Ciao!
Partecipiamo allo stesso Contest e sto iniziando a fare il giro recensioni di un po’ tutte le storie. Della tua, in particolar modo, mi è rimasto tantissimo, per giorni, impresso il titolo. Non conoscevo la parola “Agnizione” e accompagnata da quel “Fuori tempo massimo” mi portava a chiedermi di cosa parlasse.
Quindi siccome mi piace fare le cose MALE, ho letto prima la tua storia cercando di cogliere il significato tra le righe. Non ci sono riuscita. Il significato della tua storia mi ha colpito, da una semplice espressione che rimane fissata nella mente del protagonista, c’è il senso di tutto. È l’espressione il massimo indizio e quanto può essere elegante far girare tutto il testo attorno a semplicemente questo: dei movimenti espressivi del viso?
Della tua storia è il grigiore che mi sono portata dietro per una serata intera. Quell’ultimo viaggio verso il fiume e dell’argine senza manutenzione, quella tristezza inconsolabile e decisamente definitiva che porta a ricercare la fine. C’è un sentimento di ottundimento: ottundimento inteso come schiacciamento delle emozioni che sono fuori dal lutto. L’unica emozione forte che si sente è l’attenzione spasmodica verso quella singola espressione. E il sentimento di vuoto assoluto nel non aver riconosciuto il desiderio dell’altro, portandolo alla distruzione.
Complimenti quindi per questa storia, di una violenza e impatto emotivo molto stringente e forte. Alla fine ho cercato cosa significhi anche agnizione e quando ho scoperto che è proprio un genere letterario sono rimasta un attimo scioccata. Non la conoscevo per niente. Tra l’altro la mia testa continuava a ripetere il prefisso “A” come mancanza, quindi il resto della parola per me rimandava alla conoscenza. Quindi mancanza di conoscenza. Ma quando ho letto la definizione la mia ipotesi si è completamente distrutta e ha ribaltato la prospettiva, dando ancora più potenza a questo titolo.
Il riconoscimento dell’espressione del viso.
Buona fortuna per questo Contest, ancora complimenti. |