Anche questa volta mi ritrovo a recensire due capitoli invece che uno alla volta.
Non l’ho fatto apposta, ma tra un nuovo capitolo, una tua risposta a una recensione, ed io che penso a cosa rispondere e intanto esce un nuovo capitolo… Diciamo che il tempo fugge e allo stesso tempo non scorre abbastanza rapido.
Ma passiamo al succo della questione. Riguardo lo scorso capitolo non ho tantissimo da dire: è stato inaspettato quanto aspettato. Il cambio di punta di vista interno mi ha spezzato, l’ho subito con violenza questa volta.
Avrei voluto restare nel punto di vista di Alastor, non solo per quello che è successo ma anche per sapere le sue sensazioni dato il momento clou della storia.
Non mi aspettavo che Annie avesse un ruolo di nuovo secondario. Mi manca! Avrei voluto finalmente assistere all’interfaccia fra lei e il figlio.
Il guazzabuglio che ne è seguito è stato spettacolare, ma assolutamente rapido.
Charlie mi ha di nuovo stupita: l’ho trovata molto razionale, quasi strategica, nel soppesare dove non agire e quando farlo.
Le parole finali del capitano mi hanno fatto soffrire: “ti implorerà di ucciderlo”. Uh, sarà vero? Il finale di capitolo lascia intendere delle cose che poi non sono (ancora) successe. Siamo al tramonto?
Post scriptum: ho adorato, ma adorato, gli scambi fra i personaggi di Helluva Boss. Hai visto che è uscito il trailer dei prossimi episodi?
E passiamo al capitolo 26.
Ho passato tutta la giornata fuori casa, sapendo che la sera mi sarei trovata a leggerlo. La mia coscienza era in pace: diversamente da altri momenti, ero serena nell’attendere il capitolo e la mia pazienza era padrona di me.
Ma ero sfinita, e mi sono addormentata contro la mia volontà. Ho cercato di resistere per aspettarti, ma non ce l’ho fatta, così l’ho letto poco dopo la sveglia di stamattina, ancora a letto.
Aggiornamenti solo una volta alla settimana?
Non ti si può biasimare: il tuo impegno per capitoli di questa lunghezza e con questa velocità di aggiornamento è importante , per quanto a noi lettori sembri che non sia abbastanza.
Sul resto, da anonimi lettori, possiamo credo supportarti con gentilezza a distanza.
- Risposta seria in messaggio privato.-
Ritorniamo alla storia.
Questo capitolo trasuda dolore, almeno nella prima parte. Sia il nostro che leggiamo, sia il tuo nello scriverlo, sia quello di Alastor.
Passiamo da sensazioni, flash, ricordi (dolcissimo quello della mamma che gli taglia i capelli) ed azioni vagamente percepite con una velocità a cui quasi siamo abituati. Mi chiedo se esista un cannone che abbia effetti simili.
Sono confusa dallo scambio fra Annie e lui: è successo davvero? In quel momento presente? E in quale mondo onirico? La tua storia mi sta rimbambendo, sappilo.
Spettacolare il colpo di scena di Stolas. Inaspettato e con un sipario da paura. Letteralmente. Non solo poi mi vai a nominare Baudelaire, mi riporti I Fiori del Male, ma anche l’incipit è d’effetto: Poi venne il gufo.
Se tu avessi scritto : “E poi venne il gufo” avrebbe perso potenza.
B-R-A-V-I-S-S-I-M-A.
Sei bravissima.
La corda benedetta - l’oggetto della risoluzione. Efficace, non scontato né troppo elaborato per fornire una soluzione semplice del conflitto. E che ci mette in contatto con quanto successo nel canon. Effettivamente nessuno si è chiesto che fine abbia fatto quella corda. Geniale.
Lo scambio fra Stolas e Blitz: comico ma non stupido, perfettamente In-character.
Lo scambio fra Alastor e il Capitano: ancora rapido, siamo ancora sotto l’effetto della canna. O della storia boh. Sottende background in cui non c’è una verità assoluta o una compartimentazione del bene e del male (“ritrasformare Annie nel rottame che era quando stava accanto ad Alastor”). Se avessimo conosciuto il Capitano in vita, e lui ci avesse confidato di Annie e di come stesse dietro a quel figlio arrogante, forse avremo un’idea differente di tutto quanto.
Penultima cosa: mi vuoi far credere che Angel Dust e Husky sono rimasti in camera a fare le cosacce per tutto il tempo in cui si è svolto questo pandemonio? Sono più stupita di Angel stesso: un minimo di dubbio me lo sarei fatto venire, dati i rumori e il fatto che addirittura il Demone della Lussuria sia stato coinvolto in combattimento.
“gesticolando come un italiano ragniforme” aaaah ho goduto leggendo questa cosa.
Ed infine… Non so nemmeno come commentare questo ultimo scambio fra Al e Charlie. Sto di nuovo soffrendo. Sento una distanza abissale e dolorosa fra loro. Parole di circostanza che scivolano su lingue di sabbia.
“constatando che lei esitava a lasciargli la mano” - Quanti di noi hanno vissuto uno scenario simili e SANNO la sensazione di voler continuare un contatto fisico in una circostanza come quella? Quanti??
Un’altra azione che sottende 8000 scenari emotivi che, senza essere spiegati, CAPIAMO.
Io ADORO quando chi scrive narra di cose che non si sentono ne si vedono: l’empatia! Ah!
“Mi concedete un’ultimo ballo, principessa?” Ahia. Doloroso. Formalità e distanza. “Ultimo” ha una pesantezza troppo schiacciante, fa male al cuore. Potrebbe andare peggio, da qui in poi?
“No, mia cara. Non davvero”.
AAAAAH, ed è pure il titolo del capitolo. Quanto cacchio pesa quel “davvero”.
E quanta fatica faccio ogni volta a leggere e poi scrivere una recensione (non che non voglia farlo eh!), a causa della portata emotiva di tutto questo.
Ancora una volta non so se aspettare con impazienza il nuovo capitolo o tentare di riprendermi da questo.
Come sempre, pur aspettandomi già bravura, riesci a stupirmi con la tua abilità narrativa. Pur avendo già mostrato i personaggi secondo analisi identitarie che li hanno vestiti di una luce nuova, ad ogni nuovo capitolo è una scoperta inaspettata e gradita, coerente, dalle mille sfaccettature ma senza mandare fuori equilibrio tutta la storia e l’identità degli stessi.
Tu. Tu sei fantastica. Tu. Tu. Tu.
E grazie per aver alleggerito alla fine con l’uscita di Alastor e la sceneggiatrice, stavo morendo e la risata mi ha salvato. Però, ti prego, dimmi che non è stato il pattern della forza dell’amore perché davvero sarebbe assurdo.
E da quanto l’Inno d’Italia sarebbe una battuta di Alastor? Svengo.
Ci sentiamo presto.
P.S. Ho letto tutti i tuoi messaggi, ma tutti. Non sono pronta a rispondere, ma apprezzo molto tutto quanto. |