Di nuovo sono qui senza parole.
è la tua terza fanfic che leggo ed è sullo stesso identico altissimo livello delle altre.
Mi ripeto, ma il modo in cui tieni nel personaggio entrambi, ha del commovente. Come descrivi le insicurezze di Crowley, in particolare il momento in cui cita l'invito di Aziraphale (che è ciò che vorrebbe dire anche lui ma si nasconde dietro parole non sue) e quando si chiede che miracolo può apportare alla casa per migliorarla alla vista del suo angelo.
Perfetta la dualità biblioteca di Aziraphale/Inferno, casa di Crowley/Paradiso.
Bello e giustissimo lo stupore di Azi nel trovarci la monnalisa e ho adorato il momento di riflessione sulla famosa statua (compreso il minimo accenno sessuale) e quel ritorno al 1941.
La magia con cui ci riporti a quella serata che ci ha fatto chiedere "ma come è andata a finire?". Potrebbe essere tranquillamente la versione scritta da Gaiman per quanto l' ho sentita così fluida, vera.
E quella domanda dolcissima, con quella richiesta quasi disperata di sincerità... che momento sublime.
Questo crescendo che poi vira verso la minaccia rappresentata in modo geniale dalle ali di quell'aquila e il conseguente momento di incomunicabilità.
La dualità di questo permesso è incantevole. Un'intuizione narrativa che adoro immensamente.
Non credo di poter fare a meno dei tuoi Crowley e Aziraphale, spero che continuerai a regalarci momenti del genere.
Grazie perchè ogni tuo racconto è davvero un incanto. |