Recensioni per
Una raccomandazione
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/02/24, ore 06:47

Hai messo meravigliosamente in risalto i personaggi minori dell'anime.
Il cardinale, Janne e Nicolas fecero tremare la corona francese già in crisi.
Brava.
Alla prossima!

Recensore Master
20/02/24, ore 06:42

Ed ecco spiegato come quello scimmione di Nicolas è riuscito a entrare nelle Guardie Reali… Ora, la rogna è tutta di Oscar…
In che senso la Marchesa è ambigua? La carità dimostrata a Jeanne serviva, in realtà, a formare una giovane etera che le sarebbe stata utile per una scalata sociale tardiva? Il buon ( si fa per dire) porporato viene usato da questa insolita famiglia? Oppure ognuno gioca una sua partita solitaria senza essersi accordato con l’altro (la Marchesa non sa di Jeanne, ma intuisce qualcosa)?
Comunque siano andate le cose, già mi prefiguro l’insofferenza e il biasimo di Oscar verso il plantigrado!
Complimenti e a presto.

Recensore Junior
19/02/24, ore 12:07

Torna la fosca grandezza di Jeanne che, come hai giustamente detto, non è punto una cattiva di cartapesta.
Michi Himeno ci ha messo particolare cura nella sua rappresentazione e la regia di Dezaki ha fatto il resto.
Jeanne ha una peculiarità tra tutti i personaggi femminili che non ha eguali. I suoi lunghi capelli sono sempre estremamente mobili. Intere ciocche e singoli fili ricadono davanti al suo volto in rapida sequenza, uno dopo l'altro, con vivido realismo, nei momenti più topici, quelli di maggiore tormento. La cura dei dettagli tradisce un profondo amore della regia per un personaggio che lo merita. Le tue pennellate non sono da meno, tanto nei dettagli fisici che nelle ambientazioni tratteggiare con sapienza, senza mai perderti in minuzie, a volte citando un solo elemento d'arredo che da solo delinea un interno e cristallizza un intero secolo. La tua descrizione di Jeanne, mollemente adagiata sul letto del cardinale, coperta solo da un lenzuolo che a malapena occulta le gambe, mi fa pensare ad un quadro barocco, una sorta di Venere dormiente o anche solo una ninfa che si offre a sguardi che, al tempo stesso, non possono che essere sia cupidi che ammirati.

Recensore Master
15/02/24, ore 16:52

Ciao Dorabella. Mi é piaciuto leggere questo scritto con Jeanne dove apprezzo il tuo impegno nel rappresentarla insieme ad altri personaggi minori quali il Cardinale e la Marchesa di Bramberries. Apprezzo anche questo Cardinale più realistico rispetto a quello dell'anime e i dettagli come l'opulenza di quel vassoio. La marchesa é ingenua o forse é qualcosa di diverso? Un caro saluto.
(Recensione modificata il 15/02/2024 - 04:53 pm)

Recensore Junior
13/02/24, ore 19:58

Buonasera Dorabella cara! Ritrovo con grande ammirazione il "tuo" Cardinale di Rohan, che grazie alla tua penna cessa di essere un personaggio marginale e di poco conto e diventa personaggio storico nel senso di persona vera, fatta di umanità (per quanto bieca), carne e sangue. Mi sembra non solo di vederlo, ma anche quasi di toccarlo attraverso le tue descrizioni: l'atteggiamento spazientito per la visita inopportunamente inattesa, la gola senza ritegno nel mangiare con ingordigia e la passione lasciva nell'arraffare con la medesima ingordigia un corpo di donna. Mi impressiona particolarmente il compiacimento di se stesso che traspare in ognuna delle sue azioni, compiacimento che culmina nell'attento calcolo di convenienze valutate per decidere se sia o meno opportuno concedere la propria raccomandazione per Nicolas.
Altrettanto vera e reale è la Marchesa: perfettamente ingenua fino all'esasperazione, tanto da apparire quasi sciocca in quelle che invece per lei sono intenzioni puramente altruistiche. La posso vedere inchinarsi nonostante le ginocchia pesanti per baciare l'anello cardinalizio e la immagino tormentarsi le mani stringendole in grembo mentre con voce supplichevole chiede la grazia a sua eminenza... È talmente intensa e realistica l'immagine che dai di lei che leggendo non so se provare pena per lei o sentirmene infastidita come il Cardinale! ... straordinariamente arguta per altro la sua battuta sarcastica: "i bisognosi non rispettano la decenza né la creanza". Questi per me sono i momenti di pura genialità che rendono il tuo narrare straordinario.
Infine, ecco la "tua" Jeanne! Una Jeanne assolutamente perfetta: talmente aderente al proprio carattere da essere disarmante, talmente vera nei suoi atteggiamenti da mettere a disagio, talmente perfida nel suo agire per puro calcolo e talmente abile nel vendersi per la propria convenienza da far paura! Descrivi in maniera talmente esatta la sua bellezza da farla apparire diabolica eppure irresistibilmente affascinante e attraente.
Bravissima Dorabella! Nuovamente un grande racconto in cui i dettagli offrono uno spaccato più reale che mai: dalla veste da camera del Cardinale alla descrizione della sontuosa colazione, dalla goffa preoccupazione della Marchesa alla nudità priva di pudore di Jeanne, tutto contribuisce a offrire una vera soddisfazione sensoriale al lettore. Complimenti!
(Recensione modificata il 13/02/2024 - 08:01 pm)

