Caro Bilbo,
dapprima incuriosita dal giochino che hai posto all’inizio della tua nuova poesia, mi sono immersa poi tra le tue parole. Le parole di un padre che osserva il progredire di una figlia, la quale ha raggiunto un altro traguardo sempre sotto il suo occhio attento, e quanto mai innamorato, poiché penso, anche se io di figli non ne ho, che l’amore che si stabilisce fra genitori e figli sia qualcosa di completamente diverso da qualsiasi altro tipo di sentimento: è viscerale e totale e, in quanto tale, capace di riempire quei vuoti che si incontrano, talvolta, sul proprio cammino.
E’ appagante quando un genitore può guardare la figlia, in questo caso, crescere, evolvere, formarsi un suo pensiero, una sua identità, un suo carattere che sempre avranno qualcosa di coloro che l’hanno generata.
Oggi lei avrà la voglia di precorrere i tempi, “azzannando” quel futuro che per il genitore è già divenuto un punto di approdo, dal quale godere di ogni più piccolo progresso che lei potrà fare, poiché la sua strada sarà di certo ancora lunga e i passi saranno molteplici. Sicuramente un tale cammino potrà non essere facile, come magari facile non sarà essere figlia, ma il sapere di avere comunque qualcuno a cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà ha, secondo me, dell’impagabile.
Associandomi all’augurio che il suo domani sia lieto, tu abbandona la tristezza e continua a stringerle la mano, dalla quale potrà trarre tutta la forza che le occorre per essere ciò che vuole, grazie proprio, e per fortuna aggiungo io, all’averti accanto.
Un saluto e un abbraccio. |