Recensioni per
Cala il sipario
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/02/24, ore 23:04

Claustrofobica,pessimista, molto dura riesce a farmi "vivere " in questo tuo teatro tetro dove tutti, attori e pubblico, recitano una parte. Una parte che, comunque, quando scende il sipario definitivo, abbandoniamo per rivelare i veri volti. Sei veramente brava a creare atmosfere, ludiche o tragiche che siano. Chapeau.

Recensore Master
26/02/24, ore 09:07

Mi ha fatto riflettere…

Uno stile insolito e inaspettato, stavolta: versi spesso lunghissimi che lasciano senza fiato; spaziatura fra un verso e l’altro lentissima. Personalmente preferivo i vecchi stili, con o senza rima, li ritenevo più consoni a una poesia, ma probabilmente questo nuovo si adatta meglio al contenuto.

Contenuto soffocante, che ricorda un incubo notturno, uno di quei sogni che nessuno vorrebbe mai fare, ma che per fortuna si dissolvono alle prime luci del mattino.
Ricorda “Il verme conquistatore”, di Edgard Allan Poe, nella bella versione di Ernesto Ragazzoni:

Tutto s’abbuia. Tutto e nulla resta,
e, sovra la catastrofe, il sipario
come un lùgubre drappo mortuario
precipita con rombo di tempesta.


Ma, per fortuna, per ogni sipario che si chiude ci sono (quasi) sempre nuovi sipari che si aprono, con rinnovati interessi e rinnovati attori.
Tutti noi abbiamo la sensazione (io per primo, complice l’età e la mia attuale condizione di vita coatta) che ogni esperienza, dalle più lievi alle più dolorose e alle più drammatiche (guerre, incendi, terremoti, alluvioni, perdite, delusioni) sia sempre l’ultima. Non è però verosimile assumere che non ce ne saranno altre, migliori, che il sipario non si riaprirà più.

Gli attori, poi, a sipario calato, possono finalmente ripulirsi il viso dai trucchi tossici di scena, una sorta di disintossicazione che consente loro di ritrovare un’identità smarrita.
Bene infatti scrive Giorgio Marobbio in una sua poesia dal titolo analogo, "Calato Il sipario”:

Calato il sipario
torni con te
col tuo vero io
e i tuoi “perché”.


Le vecchie esperienze passano, trovano la loro fine naturale, per lasciare il posto alle nuove.
Dobbiamo cercare di essere pronti a lasciare l’”assurda commedia”, per fare spazio a nuove commedie meno assurde e più sincere.
E dobbiamo sforzarci di pilotare la nostra mente per elaborare correttamente gli eventi della vita: un po' riduttivo parlare di commedie. Preferisco definirle panorami che si aprono per strada.

Riconosco comunque che l'accostamento rimato fra “sipario” e “sudario” (il “drappo mortuario” di Poe) sia incredibilmente suggestivo. Solo una mente fervida, fantasiosa, fibrillante come la tua poteva essere in grado di trovarla. Anche così sai fare poesia.

Recensore Master
25/02/24, ore 05:35

Buongiorno
Una delle tue poesie a maggior impatto... Veramente! Complimenti. Fa il suo effetto.
Ho gradito molto questa impostazione.