Recensore Master
13/02/24, ore 15:01

Cara Dorabella,
è sempre un piacere leggerti per immergerci nel mondo che la tua penna e la tua fantasia stanno creando.
Questa volta, come molte altre, ho avuto la netta impressione di poter assistere a quel disarmante colloquio fra la Marchesa, andata genuflessa a perorare la causa per suo nipote Nicolas, presso il Cardinale De Rohan, in quella sua magione che di clericale nulla aveva, anzi faceva sfoggio di una ricchezza, una ricercatezza in ogni cosa su cui si posasse lo sguardo e un’opulenza al limite.
Ho notato pertanto le espressioni del volto del porporato, annoiato di dover ascoltare qualcosa di cui poco o niente gli interessava, con l’unico scopo di poter tornare nel luogo dal quale si era appena assentato, forse per riprendersi dalle fatiche e iniziare un nuovo round con la bella creatura che lo attendeva nell’alcova segreta.
La Marchesa apparirebbe, agli occhi di chiunque osservasse la scena, con la sua richiesta, non solo ingenua ma anche sprovveduta: pensare che un porporato di quel livello, l’Elemosiniere di Francia, possa andare incontro per pura carità cristiana nei confronti di qualcuno è veramente pretendere molto. Se avesse mai saputo da chi era atteso il cardinale nel segreto delle proprie stanze forse sarebbe rinsavita seduta stante.
Oppure è molto più acuta di quanto non possa sembrare. E se invece, avendo compreso la vera natura della giovane donna, che aveva amorevolmente accolto fra le sue mura e le sue braccia, avesse voluto trarne dei vantaggi personali fino a rimanere poi invischiata in una trama da cui era impossibile sfuggire?
Jeanne, in questa occasione, è arrivata prima: è lei l’unica in grado di manipolare una personalità del genere con l’abilità delle sue arti seduttive alle quali l’uomo, anche se si professa timorato di Dio, non può certo resistere.
Jeanne è una creatura che ha l’oscurità dentro di sé e, sapendo di possederla, si lascia da lei governare, cercando di emergere in qualsiasi impresa si cimenti, non comprendendo che quella stessa sete di potere, di arrivismo, la prosciugherà, rendendola sempre più assetata, conducendola su una strada di non ritorno e portandola a commettere qualsiasi nefandezza atta ai suoi scopi nel vano tentativo di colmare un vuoto che si fa sempre più ampio dentro di lei e che non sa e può arginare sprofondando così in un baratro senza fondo.
Ci avevi promesso di tornare per narrarci ancora di Jeanne e, in questo spaccato, abbiamo ritrovato lei in compagnia della sua anima torbida, sempre magistralmente interpretata, con poche ma sapienti pennellate, dalla tua penna.
Un caro saluto.

