna ricopriva nella vita di Luder. Seppur il personaggio non sia stato troppo approfondito (giustamente, dato che muore subito) resta molto impresso e la sua memoria ricopre un ruolo centrale. Non ho altrettanto apprezzato i familiari della vittima, hanno avuto un ruolo estremamente marginale e, secondo me, li si poteva tagliare senza problemi; ma questa è una minuscola minuzia, nulla di veramente significativo.
Personaggi: 12/14
• Qualità generale (X, Y ed eventuali personaggi secondari):3/4
In generale tutti i personaggi mi sono piaciuti molto, ma il mio preferito è stato senza dubbio Rosser. L’ho trovato brillante e la sua fedeltà nei confronti del capo-assassino estremamente dolce. Tuttavia non mi è chiaro il perché un personaggio cinico e scontroso come Luder si lasci tanto impressionare quando il giovane propone di controllare i tabulati telefonici della vittima; agli occhi del commissario pare un’idea rivoluzionaria, tuttavia personalmente l’ho trovata molto scontata. Ho trovato decisamente più geniale il fatto che Rosser notasse da solo l’innaturale stato di pulizia del corpo della vittima; quel dettaglio l’ho trovato veramente azzeccato, curioso e affascinante. Ma anche qui, ripeto, si parla di minuzie.
Tutti i personaggi vengono presentati non attraverso lunghe descrizioni, ma attraverso l’azione diretta: di Luder intuiamo l’estrema solitudine, di Rosser l’entusiasmo e di Nat un approccio quasi spensierato e superficiale nei confronti della vita. Ho adorato questa gestione dei personaggi: semplice, ma per nulla banale e ad effetto.
Gli unici due che mi hanno convinta di meno sono stati i due testimoni: l’uomo con gli occhi di ghiaccio e l’amico. Sono figure vaghe, non ben definite, ricoprono un ruolo essenziale ma vengono quasi incastrate a forza e all’ultimo per tirare fuori la soluzione. Capisco che il numero di parole fosse limitante, tuttavia avrei veramente apprezzato che venisse dedicato maggior spazio di analisi anche a queste due figure.
• Y (nello specifico) e gestione della sua caratteristica: 9/10
Come dicevo anche prima, chi già conosceva il contest e il tuo pacchetto era avvantaggiato nulla risoluzione del caso, ma ciò non toglie che il tutto sia stato gestito in modo eccellente. Ho adorato l’intreccio della vicenda, il protagonista Luder e il modo in cui decide (forse…) di togliersi la vita nel finale. Come dicevo anche prima, in questo testo regna lo show don’t tell (e questo è assolutamente un pregio) e di Luder possiamo solo intuire certe sfumature: un uomo cinico, scorbutico ma brillante, che probabilmente è sempre stato solo e bisognoso di compagnia. Come protagonista mi è piaciuto molto.
Gradimento personale: 5/5
In generale, la storia mi è piaciuta veramente tanto: il ritmo, i personaggi, l’intreccio, il mistero. Personalmente vi ho ritrovato tutti quegli elementi che mi fanno adorare una storia, e sono stati anche gestiti in modo estremamente valido e sapiente.
TOTALE: 40/45 |