Caro Bilbo,
chi non ha il desiderio che la primavera, soprattutto dopo un lungo e faticoso inverno, arrivi?
Primavera intesa nel suo significato più ampio di rinascita, di saper osservare le cose sotto svariate angolazioni e scoprirne la bellezza intrinseca che, non sempre, i nostri occhi, spesso ostruiti da troppi veli, interposti fra noi e il mondo esterno, sono in grado di percepire e catturare, facendosi così sfuggire la naturalezza che contengono.
Primavera delle menti che si predispongono all’ascolto dell’altro, e primavera dei cuori, i quali, magari, sono più propensi ad aprirsi agli altri.
Primavera vista più come bisogno che come voglia: riempirsi di serenità grazie alle meraviglie messe a disposizione da Madre Natura, con il sole che scioglie le brine irrorando, così, l’aridità dei terreni e finanche dei cuori induriti dalle avversità.
Primavera per dare più spazio alla nostra interiorità, e infine primavera che apporti quella giusta dose di spensieratezza affinché si possano nutrire i sogni che ci aiutano, a modo loro, ad affrontare le vicissitudini della vita quotidiana.
Questo è quello che ogni anno mi auguro, e auguro anche a tutti coloro che mi stanno intorno, possa portare la Primavera con i suoi venti che dovrebbero avere il sapore del rinnovamento nel suo senso più ampio.
Grazie per questo inno alla stagione appena entrata a far parte della vita di tutti noi, sperando possa soddisfare gli autentici nostri bisogni.
E ringraziandoti per la riflessione suscitata dalle tue parole, ti mando un primaverile abbraccio. |