PRIMA CLASSIFICATA AL "CONTEST INTROSPETTIVO"
VALUTAZIONE DI ELLI2998
Scrittura: 9/10
Grammatica: 3/3
Non posso non assegnare punteggio pieno perché a parte qualche minuscolo refuso, come la mancanza dell'articolo “la” nella frase: “la mia bocca piena di sangue e (la) terra aprirsi” oppure una frase che non suona al meglio anche per il posizionamento del “che”, (questa nello specifico: “giro il capo lentamente, guardando ovunque al di fuori che verso dov’era la mia gamba”) è un testo che non presenta particolari problematiche dal punto di vista della grammatica.
Stile e Lessico: 6/7
Mi sono piaciuti sia lo stile che il lessico utilizzati, danno corpo ad una storia in cui il pensiero della narratrice risulta sempre molto intimo, personale e coerente con il suo essere un racconto introspettivo. È solo in apparenza uno stile semplice, può dare questa impressione per una scelta diretta e pulita dei termini utilizzati, perché il linguaggio non è mai troppo saturo o inutilmente arzigogolato, ma anzi è immediato e
fresco, pulito appunto. Considerando anche che siamo nella mente di una ragazza che sta vivendo sulla sua pelle una situazione drammatica che le provoca una constante ansia e preoccupazione, di conseguenza il suo linguaggio non può che essere chiaro e netto. Lo stile è senza dubbio scorrevole e godibile, ci sono alcune frasi, come quella di cui ho fatto l’esempio nel criterio precedente, che non suonano al meglio, non scorrono del tutto in modo fluido, e magari possono essere leggermente aggiustate, ma non parliamo di casi frequenti.
Storia: 8/10
Trama: 3/4
La trama di questa storia viene rivelata totalmente a poco a poco, raccogliamo informazioni con la lettura e ciò che sappiamo dall'inizio sono le informazioni "base" per poter iniziare a comprendere la vicenda. Sappiamo che la narratrice ha subito un incidente e a livello fisico ha delle serie problematiche, come sappiamo che l'incidente riguarda una moto e sopra a questo il fatto che la ragazza è convinta di aver frenato, ma non sa spiegarsi come è potuto accadere tutto questo. A questa base, che fino ad un buon punto della storia resta tale quindi non si aggiungono altri punti se non raramente, si appoggia il lettore, che però intuisce fin da subito che c'è molto altro rispetto a quello che viene presentato. Hai fatto un ottimo lavoro nel riuscire ad incastrare tutti i pezzi e a colpire con un finale sorprendente e davvero ben riuscito. Sono sincera nel dire che nei primi momenti post lettura la battuta di Jona che è il perno della risoluzione della vicenda, la motivazione del suo gesto, non mi aveva convinta del tutto perché mi sembrava improvvisa e in contrasto con l'immagine del personaggio, poi riflettendo a freddo e rileggendo il racconto ho cambiato idea anche se un poco questa sensazione è rimasta. La mia opinione in parte è cambiata però perché i personaggi presenti (ne parleremo meglio nel criterio successivo) hanno una duplice interpretazione, nulla è come sembra fino alla fine anche e soprattutto per lo stato in cui si ritrova la narratrice.
Certo, come scritto sopra le motivazioni di Jona non restano del tutto convincenti per
me, più che altro perché la battuta che spiega il suo gesto resta inserita in modo abbastanza brusco e inaspettato. Jona ci viene presentato come un ragazzo molto lontano da un individuo come quello che si rivela alla fine e non c’è mai un momento
nel racconto in cui viene inserito un indizio che può posizionare un piccolo mattone nel muro di sospetto del lettore, non c’è mai un segnale che possa mettere la classica pulce nell’orecchio perché appunto i personaggi hanno una duplice interpretazione, e se da una parte questo è un punto a favore, dall’altra non permette al lettore di avere un sospetto concreto.
