La notte non serve il rossetto alle labbra. Il rossetto nasconde, senza curare le spaccature.
La notte ci vuole la cera operosa, quando le labbra sono a riposo.
La notte si può finalmente apprezzare il bottino “diurno” delle api.
La notte, ci vuole; per ricercare il mattino, per riportare a terra i "fiori galleggianti”. Per inseguire l’oriente.
Per accomodare il cuore.
Perché esso si unisca, nascosto e possente, al sospiro amante dell’universo, senza gli intralci umani.
L’ho sentita così, mia cara milady, un canto corale più che solitario.
Non giudicarmi, tu che che componi poesie col vezzo e l’orgoglio della libera interpretazione.
Tu che ogni volta riesci a liberare le parole dalla prigione dei versi.
Un abbraccio ispirato. |