Recensore Junior
12/02/24, ore 22:42

Diciamo che io non amo molto gli approfittatori e i subdoli avendoli incontrati già in giovane età,ma come non leggere del trio delle meraviglie quando lo scritto è fluido ed intrigante.
Li definirei Il Lascivo, La Sgualdrina e l’Approfittatore anche se Cervo contento forse suonerebbe meglio.
Sono lo specchio di tutti i tempi da Adamo ed Eva ad oggi,persone che per brama di denaro,potere e successo distruggono tutto quello che incontrano ed alla fine anche loro stessi con un pò di fortuna per chi non li avesse ancora incontrati.
Di tutte queste figure,menzione speciale per la Marchesa vittima suo malgrado oppure no di tutte queste figure terribili.
Ogni tanto bisogna puntare il faro anche sui cattivi altrimenti che gusto ci sarebbe.

Recensore Junior
12/02/24, ore 14:43

Che bello ritrovare un'altra splendila lettura!
La marchesa, se fosse davvero così come appare, farebbe ancora più tenereza, si dà così tante preoccupazioni per il nipote e consorte quando poi saranno coloro che la manderanno a incontrare gli avi. Se invece non lo è, è davvero formidabile come lo nasconde.
Questo caridinale de Rohan è molto più verosimile come carattere di quello dell'anime, mi ricorda un po' Rodrigo Borgia (diventato papa in uno dei periori più bassi della chiesa), furbo, bramoso e con un via vai d'amanti.
Riguardo Jeanne, concordo su quello che è stato già detto, un vero peccato si faccia affascinare e trascinare solo dal lato oscuro della vita.
Un'altra piccola e meravigliosa lettura che funge da viaggio nel tempo, curata nei dettagli e particolari. Praticamente perfetta, grazie!

Nuovo recensore
12/02/24, ore 13:06

Fantastico, il caridinale aveva fame e la marchesa si impensieriva per l'incomodo! Sarebbe diventatao tragicomico vederla rifiutare con più decisione e lui insistere ancora XD
Il cardinale non dispensa favori tanto per carità cristiana, la marchesa spero che ci sia, molto ingenua, altrimenti non sarebbe la donna in lacrime tanto emozionata quando aveva accolto la discendente dei Valois.
Jeanne è come un'anima perduta che vaga alla ricerca perenne di qualcosa che non è materiale, però lei non lo ha mai compreso per sua sfortuna.
Come ho detto l'altra volta, qui siamo su alti livelli di scrittura, quindi, inchino e via.

Recensore Master
12/02/24, ore 10:31

Povera Marchesa, mi sembra tanto ingenua! Non capisce il vero animo di Jeanne.

Recensore Junior
12/02/24, ore 00:28

Gentile Dorabella, dove c'è Jeanne io devo leggere. Per forza. La adoro, non so se te l'ho mai detto. Adoro la sua malinconia sotto la patina di crudeltà e dissolutezza. Che poi quello che scrivi è plausibile dato che anche l'anime qualcosa ci aveva fatto intuire quando lei si pone audacemente a sedere sulle ginocchia del cardinale e lo bacia. Sembrava però lei la manipolatrice. Ma considerando la personalità del vero Cardinale di Rohan è facile che le cose possano essere andate come tu le hai descritte. Poteva essere naturalmente che ognuno avesse il suo tornaconto, ma tu ci hai fatto vedere il rovescio di questa medaglia, un rovescio che parla di una ragazzina che viene biecamente abusata da quest'esemplare uomo di Chiesa. E dico così non essendo assolutamente una bigotta nata da genitori quasi laici ma rispettosa della Fede e di chi crede. Jeanne ne esce riabilitata in parte da questa tua storia e mi assumo la responsabilità di ciò che dico. Sono tante le azioni malvage che ha compiuto: ha abbandonato la madre che l'aveva cresciuta con amore, ha fatto frustare a sangue quella che per lei era una sorella, ha ucciso la sua benefattrice, imbrogliato, rubato calunniato ma, a mio parere, quant'è più disgustoso Rohan (non ce la faccio a dargli il titolo di Cardinale) nella sua gelida ipocrisia. Un piacere come al solito leggerti, a presto mi auguro. Un caro saluto. Narcisa.

Recensore Veterano
11/02/24, ore 23:32

Ciao cara
Che spaccato hai dato sulla figura di Jeanne..
Che lezione di lessico molto fluente, che aggiungere Complimenti..
CHAPEAU
V