Personaggi: 5/6
Parliamo un poco della duplice interpretazione a cui ho fatto riferimento nel criterio precedente. Quello che intendo dire con questa descrizione è che il modo in cui si comportano i personaggi, pensando a questo sospetto del lettore e della narratrice su quello che è accaduto, può essere sia un comportamento sospetto, sia un comportamento normale. Non sapendo con precisione quello che è successo, possiamo pensare che le ragazze piangano disperate perché forse hanno commesso un qualche tipo di torto nei confronti della narratrice, forse c’entrano con l’incidente, e hanno paura delle ripercussioni in caso di morte della ragazza. Ma possiamo anche pensare che piangano perché sono sinceramente tristi e spaventante per il destino della loro amica. Stesso discorso per Jona, è l’unico a restare freddo e a saper gestire gli altri in questo momento critico, possiamo pensare che ciò avvenga perché lui è un medico quindi l’unica figura in grado di curare la ferita, ma può anche essere avvertito come un comportamento sospetto. Ho apprezzato molto questa scelta e come è stata gestita questa duplicità perché fino all’ultimo lascia campo libero sui sospetti senza mai indirizzarli precisamente, avrei però gradito uno scavo maggiore per quanto riguarda il personaggio di Jona e le sue motivazioni, avrei voluto comprenderlo maggiormente.
Resta il fatto che i personaggi nella tua storia restano un punto interrogativo fino alla fine e questo genera continue domande che tengono sempre vivo l’interesse del lettore.
Elementi presi dalle liste: 13/15
Pensiero: 3/5
Il pensiero risulta eseguito in modo eccezionale in parte, soprattutto quella riguardante il fatto che “le cose non siano realmente come sembrano”. Perché per tutto il racconto questa sensazione resta presente e crea appunto il sospetto generale di cui abbiamo parlato nei criteri precedenti, tra l’altro è resa in modo davvero vivido. L’altra parte del pensiero, ovvero l’avere “la sensazione inquietante che qualcuno mi stia osservando” non è resa a mio vedere in modo così fedele all’elemento scelto, perché la narratrice vive sì una situazione in cui è sempre osservata, soprattutto da Jona, ma non viene avvertito come uno sguardo inquietante, ma più come una compagnia rassicurante, anzi in vari momenti la narratrice spera di avere qualcuno vicino ed è appunto terrorizzata dall’idea di restare sola.
Situazione o ambientazione: 5/5
Beh che dire, assolutamente rispettata e resa in modo ottimale la situazione dell’amputazione di una parte del corpo senza anestesia. Tra l’altro la scena in cui ciò
accade è descritta in modo ottimo, molto vivido, sensoriale, è facile entrare in questa scena, ottimo lavoro.
Tre sensi: 5/5
Anche qui mi ritrovo a farti i complimenti perché uno dei punti forti di questa storia sono proprio i sensi e il modo in cui tutto viene filtrato attraverso lo sguardo, o meglio le sensazioni, della narratrice che si aggrappa ad ogni senso per sentire e avere un qualche tipo di approccio con una realtà che sta scivolando via e che sente di non riuscire a trattenere. Tutti e tre i sensi scelti (quindi vista, udito e tatto) vengono messi
in risalto al meglio, ma trovo che l’udito e il tatto in particolare spicchino maggiormente.
Gradimento Personale: 5/5
Ho adorato la tua storia, raramente assegno punteggio pieno nel criterio del gradimento personale proprio perché di rado mi imbatto in una storia che mi piaccia al 100% senza obiezioni, ma in questo caso sento di poter tranquillamente assegnare questi punti. Mi è piaciuto, sopra a tutto, il modo vivido in cui hai messo in risalto le sensazioni della narratrice, che diventano anche quelle del lettore che viene così facilmente catturato dall’ambiente, dai suoni, dalle immagini e dalla tensione presente in questa storia. Si viene trascinati dentro fin da subito e mentre il sospetto ci corrode, la narratrice continua la sua corsa verso la ricerca della verità. Una storia davvero ben riuscita!
Totale: 35/40
Grazie mille per la partecipazione!
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